Consob dà due giorni in più per aderire all’Ops di Intesa su Ubi

Due giorni in più per aderire all’offerta pubblica di scambio promossa da Intesa Sanpaolo sulle azioni Ubi Banca. Ieri in serata la Consob ha comunicato lo slittamento della fine del periodo di adesione al 30 luglio 2020 spiegando anche le ragioni della proroga da ricondurre ad alcune comunicazioni effettuate da Ubi Banca, sul sito e presso gli sportelli, nel corso del periodo di offerta.

Immediata la reazione del titolo questa mattina in apertura di scambi a Piazza Affari. Dopo la chiusura in profondo rosso di ieri (-8,8%), le azioni Ubi a metà mattina segnano un balzo del 7,77% a 3,56 euro. Secondo i trader, il calo di ieri è stato dettato dal venire meno della possibilità di consegnare i titoli acquistati sul mercato negli ultimi due giorni (le azioni ordinarie Ubi Banca acquistate sul mercato nei giorni 27 e 28 luglio 2020 non possono essere apportate in adesione all’offerta). Mentre Intesa Sanpaolo segna un rosso dell’1,22%, scambiato a 1,78 euro.

Sul fronte delle comunicazioni di Ubi, Consob ha rilevato l’esistenza di «messaggi non idonei a fornire una completa e corretta informativa ai propri azionisti», diffusi dalla banca ai sensi dell’art. 41 comma 1 e comma 5 del Regolamento Emittenti. Il riferimento è alla presenza di una tabella sul sito Ubi, «quantomeno a far data dal 23 luglio 2020» relativa al «“Valore del titolo UBI Banca in base all'offerta di Intesa Sanpaolo” – aggiornata di continuo nel corso della relativa data di riferimento –, avente “lo scopo di rappresentare, sulla base della quotazione di mercato dei titoli azionari, la valorizzazione delle azioni UBI Banca nel caso di adesione all'OPS di Intesa Sanpaolo (ISP)”».

Alla richiesta di chiarimenti da parte dell’Authority, Ubi ha sottolineato l’inesistenza di messaggi promozionali e di riferimenti all’offerta. Consob ha chiesto però di aggiornare la tabella specificando come il prezzo incorpori anche «il premio implicito dell’Offerta e che tale quotazione non può costituire di per sé un’aspettativa del futuro andamento del titolo UBI Banca anche successivamente alla chiusura dell’Offerta».

Questa mattina Il patto Car, comitato di azionisti di riferimento di Ubi Banca (19% del capitale di Ubi) ha comunicato la decisione di aderire all'operazione. In una nota, gli azionisti spiegano come la decisione arrivi «dopo il parziale riconoscimento del valore economico di Ubi Banca ma soprattutto dopo aver ricevuto ampie rassicurazioni riguardo alla tutela e valorizzazione del personale di Ubi e alle aspettative del territorio, oltre alla continuità nello sviluppo dei progetti in corso con attenzione ai valori della banca, al rapporto di collaborazione con gli imprenditori azionisti». Alcuni membri del patto Car, la Fondazione Cassa di Risparmio di Cuneo (5,91% del capitale), la Fondazione Banca del Monte del Monte di Lombardia (4,96% del capitale) e Cattolica Assicurazioni (1% del capitale) avevano già comunicato in precedenza la decisione di aderire all’offerta. La restante parte del patto, circa l’8%, fa capo ad alcune importanti famiglie imprenditoriali lombarde.

Il nuovo orizzonte per conoscere il risultato dell’operazione adesso è il 31 luglio 2020 alle ore 7,59. Ieri, secondo quanto comunica Borsa Italiana, le adesioni riguardavano il 43,481% delle azioni oggetto dell’offerta (497.424.427 titoli) ed erano da ricondurre per lo più a investitori retail. Gli istituzionali si muoveranno insieme all’ultimo momento con una prospettiva di adesione stimata da Intesa Sanpaolo tra il 70 e l’85% nello scenario best case. Questa mattina, secondo quanto riporta il Messaggero, anche il fondo Silchester (8,5% di Ubi) ha annunciato l’adesione all’Ops.