Corrono i tech anche in Cina. Default tecnico per la Russia


La Russia avanza sul campo e il G7 alza le sanzioni. Mentre si va verso il bando dell’oro russo, il Paese oggi andrà in default tecnico per l’impossibilità di pagare gli interessi su due bond, non per mancanza di soldi, ma perché è bloccato il suo sistema di pagamento.


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Il calo di materie prime e tassi fa volare i tech, venerdì sera a Wall Street stamattina in Asia. Il Nasdaq ha chiuso l’ultima seduta di settimana scorsa con un 3,3%. Oggi in Asia corre l’Hang seng Tech, l’indice di Hong Kong che vede nel proprio paniere molte big tech cinesi con un +3,8%. Il “semplice” Hang Seng guadagna il 2,3%, il Csi 300 cinese si rafforza dell’1,3% e il Nikkei guadagna l’1,16%. Bene anche il Kospi coreano +1,8% si comporta meglio l’indice tech del Paese, il Kosdaq con un +2,8%. In India il BBG sale dell’1%.
Trai singoli titoli Alibaba guadagna il 4,3% (dopo il +7% di giovedì e il +5% di venerdì). Meituan il 4%.

Obbligazioni

I rendimenti dei Treasury sono rimasti bassi e il dollaro è rimasto vicino al minimo da oltre una settimana mentre gli investitori hanno continuato a valutare le prospettive per gli aumenti dei tassi statunitensi e il potenziale di una recessione. Il Treasury a 10 anni segna un rendimento del 3,15%.

I rendimenti sono scesi dal 3,456%, il più alto in più di un decennio, raggiunto prima della riunione della Fed di metà mese. Quindi, la banca centrale ha aumentato i tassi di 75 punti base, il più grande aumento dal 1994, e ha segnalato che una mossa simile è possibile a luglio.
In Italia il Btp decennale rende il 3,4% contro l’1,442 del bund tedesco di pari durata, con uno spread a 196,8 punti.

Russia in default tecnico

Ieri, domenica 26 giugno, è scaduto il “periodo di grazia” di 30 giorni concesso alla Russia per il pagamento di 100 milioni di dollari di interessi su due obbligazioni. Il Paese è quindi inadempiente. In realtà, almeno per ora, si tratta di una circostanza che ha più che altro una valenza simbolica.
Si tratterebbe del primo default estero, da quando i bolscevichi ripudiarono i debiti dell'era zarista, nel 1918. Ma è un passo pressoché simbolico, visto che già da tempo la Russia è tagliata fuori dai mercati internazionali e non si può finanziare né in dollari né in euro.
Il governo russo ha ripetutamente affermato che non ci sono motivi per il fallimento - grazie ai proventi per la vendita di gas e petrolio ha le risorse per pagare gli interessi - ma che non è in grado di inviare denaro agli obbligazionisti a causa delle sanzioni, accusando l'Occidente di cercare di spingerla a un default artificiale.

Oro

Il G7 si prepara al bando dell'oro russo: lo stop delle importazioni del metallo prezioso impedirà agli oligarchi di usare il metallo prezioso per convertire i loro beni, aggirando le sanzioni.
Il divieto di importazione dell'oro, che entrerà in vigore a breve, si applicherà all'oro di nuova estrazione o raffinato. Non riguarda l'oro di origine russa precedentemente esportato dalla Russia. Non è prevista l'estensione delle restrizioni all'oro russo acquistato legittimamente prima dell'entrata in vigore del divieto di importazione.
La Russia è il secondo produttore al mondo di oro, con un 10% del totale che viene estratto ogni anno. Secondo l'Amministrazione Usa, l'oro è la seconda voce, dopo l'energia, delle esportazioni russe. Nel 2020 l'export di Mosca ha rappresentato il 5% di quello globale. Il 90% della produzione russa è stata destinata proprio ai Paesi del G7, soprattutto alla Gran Bretagna.
Una delle forze della Banca centrale Russa sono proprio le sue riserve aurifere pari a 140 miliardi di dollari.
L'oro segna un rialzo dello 0,56% a $ 1.832,10 per oncia.

Greggio

Oil sulle montagne “russe”, dopo il forte calo dei giorni precedenti il petrolio venerdì ha messo a segno un rialzo del 3%, segno che la situazione non è così lineare come si cerca di far passare con un calo delle materie prime sui timori di una recessione globale. I colli di bottiglia e le sanzioni rimangono a “ostacolare” gli effetti di un rialzo dei tassi.
Stamattina il Brent segna una flessione dello 0,3% a 113 dollari al barile.

Analisi

"Il mercato rimane concentrato sul compromesso tra la risposta politica all'inflazione elevata e i timori di un atterraggio duro", ha scritto lo stratega dei tassi di Westpac Damien McColough in una nota del cliente. "Ci saranno discussioni in corso sul fatto che i rendimenti a lungo termine abbiano raggiunto il picco, tuttavia non ci aspetteremmo ancora che i rendimenti a 10 anni scendano in modo sostanziale o sostenibile al di sotto del 3%".
Mentre i mercati si interrogano sullo spettro di una recessione in Usa, alimentata dal rialzo dei tassi e dal surriscaldamento dei prezzi, diversi osservatori sottolineano che in Europa la situazione potrebbe essere ben più grave.
Barclays, per esempio, prevede una recessione tecnica (due trimestri) in tutti i paesi della zona euro entro fine anno, malgrado ritenga che la stretta di Francoforte sarà meno intensa di quanto i mercati scontino oggi e non prenda in considerazione uno stop totale del flusso di gas russo verso Germania e Italia.
Gli investitori hanno ridotto le loro attese di irrigidimento monetario nel blocco a +150 punti base entro fine 2022 dai 175 prezzati a inizio della scorsa settimana, e a +230 centesimi entro novembre 2023 da +275.

Banca del Giappone

Secondo quanto emerso dalla sintesi delle opinioni dei membri del consiglio della Banca del Giappone alla riunione del 16-17 giugno, una crescita salariale più forte è fondamentale per sostenere l'obiettivo di inflazione del 2% della banca. I policymaker hanno ribadito la loro determinazione a mantenere tassi di interesse ultra-bassi, nonostante abbiano mostrato preoccupazione per il crollo dello yen.

Tra i titoli a Piazza Affari segnaliamo

Il Cda di Intesa SanPaolo ha deciso di dare avvio il 4 luglio alla metà del buy-back da 3,4 miliardi di euro approvato dall'assemblea ad aprile. L'istituto ha aggiunto che la seconda parte dell'aumento avverrà l'anno prossimo, entro l'approvazione dei conti annuali per il 2022.

Via oggi l'aumento di capitale da 2 miliardi di euro di Saipem. Borsa Italiana ha comunicato che il prezzo di riferimento rettificato delle azioni è stato fissato a 1,2495 euro e il valore teorico del diritto a 22,4507 euro.

Poste Italiane ha annunciato un'offerta pubblica di acquisto sulla società IT Sourcesense che è quotata sul mercato Euronext Growth. Poste ha detto venerdì che offre 4,20 euro per ogni azione Sourcesense, con l'obiettivo di delistare la società.

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