Con gli EV le quotazioni di Ford possono raddoppiare in 12 mesi


E’ la previsione della Gerber Kawasaki Wealth and Investment Management. La condizione perché le azioni decollino è che l’azienda Usa porti a termine con successo il piano da 11,4 miliardi per produrre auto elettriche e batterie. Il confronto con GE e Volkswagen


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I produttori di auto tradizionali sono valutati meno di 10 volte gli utili.

Le performance di Borsa delle maggiori industrie automobilistiche tradizionali possono sembrare brillanti se si guarda nello specchietto retrovisore, ma non sono rassicuranti se si guarda al futuro. Con un rialzo negli ultimi 12 mesi del 120%, Ford è il titolo del settore che ha dato più soddisfazioni agli investitori, General Motors è salita del 57% e Volkswagen ha guadagnato il 54%. Tuttavia, anche dopo queste belle galoppate, le tre società continuano ad avere valutazioni decisamente stitiche: tutte e tre non arrivano a valere 10 volte gli utili previsti per il 2022, mentre la media dei P/E delle società dell’indice S&P500 si aggira attorno a 20 volte. Per non parlare delle quotazioni di Tesla, quelle che tolgono il sonno al Ceo di Volkswagen, Herbert Diess: con l’azione scambiata a 1.147 dollari, Tesla oggi vale 167 volte gli utili previsti nel 2022, ma qui siamo su un altro pianeta.

Nel dettaglio, Ford, scambiata a 17,31 dollari, ha un P/E 2022 di 9,6; General Motors, all’attuale prezzo di 55,2 dollari, ha un P/E di 8,0; Volkswagen, alla quotazione attuale di 194,2 euro, ha un P/E di 6,1.

Che cos’è che tiene così basse le valutazioni di società che pure producono buoni utili? A ben vedere il margine netto (utile/ricavi) dei tre produttori di auto è compreso fra il 6,6% di General Motors e il 4,8% di Ford, con Volkswagen al 6%. Se vogliamo fare il paragone con due pesi massimi dell’industria americana, Boeing e General Eelectric, vediamo che il produttore di aerei ha una previsione di margine netto per il 2022 del 4,8% e GE del 4,4%. Eppure in Borsa Boeing è scambiata a un P/E2022 di 30 volte e GE di 31 volte.

L’accelerazione della crescita può venire solo dal passaggio alle auto elettriche.

Secondo Barron’s, a frenare gli investitori è la mancanza di crescita. Ford, ad esempio, nel 2018 aveva fatturato 160 miliardi di dollari, ed è esattamente la stessa quantità di ricavi che la società andrà a realizzare nel 2022. L’accelerazione della crescita, sostiene l’autorevole settimanale americano, può venire solo dalle auto elettriche, che sono più redditizie dei veicoli a motore termico. E la batteria è il cuore del problema per avere successo come costruttore di EV (auto elettriche).

Ford ha annunciato che investirà 11,4 miliardi di dollari, insieme al partner coreano SK Innovation, per realizzare due impianti per batterie e auto elettriche, uno in Kentucky e l’altro in Tennessee, con l’obiettivo di produrre un quantitativo di batterie utile a muovere un milione di auto entro il 2025.

“Se Ford farà le cose per bene nel campo degli EV, arriverà a valere almeno 20 volte gli utili futuri”, ha detto a Barron’s Ross Gerber, Ceo della Gerber Kawasaki Wealth and Investment Management, indicando un prezzo obiettivo per il 2022 di 37 dollari, con un upside di oltre il 100% rispetto alla quotazione attuale.

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