Consob: faro sulla partnership siglata da Cattolica con Generali
L’autorità di controllo avrebbe inviato una richiesta di informazioni dettagliate sull’operazione: dai soggetti coinvolti all’iter seguito prima della sottoscrizione dell’accordo. Cattolica è al lavoro su diversi fronti (oltre a Consob, Ivass e Banco Bpm) ma il titolo non risente della pressione e viaggia in netto guadagno a Piazza Affari dove alle 12 sfonda il 3,69% di rialzo.
Faro della Consob sul deal Generali-Cattolica
L’autorità di controllo sui mercati ha inviato all’assicuratore veronese una richiesta di «informazioni dettagliate» sull’operazione avviata la scorsa estate che ha portato Generali a diventare primo azionista (con il 24,4% del capitale).
La richiesta, riportata nella serata di ieri dal Sole24ore.com, rimanda a due fonti a conoscenza dell’operazione ed è legata ai poteri di Consob in materia di abuso di posizione privilegiata come previsto dall’articolo 187 octies del Testo unico della Finanza (Tuf).
In particolare, secondo le fonti, l’Authority di Piazza Verdi avrebbe chiesto dati e informazioni sui soggetti delle due compagnie coinvolte nell'operazione, dai consulenti ai dipendenti, e sull'iter seguito prima della sottoscrizione dell’accordo, compresa la cronologia di scambi via email, telefonate e incontri di persona.
Ivass e l’aumento di capitale
Nelle ultime settimane Cattolica si trova al lavoro su diversi fronti. Da un lato la trasformazione societaria prevista dagli accordi con Generali (entro il 1° aprile completerà il passaggio in Spa) mentre nei giorni scorsi è finita nel mirino di un’altra autorità di controllo, quella sulle assicurazioni (Ivass) nell'ambito dei rilievi effettuati dopo un'ispezione conclusa con «risultanze sfavorevoli». Ivass ha chiesto alla compagnia veronese un ricambio netto del Cda e un'accelerazione sulla chiusura della seconda tranche della ricapitalizzazione per 200 milioni dopo la sottoscrizione dell’accordo di partnership con Generali (con la sottoscrizione di un aumento di capitale riservato da 300 milioni di euro). Sull’aumento di capitale è ancora in corso l'interlocuzione con Consob per la pubblicazione del prospetto informativo.
Intanto Cattolica si trova a dover tenere a bada di malumori di Banco Bpm
Da metà dicembre Cattolica si porta avanti anche la diatriba con Banco Bpm. L’istituto guidato da Giuseppe Castagna ha annunciato la fine della joint venture di Bancassurance proprio a causa della decisione di trasformazione in Spa «supponendo un asserito cambio di controllo di Cattolica». Cattolica aveva risposto con una diffida e la minaccia di un risarcimento milionario (500 milioni di euro). Si attende il riavvio del dialogo entro la fine del mese o, in caso contrario, si ricorrerà all’arbitrato.
Titolo Cattolica in rally a Piazza Affari
I titoli delle due società sembrano risentire poco dell’attenzione delle authority. Alle 12 Cattolica scambia in positivo del 3,69% a 3,99 euro, in fase di forte rimbalzo dopo i recenti cali. Le azioni Generali guadagnano lo 0,73% a 14,51 euro, mentre il Ftse Italia Assicurazioni sale dello 0,87%.
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