Conte su Aspi: questo dossier va chiuso

Il premier torna sul dossier Autostrade per l’Italia: «La proposta transattiva di Autostrade per l’Italia non è accettabile». La società ha tempo fino al 30 giugno per chiedere la risoluzione della convenzione con un risarcimento superiore a 20 miliardi. Intanto Antitrust avvia un’istruttoria per carenze informative e mancato adeguamento del pedaggio.
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Conte chiude la porta a nuove interlocuzioni sul dossier Autostrade per l’Italia
Ieri, in un’intervista rilasciata a Fanpage.it il presidente del Consiglio ha detto: «La proposta transattiva di Autostrade per l’Italia non è accettabile da parte del governo, a questo punto il dossier va chiuso». Sul tema il premier ha aggiunto «ho già detto ai ministri competenti che bisogna chiudere il dossier il prima possibile, perché ce lo stiamo trascinando da un po’ di tempo ed è un’incertezza che deve avere termine».
La scure di Palazzo Chigi arriva a due settimane dal termine entro il quale Atlantia può contestare la variazione unilaterale dei termini della concessione di Autostrade per l’Italia. La società ha tempo fino al 30 giugno per far valere l'articolo 9 della convenzione, che le consente di chiedere la risoluzione della stessa con un risarcimento superiore a 20 miliardi di euro nel caso in cui non dovesse trovare un accordo con il Governo.
A inizio giugno, nella conferenza stampa di avvio della Fase 3 (delle misure contro il Coronavirus) il premier Conte aveva ribadito l’esistenza dei «presupposti per la revoca».
Antitrust avvia un’istruttoria per carenze informative e mancato adeguamento del pedaggio
Ieri Autostrade per l'Italia è stata anche protagonista di un intervento di Antitrust. Secondo quanto riporta radiocor, il Garante della concorrenza ha avviato un procedimento istruttorio nei confronti di Aspi per carenze informative e mancato adeguamento del pedaggio.
Il procedimento è volto ad accertare la sussistenza di «presunte pratiche scorrette relativamente all'autostrada A/16 Napoli/Canosa, nel mancato adeguamento del pedaggio autostradale a fronte della riduzione delle corsie di marcia nonché di specifiche limitazioni ad 80 km/h della velocità massima consentita, nei due sensi di marcia, per lunghi tratti del percorso, con conseguente rilevante aumento dei tempi di percorrenza».
Antitrust contesta anche le modalità informative riguardanti le procedure di rimborso attivabili in caso di peggioramento del servizio per riduzioni delle corsie di marcia o per specifiche limitazioni alla viabilità in tutte le tratte della rete autostradale gestite da Aspi. Nell'ambito del procedimento sono stati effettuati accertamenti ispettivi presso alcune delle sedi della società.
In serata è arrivata la risposta della società. In merito all'istruttoria annunciata dall'Antitrust, Autostrade per l'Italia confida «di dimostrare l'assoluta correttezza del proprio operato, finalizzato a favorire gli utenti maggiormente incorsi in gravi situazioni di congestionamento della rete», si legge in una nota.
Un dossier al centro delle cronache finanziarie
Il dossier è al centro della cronaca finanziaria da agosto 2018, quando ci fu il crollo del ponte Morandi e la concessione di Aspi ad Atlantia (e la partecipazione della famiglia Benetton) divenne un nodo politico.
Nelle ultime settimane la società avrebbe anche attirato l’interesse dei fondi infrastrutturali Maquaire e F2i.
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