Così Alibaba richiama gli investitori stranieri in Cina


A marzo gli investimenti netti stranieri sulle Borse cinesi sono ammontati a 35,4 miliardi di yuan, contro i 9,2 miliardi di febbraio. Il frazionamento del colosso dell’e-commerce visto come la definitiva affermazione del potere del governo sulla web economy.


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In sei sedute di Borsa Alibaba ha guadagnato il 16%

Il piano di riorganizzazione di Alibaba, che prevede la scissione delle attività del gruppo in sei società autonome destinate ognuna a quotarsi in Borsa, ha riacceso l’interesse degli investitori internazionali per il mercato finanziario cinese. Dal giorno dell’annuncio non solo Alibaba è salita del 16% in sei sedute, ma ben 11,7 miliardi di yuan (1,7 miliardi di dollari) di investimenti netti stranieri sono stati canalizzati sulle Borse cinesi. Il dato, riportato da Reuters, segna un notevole balzo se lo si mette a confronto con i 9,2 miliardi di yuan di investimenti netti stranieri dell’intero mese di febbraio. Marzo si è chiuso con investimenti netti stranieri sulle Borse cinesi per 35,4 miliardi di yuan, che porta il totale del primo trimestre al livello record di 186 miliardi di yuan (27 miliardi di dollari).

Inversione di tendenza da parte della finanza internazionale

Secondo alcuni osservatori, l’afflusso di capitali potrebbe essere un segnale del cambiamento di atteggiamento da parte della finanza internazionale che negli ultimi due anni si è progressivamente allontanata dal mercato cinese, dove sono aumentate le incertezze a causa del duro giro di vite che le autorità politiche hanno condotto sulle aziende tech (Alibaba in primis) e a causa delle preoccupazioni sul settore immobiliare, scosso dalla crisi finanziaria del gigante Evergrande.

Lo smembramento di Alibaba da un lato può meglio fare emergere il valore delle diverse attività finora raggruppate in un’unica holding, e dall’altro segna la vittoria di Xi Jinping e del partito comunista, preoccupati del troppo potere dei giganti cinesi del tech e soprattutto della loro capacità di influenzare l’opinione pubblica.

Il ruolo del nuovo premier Li Qiang

Reuters ha raccolto a questo proposito l’opinione di alcuni investitori. Secondo Derrick Irwin, gestore della società americana di asset management Allspring Global Investments, il frazionamento di Alibaba e il recente ritorno in Cina del fondatore Jack Ma riflettono il nuovo atteggiamento del governo, interessato oggi a collaborare con le grandi imprese del Paese per favorire il rilancio della crescita dopo lo stop causato dal Covid. Recentemente il nuovo premier Li Qiang ha assicurato agli investitori stranieri che la Cina sta ampliando l'accesso al mercato e ottimizzando l'ambiente commerciale. “Questa nuova situazione potrebbe riaccendere gli investimenti nel settore privato”, dice il gestore.

Rob Brewis, gestore della britannica Aubrey Capital Management, dice che quest'anno la sua società è tornata a investire in azioni della Cina, soprattutto grazie alle speranze di ripresa economica e alle valutazioni convenienti delle aziende cinesi. Aubrey Capital all’inizio dell’anno ha comprato azioni Alibaba, che da due anni non possedeva in portafoglio.

Il sondaggio di BofA fra gli investitori americani

Secondo un recente sondaggio di Bank of America, il 67% degli investitori americani  è convinto che in Cina sia partita una nuova fase politica caratterizzata da relazioni più amichevoli fra il governo e la business community. Ernest Yeung, gestore dell’asset manager T.Rowe Price, rivela che il suo team è al lavoro per scegliere azioni cinesi “dimenticate o in zone d’ombra” e ha già costruito una posizione su Alibaba, nella convinzione che sia in corso un graduale processo “di stabilizzazione” per le imprese della web economy cinese.

Alibaba in due anni e mezzo ha perso il 65%

Dall’inizio del 2023 l’azione Alibaba è salita del 9%, ma la performance a 12 mesi è negativa del 9%. All’attuale prezzo di 100,72 dollari Alibaba capitalizza 261 miliardi di dollari, che corrispondono a 27 volte gli utili previsti per quest’anno. Rispetto al massimo storico di 307 dollari segnato nell’ottobre 2020, il titolo ha perso il 65%.

Il 2020 e il 2021 sono stati i due anni record per l’utile di Alibaba,  che aveva raggiunto rispettivamente 149 e 150 miliardi di yuan. L’anno scorso l’utile è stato di 62 miliardi di yuan e per il 2023 il consensus degli analisti stima 67 miliardi.

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