Coronavirus ancora “cigno nero”: i settori più a rischio

24/02/2020 13:30
Coronavirus ancora “cigno nero”: i settori più a rischio

La diffusione del virus nel nostro paese mette a rischio la fragile crescita economica italiana, con alcuni settori particolarmente colpiti

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Non si ferma il crollo dei mercati

Prosegue la giornata difficile sui mercati europei, con il Ftse Mib che resta il peggior indice tra le principali borse europee con un calo superiore al 4%, con il numero dei decessi per il virus che questa mattina è salito a quota 5 dopo l’ultimo caso scoperto in provincia di Lodi.

Se i mercati venivano da un periodo di forti rialzi, “Il coronavirus può essere il cigno nero che sgonfia un po’ la bolla, per prendere profitto sui livelli borsistici attuali e ricomprare a prezzi azionari più credibili”, spiega Emanuele Canegrati, senior analyst di Bp Prime broker di Londra.

“Siamo appena saliti sulle montagne russe”, prosegue Canegrati “penso che sarà una crisi con gli effetti a V, ovvero ci sarà una brusca discesa e poi una risalita, non credo che questa sarà lenta, però tutto dipende dalla durata dell’emergenza, prima ne usciremo, anche da questo clima d’incertezza, e prima tutto potrebbe tornare normale.

“Gli effetti reali di quello che sta succedendo adesso li vedremo soprattutto nel secondo trimestre: a partire da aprile, potremmo assistere ai profit warning sui risultati del primo trimestre come quello annunciato da Apple”, aggiunge Canegrati “e questo potrebbe influenzare negativamente le quotazioni delle aziende che fanno business globale, oppure sono attive nel settore del turismo e del lusso che sono doppiamente penalizzate perché, in questa fase, esportano meno in Cina e vendono meno in house ai turisti cinesi”.

Tra le preoccupazioni mondiali, “il caso Italia sta creando scompiglio nel mondo”, spiega Vincenzo Longo, market strategist di IG. “Il fatto che in un Paese europeo il virus si stia diffondendo così rapidamente sta allarmando gli investitori”.

I settori più a rischio in Italia

Se i focolai di infezione in Italia sono prevalentemente nel Nord, dove si concentra il 40% dell’economia italiana, il virus avrà un impatto stimato sul Pil tra lo 0,2%, secondo il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco, e lo 0,9%, quest’ultima che rappresenta la stima peggiore secondo gli esperti di Nomura.

“L’impatto sull’economia ci sarà”, afferma Longo. “Se c’erano ancora dubbi sulla possibilità di una recessione tecnica nel nostro Paese, a questo punto diventa quasi una certezza. Da qui la reazione di borsa e sullo spread che si è ampliato rapidamente stamane”, conclude questo esperto.

“Nel frattempo, ci saranno feriti sul campo a partire da tutti i titoli legati al lusso e al risparmio gestito”, sottolinea Cangrati, mentre vediamo bene i farmaceutici, che sono anticiclici, e poi quelli legati al bio-tech, incognita invece per i bancari perché molto dipenderà dalle misure del Governo sull’economia come la sospensione delle tasse o le altre misure che potrebbero in un verso o nell’altro influire anche su questi titoli”.

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