Crédit Agricole già al lavoro su Banco Bpm

Secondo indiscrezioni di stampa, i francesi avrebbero scelto Deutsche Bank e Rothschild come advisor per le trattative con l’istituto guidato da Alberto Castagna e i tempi potrebbero non essere troppo lunghi.
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Crédit Agricole punta Banco Bpm
Un’aggregazione tra Crédit Agricole e Banco Bpm. È l’ipotesi su cui starebbero lavorando i francesi insieme a Deutsche Bank e Rothschild, queste due scelte come advisor per le trattative con l’istituto guidato da Alberto Castagna, secondo indiscrezioni pubblicate da Reuters. I tempi potrebbero essere abbastanza brevi: fonti dell’agenzia indicano che l’operazione potrebbe accelerare nei prossimi mesi.
I legami tra le due banche sono già stretti: Agricole detiene oggi il 20% di Piazza Meda ed è già partner industriale nel credito al consumo e nella bancassurance e l’operazione potrebbe dar vita ad un nuovo polo bancario con un peso rilevante in Italia e in Europa.
Se l’operazione avrebbe un ruolo anche difensivo per Banco Bpm, difendendola sa eventuali future scalate da altri soggetti, per i francesi si tratterebbe del rafforzamento della loro presenza in Italia, dove in vent’anni ha costruito una rete di oltre 1.200 filiali grazie all'acquisizione di Cariparma, FriulAdria, Creval e numerose casse di risparmio locali, diventando uno dei principali operatori retail del Paese.
Il senso industriale secondo Equita
Gli analisti di Equita ritengono che un’eventuale integrazione tra Banco Bpm e Crédit Agricole Italia “avrebbe senso industriale, consentendo a Banco Bpm di diventare il terzo operatore in Italia per filiali e il secondo in termini di prestiti alla clientela (dietro a Intesa Sanpaolo), rafforzando il proprio posizionamento competitivo”.
Dalla sim sottolineano che il principale nodo da sciogliere “rimane tuttavia il ruolo di Crédit Agricole nella nuova entità, che stimiamo potrebbe detenere almeno il 35% del capitale. Ciò renderebbe cruciale la posizione del governo sul tema del Golden Power, considerando che - secondo La Repubblica - Fratelli d'Italia avrebbe finora mostrato freddezza rispetto al progetto. Secondo Il Messaggero, per mitigare il peso azionario di Crédit Agricole Banco Bpm potrebbe valutare la cessione di una quota significativa di Anima (fino al 40%) a Crédit Agricole”.
Allo stesso tempo, la sim avverte: “a nostro avviso questa operazione non sarebbe sufficiente a ridurre in modo sostanziale l'influenza francese nella governance della nuova realtà. Uno scenario di integrazione più ampia che includesse anche Mps diluirebbe significativamente la quota di Crédit Agricole e potrebbe rappresentare un'alternativa in grado di creare un polo bancario di dimensioni maggiori, più diversificato e con una struttura azionaria più diffusa. Rimarrebbero da valutare eventuali implicazioni sul fronte antitrust”.
Equita conclude che, “sulla base delle nostre simulazioni preliminari, con sinergie a regime la combined entity Banco Bpm Crédit Agricole Italia tratterebbe con un P/E 2028 in area 8,5-9 volte (contro il settore a circa 9,2 volte)", pertanto conferma la raccomandazione hold e il target price sulle azioni Banco Bpm a 10,4 euro rispetto ai 12,695 euro di oggi (-0,70%).
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