Continua il recupero del settore aereo


La domanda globale di trasporto aereo è ormai a un passo dai livelli pre-pandemia da Covid 19, già superato a livello domestico, e il 2024 è iniziato con il piede giusto nonostante le incertezze economiche e geopolitiche.


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Prosegue la crescita del settore aereo

Il settore aereo è già decollato dopo la fine dell’emergenza della crisi dovuta al Covid 19 di questi anni e i numeri diffusi dall’International Air Transport Association (IATA), l’organizzazione internazionale delle compagnie, mostrano come il trend stia proseguendo anche in questo inizio 2024.

Il primo mese di quest’anno ha visto un aumento della domanda globale di trasporto aereo pari al 16,6% rispetto allo stesso mese del 2023, avvicinandosi così ai livelli precedenti alla pandemia, distante solo dello 0,4% se si prende in esame il dato del gennaio 2019.

Se a livello internazionale la distanza dal 2019 è di -4,3%, il traffico domestico ha già superato del 6,7% il periodo pre-pandemia. La capacità totale misurata in posti-km disponibile (ASK) risulta in aumento del 14,1%, con un fattore di carico al 79,9% con 1,7 punti percentuali in più.

Se “il 2024 è iniziato bene nonostante le incertezze economiche e geopolitiche”, sottolinea Willie Walsh, direttore generale della Iata, e l’associazione si attende per la prossima estate un livello di traffico in Europa pari al 96% di quello del 2019, dopo l’incremento del 10% registrato nel primo mese del 2024 rispetto allo stesso periodo dello scorso anno.

Il 2023 delle principali compagnie aeree

Uno studio effettuato da Il Sole 24 Ore ha analizzato i risultati del 2023 realizzati dalle principali compagnie europee, le quali hanno registrato forti aumenti dei ricavi e degli utili grazie al boom del traffico e al rialzo dei prezzi.

L’analisi del quotidiano finanziario analizza tre grandi compagnie quali Lufthansa, Air France-Klm, Iag e la maggiore low cost del settore, Ryanair. Complessivamente, queste società hanno registrato nel 2023 un aumento di 16,8 miliardi di euro di ricavi aggregati, da 89,29 a 106,16 miliardi, con utili netti aggregati cresciuti del 110% a 7,45 miliardi.

I dettagli dei gruppi

Il gruppo Lufthansa è riuscito a realizzare nel 2023 il suo “terzo miglior risultato della storia”, secondo quanto evidenziava l’ad Carsten Spohr, con ricavi in crescita del 15% (35,42 miliardi), un utile operativo rettificato in aumento del 76% (2,68 miliardi), un raddoppio (+112%) dell’utile netto (1,67 miliardi) e un calo dei debiti finanziari netti (5,7 miliardi). Risultati che hanno spinto il cda a proporre il ritorno del dividendo (30 centesimi), il primo dal 2019.

Esercizio “più alto della storia” per Air France-Klm, alla luce di un fatturato di 30 miliardi (14%), un utile operativo in crescita (+44%) a 1,7 miliardi, un utile netto di competenza pari a 934 miliardi, con un incremento dei passeggeri (+11%) a 72,1 milioni. Ancora congelato, però, il dividendo.

Risultati annuali positivi arrivati nonostante un quarto trimestre chiuso in perdita (-256 milioni) rispetto all’utile del 2022 (496 milioni), su cui hanno pesato la guerra in Medio Oriente e le tensioni geopolitiche in Africa.

Utile quasi triplicato (+174%) a 3,51 miliardi per Airlines Group, la holding che detiene grandi nomi come British Airways, Iberia, Aer Lingus e Vueling, superando così il suo record di 3,3 miliardi toccato nel 2019, grazie al boom dell’utile netto, passato dai 431 milioni pre-pandemia agli attuali 2,655 miliardi. A differenza di Air France-Klm, il quarto trimestre di Airlines Group è stato positivo, con un ritorno all’utile (504 milioni) rispetto alla perdita (232 milioni) dello stesso esercizio del 2022.

L’anno fiscale di Ryanair si conclude il prossimo 31 marzo e l’ad Michael O’Leary resta convinto di raggiungere l’obiettivo di 183,5 milioni nell’anno finanziario, registrando così un aumento del 19%. Nei nove mesi la compagnia che trasporta più persone in Europa ha già aumentato (+33%) i suoi passeggeri a 2,4 miliardi, registrando un incremento (+39%) dell’utile netto, arrivato a 2,19 miliardi, nonostante il calo dei profitti nell’ultimo trimestre 2023 (da 211 a 15 milioni).

Flessione che ha spinto O’Leary a ridurre la stima degli utili nell’intero esercizio ad un range compreso tra 1,85 e 1,95 miliardi, rispetto a 2,05 previsto in precedenza. Il calo di 100 milioni potrebbe essere coperto dal bonus incassato nel caso in cui le azioni della compagnia dovessero raggiungere i 21 euro per 28 giorni, condizione già raggiunta nella seduta di ieri.

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