Cosa sta guidano il rally dei mercati?

03/07/2025 06:15
Cosa sta guidano il rally dei mercati?

Le tensioni geopolitiche si allentano, i prezzi del petrolio scendono, la Fed è sulla buona strada per allentare i tassi, i settori tecnologici continuano a guidare la crescita degli utili

A cura di Antonio Tognoli, Responsabile Macro Analisi e Comunicazione presso Corporate Family Office SIM

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Serie di PMI di giugno dell’Europa in uscita oggi: Servizi (stima 50 punti contro 49.7 di maggio) e Composito (stima 50.2 punti, invariato rispetto a maggio) in uscita alle 10:00. Alle 14:30 sono attesi una serie di importanti dati statunitensi: il tasso di disoccupazione di giugno (stima +4.3% contro +4.2% di maggio), le richieste di sussidi settimanali alla disoccupazione (stima 239k contro 236k della scorsa settimana) e la variazione occupati di giugno (stima 120k contro 139k di maggio). Alle 15:45 sono attesi i PMI di giugno: Servizi (stima 53.1 punti contro 53.7 di maggio) e Composito (stima 52.8 punti contro 53 di maggio), mentre alle 16:00 uscirà l’ISM non manifatturiero di giugno (stima 50.8 punti contro 49.9 di maggio).

Tasso di disoccupazione dell’Europa di maggio, pari al +6.3%, più alto delle attese e di aprile (+6.2%). In decisa e inaspettata contrazione la variazione dell’occupazione ADP USA di giugno. Le imprese private hanno perso 33k posti di lavoro, il primo calo dal marzo 2023, rispetto ai 29k rivisti al ribasso di maggio e ben al di sotto delle previsioni di un aumento dell'occupazione di 95k. Il settore dei servizi ha perso 66k posti di lavoro, mentre sono stato stati aggiunti posti di lavoro nel settore del tempo libero/ospitalità (+32k), del commercio/trasporti/utilità (+14k) e delle informazioni (+5k). Nel frattempo, la crescita annua del salario per coloro che mantengono il lavoro è scesa al +4.4% a giugno dal +4.5% di maggio. La crescita del salario per coloro che cambiano lavoro è stata del 6.8% a giugno, leggermente inferiore al 7%. Anche se i licenziamenti continuano ad essere rari, l'incertezza nell'assunzione e la riluttanza a sostituire i lavoratori in partenza hanno portato alle perdite di posti di lavoro il mese scorso. Tuttavia, il rallentamento delle assunzioni non ha ancora compromesso la crescita salariale.

L'estate è arrivata, la scuola è finita e anche i mercati sembrano più rilassati, visto che hanno aggiornato nuovi massimi storici (dai minimi dell'8 aprile, l'S&P 500 è salito di circa il 25%). Cosa sta guidando il recente rally delle azioni? Di seguito evidenziamo alcuni fattori chiave.

Le tensioni geopolitiche si allentano, i prezzi del petrolio scendono. Nel fine settimana del 21 e 22 giugno, il conflitto in Medio Oriente si è intensificato, con gli Stati Uniti che hanno lanciato attacchi aerei contro tre impianti di arricchimento nucleare iraniani. Si è trattato di un attacco a sorpresa, avvenuto nel bel mezzo del conflitto in corso tra Israele e Iran, iniziato il 13 giugno.

Tuttavia, negli ultimi giorni si è assistito a una notevole de-escalation del conflitto. Nonostante l'Iran abbia reagito agli Stati Uniti nella sua base in Qatar, non si sono registrate vittime né danni materiali. È importante sottolineare che l'Iran finora non ha preso di mira infrastrutture petrolifere o lo Stretto di Hormuz (che rappresenta un passaggio per circa il 20% del consumo globale di petrolio), pertanto l'interruzione dei flussi di petrolio è stata minima

A seguito dell'allentamento delle tensioni geopolitiche, i prezzi del petrolio e dell'energia sono diminuiti sostanzialmente nell'ultima settimana. Ad esempio, il greggio WTI statunitense, che era aumentato di oltre il 20% a giugno, raggiungendo i 75 dollari al barile, è sceso di circa il 15 ad oggi, attestandosi nell’intorno di 65 dollari al barile. Il calo dei prezzi del petrolio non solo sostiene i consumatori in vista della stagione estiva, ma è anche un fattore positivo per contenere le pressioni inflazionistiche. Il calo dei prezzi del petrolio e dell'energia sembra aver sostenuto il sentiment del mercato anche negli ultimi giorni, contribuendo a spingere i mercati azionari verso nuovi massimi.

