Credem spumeggiante dopo il miglior risultato della sua storia

Credem spumeggiante dopo il miglior risultato della sua storia

Il Credito Emiliano ha diffuso i risultati preliminari del 2021, prevedendo un balzo dell’utile pari al 74,8% rispetto all’anno precedente.

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Credem ancora in rally

Continua la corsa del titolo Credem a Piazza Affari dopo la diffusione dei risultati preliminari relativi al 2021 arrivata ieri.

Le azioni del Credito Emiliano arrivano a guadagnare il 5% nelle prime battute della seduta odierna dopo la positiva chiusura di ieri (+2,2%), con un picco toccato a 7 euro, ai massimi dal maggio 2018.

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Il balzo del 2021

La banca emiliana ha messo a segno un utile netto di 353,4 milioni di euro nel 2021, con un rialzo del 74,8% rispetto al risultato del 2020 (201,6 milioni), anche grazie all’apporto derivato dall’acquisizione Caricento.

Risultato nettamente superiore anche al consensus degli analisti pubblicato sul sito di Credem che il 6 dicembre 2021 indicava un utile pari a 273 milioni di euro.

Il ritorno sul capitale (ROE) è risultato pari al 10,9% e al 10,1% al netto degli effetti del consolidamento della Cassa di Risparmio di Cento.

Il Common Equity Tier 1 Ratio a livello di gruppo è risultato al 15,3%, mentre il Common Equity Tier 1 Ratio di Vigilanza arrivava al 13,7% rispetto a 7,56% minimo assegnato da BCE (SREP) con oltre 1,1 miliardi di euro di margine sui requisiti patrimoniali di vigilanza.

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Il dividendo e Caricento

I risultati diffusi mostrano una “solidità patrimoniale”, una “qualità dell’attivo e degli ottimi risultati raggiunti” per Credem, “tenuto anche conto della mancata distribuzione della cedola nel 2019 a seguito della raccomandazione dell’Autorità di Vigilanza in relazione agli eventi pandemici”, sottolineano dall’istituto.

Alla luce della performance, la banca prevede “la distribuzione di un dividendo pari a 0,30 euro per azione, in crescita del 50% rispetto all’anno scorso, per un ammontare di oltre 100 milioni di euro complessivi”.

Inoltre, il management del Credem annunciava che nel 2022 l’istituto proseguirà nel piano di sviluppo dell’operazione Caricento, favorendo il sostegno ad un nuovo territorio, la realizzazione di sinergie di costo agevolate dall’adozione di un’unica piattaforma informatica e la diversificazione dell'offerta.

Confermato l’outlook

Infine, il gruppo conferma le linee guida di medio periodo della propria gestione quali il mantenimento di ritmi di sviluppo commerciale di raccolta e impiego superiori alla media mercato e a sostegno dei ricavi, il progresso selettivo del credito, il rafforzamento del servizio in ottica omnicanale e digitale tramite investimenti informatici e di compliance normativa, il potenziamento distributivo e produttivo del wealth management, lo sviluppo di prodotti sostenibili (Environmental, Social, Governance – ESG), la conferma della solidità del profilo di rischio e dei livelli patrimoniali.

Dalla banca sottolineano come le previsioni per l’anno in corso siano confermate nonostante un contesto di nuovi picchi di contagi attesi nel primo trimestre dell’anno, accompagnato da moderate misure di contenimento con qualche riflesso sulla mobilità e sui comportamenti di consumo, mentre le condizioni monetarie dovrebbero rimanere favorevoli.

“I risultati del 2021 confermano la capacità di Credem di affrontare efficacemente la complessità del contesto economico che stiamo vivendo”, dichiarava il Direttore Generale di Credem, Nazzareno Gregori.

Analisti positivi su Credem

Gli esperti di Equita Sim sottolineano l’importanza della conferma delle “linee guida di medio termine con mantenimento dei ritmi di sviluppo commerciali di raccolta e impieghi superiori alla media del mercato, il progresso selettivo del credito, la conferma della solidità del profilo di rischio e livelli patrimoniali, la prosecuzione del piano di sviluppo CariCento con realizzazione di sinergie di costo”.

Alla luce di questa considerazione, Equita conferma la sua posizione ‘buy’ su Credem, con target price a 7,4 euro.

Anche gli esperti di Mediobanca Securities fanno notare come i conti del quarto trimestre siano stati superiori alle attese con un profitto netto di 76 milioni, spinto da 49 milioni di performance fee dall'asset management ma penalizzato anche da 15 milioni di costi one off.

Esclusi quest'ultimi, spiegano da Piazzetta Cuccia, “il Core Pre-Provision-Profit si attesta a 100 milioni, il 10% in più delle previsioni”, mentre giudicano il titolo ‘outperform’ con target price a 7 euro.

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