Cosa dirà Christine Lagarde? Ecco come approfittarne.

Il certificate di Leonteq con Isin CH0570343951 già il 25 novembre offre una maxicedola del 12% ovvero di 120 euro, se i tre sottostanti Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo e Société Générale, non avranno perso più del 65% dal livello iniziale. Si passa poi a premi trimestrali dell'1,25% (5% annuo) se, alle date di valutazione, nessuno dei titoli sottostanti avrà perso più del 30% dal livello iniziale. Barriera a scadenza ancora più protettiva pari al 60%. Il certificate oggi quota ampiamente sotto la pari a 940 euro
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Ora o mai più..
I mercati hanno bisogno di un messaggio forte e chiaro: la Bce c’è e non vi abbandonerà in questa seconda ondata di contagi. E per rendere tutto più credibile, dovrà anche passare dalle parole ai fatti, almeno indicando un aumento del Pepp, programma per l'emergenza pandemica, il nuovo Qe.
Lo farà? Gettate la vostra fiche e aspettate Christine Lagarde fra qualche ora in diretta da Francoforte.
Il cavallo di razza Mario Draghi, certi personaggi si apprezzano meglio dopo, non ha mai mancato un appuntamento anzi ha sempre cercato di stupire dando sempre ai mercati qualcosa di più. Il famoso Whatever it takes, è arrivato in anticipo e ha accompagnato le Borse per tutto il mandato Draghi.
Ora tocca a Christine. La seconda ondata di contagi morde e più delle attese. Lockdown in Francia, soft lockdown in Germania e quasi lock down in Italia. Leggetela come vi pare, ma non rimane molto tempo.
Per questo Christine Lagarde, nella conferenza stampa di oggi dopo il Consiglio direttivo, dovrà fare di più che traghettare i mercati verso l'appuntamento, definito da settimane ormai, di dicembre. Il segnale della presidente della Bce dovrà essere forte.
Le armi in mano alla Bce
Fino a qualche settimana fa le previsioni puntavano decise su dicembre per un ulteriore incremento del programma per l'emergenza pandemica di Francoforte: altri 500 miliardi oltre ai 750 iniziali, poi saliti a 1.350.
Il quadro macroeconomico guida verso una sola strada: dimentichiamoci la crescita record nel terzo trimestre, quello dei mesi estivi che avevano riacceso la speranza di vedere la luce in fondo al tunnel e prepariamoci a un 2020 che chiude con un Pil in profondo calo per tutta la zona euro.
Il rischio non è solo sul quarto trimestre. Un dato molto negativo (che si scontra con laprevisione di un +3,1% della stessa Bce) avrebbe un effetto trascinamento peggiorando l'intero 2021. Significherebbe il rischio di una doppia recessione dopo la caduta drammatica del Pil nel secondo trimestre: sarebbe un drammatico déjà vu della grande crisi finanziaria di un decennio fa per l'Italia.
La Bce non deve temere nemmeno l’inflazione per intervenire. Dal -0,2% ad agosto l'Eurozona è passata a -0,3% a settembre. Ottobre presenterà (con le stime Eurostat venerdì) un nuovo dato negativo che rischia di attivare l'allarme rosso a Francoforte: il Covid è un potente acceleratore dei rischi di deflazione.
Cosa dirà Christine Lagarde
Dunque torniamo alla domanda iniziale, cosa dirà Christine Lagarde fra qualche ora? Posto che i tempi tecnici (e il compromesso con i "falchi") impediscono il lancio di una nuova tranche del Pepp già oggi domani, Lagarde potrebbe affermare di aver già incaricato i comitati tecnici di studiare il 'Pepp-3'.
Parole ancora troppo deboli, per spingersi oltre Lagarde potrebbe dire (come Draghi nel 2019) che: “in assenza di un miglioramento delle prospettive di crescita (che nessuno si aspetta) la Bce dovrà aumentare gli acquisti”. Tradotto il Pepp aumenta a dicembre, senza dirlo esplicitamente.
Oppure potrebbe passare all'azione: allentare ulteriormente i termini del maxi-prestito Tltro (aiuti agevolati al sistema bancario) in vista della nuova asta del 9 dicembre, segno che a Francoforte non prendono i rischi alla leggera.
"Idealmente, non dovremo aspettare il blog della Bce di venerdì perché il messaggio arrivi, forte e chiaro", scrive Frederik Ducrozet, economista di Pictet, Il gioco di aspettare un deterioramento ulteriore, per mettere i falchi alle strette, sarebbe infatti molto rischioso.
Come prendere posizione
Una strada è quella di non rimanere troppo vincolati ai tempismi tecnici della Bce e optare per un certificate che permette di estrapolare rendimenti anche a fronte di un calo limitato dei sottostanti. Se non interviene oggi la Bce lo farà a dicembre, e il settore bancario può tirare un sospiro di sollievo.
Il certificate di Leonteq con Isin CH0570343951 già il 25 novembre offre una maxicedola del 12% ovvero di 120 euro, se i tre sottostanti Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo e Société Générale, non avranno perso più del 65% dal livello iniziale. Si passa poi a premi trimestrali dell'1,25% (5% annuo) se, alle date di valutazione, nessuno dei titoli sottostanti avrà perso più del 30% dal livello iniziale. Barriera a scadenza ancora più protettiva pari al 60%. Il certificate oggi quota ampiamente sotto la pari a 940 euro.
I premi trimestrali godono dell'effetto memoria che permette di recuperare eventuali cedole trimestrali non distribuite se alle date di valutazioni successiva la condizione viene soddisfatta. A scadenza la barriera sul capitale è al 60% dal livello iniziale.
Il certificate oggi passa di mano ampiamente sotto la pari a 940 euro.
Il prodotto verrà rimborsato in anticipo a €1.000, a partire dal 30 settembre 2021 e per ogni trimestre successivo, se tutti i titoli sottostanti quoteranno sopra al livello di rimborso: 100% del livello iniziale fino al 30 dicembre 2022, poi si scende del 5% all'anno, 95% fino al 29 settembre 2023, 90% fino alla scadenza, 30 settembre 2025.
A scadenza, se non è intervenuto il rimborso anticipato, abbiamo i classici due scenari, positivo, con rimborso a 1.000 se nessuno dei tre sottostanti si è portato sotto barriera. Negativo con un solo sottostante sotto barriera, il rimborso rifletterà la perfomance del peggiore dei tre sottostanti. Ad esempio se Deutsche Bank, alla data di valutazione finale 30 settembre 2025, avrà perso il 45% dal livello iniziale il certificate verrà rimborsato a 550 euro.
In caso di rimborso a 1.000 euro, già il prossimo anno, l’investitore registrerà una plusvalenza del 6% (1000-940 euro di prezzo di oggi) più 12% di Maxicedola e tre cedole trimestrali dell’1,25% (3,75%) ovvero 60+120+37,5 euro 217,5/940 è pari a un rendimento del 23,3%.
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