La Fed è pronta a tagliare i tassi, qualora le condizioni dell’economia lo consentano. Un secondo motivo del rally azionario è probabilmente legato alla prospettiva di tassi di interesse più bassi entro la fine dell'anno. Nella riunione del 17-18 giugno, la Fed ha delineato potenziali due tagli dei tassi nel 2025 nel suo "dot plot" aggiornato, ovvero la migliore stima del tasso sui fondi federali. Continua inoltre a indicare tagli dei tassi in corso nel 2026 e nel 2027, con un tasso sui fondi federali a lungo termine del 3,0%, ben al di sotto dell'attuale 4,25%-4,5%.

Sebbene la Fed riconosca che vi è incertezza sul percorso da seguire, soprattutto con i dazi che aggiungono complessità e potenzialmente esercitano una pressione al rialzo sull'inflazione nel breve termine, a nostro avviso la Fed resta sulla buona strada per abbassare gradualmente i tassi di interesse a breve termine.

Anche i dati recenti supportano i tagli dei tassi. Come già accennato, i prezzi del petrolio e dell'energia hanno subito un forte calo, il che contribuisce a sostenere una minore inflazione complessiva. Abbiamo inoltre registrato finora valori di inflazione in linea o inferiori alle aspettative e che rimangono contenuti. Resta ovviamente da capire che cosa succederà ai prezzi a seguito dei dazi.

Last but not least, anche i recenti dati sui consumi sembrano indicare un rallentamento. Le vendite al dettaglio sono state inferiori alle aspettative su base generale, e anche i dati sulla spesa personale di maggio sono diventati negativi. Questi dati indicano un potenziale rallentamento della spesa al consumo. Nel complesso, un contesto di inflazione contenuta e alcuni segnali di debolezza dei consumi implicherebbero, a nostro avviso, una maggiore propensione della Fed a tagliare i tassi.

I rendimenti dei titoli di Stato lungo la curva sono scesi, con rendimenti sia a 2 anni che a 10 anni ben al di sotto dei massimi di inizio anno. Questi ribassi dei tassi di interesse sono positivi per consumatori e aziende e favoriscono un miglioramento del sentiment del mercato azionario in generale.

I settori tecnologici continuano a guidare la crescita degli utili. Mentre l'indice S&P 500 più ampio è salito di circa il 25% dai minimi dell'8 aprile, settori growth come la tecnologia, i servizi di comunicazione e i beni di consumo discrezionali hanno registrato in alcuni casi un rialzo ben superiore.

A nostro avviso, i titoli tecnologici statunitensi a mega-cap hanno registrato risultati positivi durante la stagione degli utili del primo trimestre. Queste aziende non solo hanno confermato i loro forti investimenti in intelligenza artificiale e infrastrutture, ma sono anche riuscite a sovraperformare ampiamente le aspettative di fatturato e utili, nonostante l'incertezza sui dazi e le restrizioni in Cina.

Quindi la domanda delle domande: la ripresa potrà continuare? Nel complesso, i mercati sembrano essersi rinvigoriti negli ultimi giorni grazie a una buona dose di entusiasmo estivo, e lo slancio a breve termine sembra essere dalla parte degli investitori. Tuttavia, sappiamo che i titoli azionari non tendono a crescere indefinitamente e all'orizzonte si profilano diversi potenziali catalizzatori che potrebbero creare un temporaneo malessere tra gli investitori. Tra questi, i negoziati fiscali e commerciali in corso, l'approvazione di una legge fiscale statunitense e il potenziale rallentamento della crescita economica innescato dall'aumento dei dazi doganali.

Verso la fine della settimana abbiamo visto che il rally del mercato azionario si è affievolito con l'annuncio da parte dell'amministrazione statunitense della fine delle trattative commerciali con il Canada in merito a una tassa sui servizi digitali. Ulteriori aggiornamenti su questo e altri negoziati commerciali potrebbero verificarsi nelle prossime due settimane, innescando analoghe incertezze e volatilità sul mercato.

Ciononostante, riteniamo che gli investitori possano sfruttare eventuali volatilità o ribassi come opportunità per posizionare i portafogli diversificando, ribilanciando o aggiungendo investimenti di qualità a prezzi più vantaggiosi. Gli analisti consigliano posizioni sovrappesate in azioni statunitensi a grande e media capitalizzazione, con esposizione sia ai settori growth che value. Riteniamo inoltre che le azioni internazionali meritino un'allocazione nei portafogli, seppur con un modesto sottopeso rispetto alle posizioni statunitensi.

Infine, nell'ambito delle obbligazioni investment grade statunitensi gli analisti continuiamo a vedere valore nell'estensione della duration, soprattutto perché la Fed rimane pronte a ridurre gradualmente i tassi di interesse.

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