Conte non lascia margini di manovra ad Atlantia e il titolo crolla in Borsa

Il premier ha sottolineato la volontà del governo di non «concedere ulteriori benefici» alla società in vista del Cdm di domani. Il titolo non riesce a fare prezzo in avvio e dopo il crollo in apertura sospeso con un -16% (teorico).
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Atlantia apre in profondo rosso sulle anticipazioni delle scelte del Cdm di domani
Si complica il dossier Autostrade per l’Italia a 24 ore dal Consiglio dei ministri in cui si dovrebbe decidere sul destino di Atlantia. Il governo, secondo quanto scrive il Corriere della Sera, sarebbe orientato a procedere alla revoca della concessione di Aspi già domani. La mossa arriverebbe in risposta alla volontà del M5s di estromettere la famiglia Benetton da Autostrade attraverso la vendita a investitori pubblici e privati dell’88% che Atlantia (controllata al 30% dalla holding dei Benetton) detiene nella concessionaria.
Tranchant la dichiarazione del premier Giuseppe Conte oggi alla Stampa: «I Benetton non hanno ancora capito che questo governo non accetterà di sacrificare il bene pubblico sull’altare dei loro interessi privati». Conte ha sottolineato la volontà del governo di non «concedere ulteriori benefici». La dichiarazione lascia poco margine di manovra alla società.
Fibrillazioni del titolo in Borsa
Questa mattina Atlantia non è riuscita a fare prezzo in avvio, ha aperto agli scambi sprofondando del 10,23% e dopo poche ore è stata sospesa con un teorico -12%. Tornato agli scambi il titolo ha collezionato un’altra batosta portandosi a -14,89%, sospeso per la seconda volta con un -16,05% (teorico). Per Equita Sim il Target è -10%, gli analisti portano il prezzo obiettivo a 15 euro (rating hold).
La proposta di Aspi
Da Edizione, il presidente Gianni Mion, dichiara di non essere «molto ottimista» sul futuro dell’operazione nonostante un’offerta «seria frutto di un grande sforzo anche professionale». Sabato Aspi ha inviato la proposta al governo per il rinnovo della concessione. Il pacchetto prevede un totale di 3,4 miliardi per chiudere il contenzioso con il governo, comprensivo di risarcimenti, investimenti maggiori in manutenzione e taglio alle tariffe, con un piano di 14,5 miliardi di investimenti e 7 miliardi di manutenzioni nell’arco della convenzione fino al 2038. In cambio, la società chiede la modifica del decreto Milleproroghe sulla riduzione da 23 a 7 miliardi del valore di indennizzo della società in caso di revoca della concessione. I Benetton sarebbero anche disposti a un’ulteriore riduzione della quota di Atlantia (fino al 37%) in Autostrade tramite cessione di quota o ricapitalizzazione da almeno 4 miliardi. La quota è stata calcolata alla luce delle altre partecipazioni in Aspi, come il 12% in mano ai tedeschi di Allianz tramite il veicolo Appia e i cinesi di Silk Road. In questo modo il nuovo socio (pubblico o privato) avrebbe il 51% della concessionaria.
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