Credit Suisse trema: la banca centrale ci mette 50 miliardi


Lo scudo pubblico riporta la tranquillità sui mercati, stamattina la borsa di Francoforte dovrebbe aprire in rialzo dell’1,5%. La banca centrale di Berna ha detto ieri sera che non c’è pericolo di contagio.
Volatilità altissima sui mercati delle obbligazioni, che ora anticipano una brusca frenata dell’economia. Oggi la BCE: fino a ieri si propendeva per il rialzo da cinquanta punti base, ma dopo il crollo di Credit Suisse, aumenta la probabilità di un aumento più soft.


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Nuovo giorno, nuovo stress finanziario estremo e nuovo intervento d’emergenza dello Stato. Stamattina la fase più acuta della crisi di Credit Suisse sembra essere stata superata, il future anticipa un avvio in rialzo dell’1,5% del Dax di Francoforte.

LA CADUTA

Ieri la seconda banca elvetica ha chiuso in ribasso del 14% a 2,16 franchi, nuovo minimo di una storia che aveva visto nel 2007 il titolo oltre i settanta franchi. Parecchie cose sono andate storte negli ultimi anni, soprattutto negli ultimi: nel 2022, la perdita è stata pari a 2,77 franchi per azione, il 2023, secondo gli analisti, dovrebbe chiudersi con un rosso di 31 centesimi di franco.

Il cross di ieri è stato innescato dal no, espresso in modo perentorio da uno dei suoi soci di riferimento, a nuovi aiuti. In più, c’è l’emorragia dei clienti: solo nel quarto trimestre del 2022, il deflusso dai depositi è stato pari a 120 miliardi di franchi.

L’INTERVENTO

Poche ore dopo la chiusura, la banca nazionale svizzera (BNS) e l’Autorità federale di vigilanza sui mercati finanziari (FINMA) hanno diffuso un comunicato nel quale hanno premesso che “i problemi di determinati istituti bancari negli Stati Uniti non comportano alcun pericolo diretto di contagio per il mercato finanziario svizzero”.

I due soggetti hanno spiegato che “le rigorose esigenze in materia di capitale e di liquidità che gli istituti finanziari svizzeri sono tenuti a soddisfare ne garantiscono la stabilità”. Credit Suisse, come le altre, soddisfa le esigenze in materia di capitale e liquidità. Ma il paragrafo si chiude con una frase che scongiura la catastrofe. “In caso di necessità, la BNS metterà a disposizione di Credit Suisse liquidità”.

SI APRE IL RUBINETTO

Poco dopo la mezzanotte, Credit Suisse ha annunciato l’intenzione di accedere alla “ Covered Loan Facility della BNS e a una linea di liquidità a breve termine fino a circa 50 miliardi di franchi in totale”. 

La liquidità aggiuntiva, pari a circa 54 miliardi di dollari, dovrebbe servire a sostenere le attività principali e i clienti di Credit Suisse, poiché Credit Suisse adotta le misure necessarie per creare una banca più semplice e focalizzata, costruita intorno alle esigenze dei clienti.

In aggiunta, Credit Suisse dice che presenterà “un'offerta pubblica di acquisto in contanti in relazione a dieci titoli di debito senior denominati in dollari statunitensi, per un corrispettivo complessivo fino a 2,5 miliardi di dollari. Allo stesso tempo, il Credit Suisse annuncia anche un'offerta pubblica di acquisto separata in relazione a quattro titoli di debito senior denominati in euro per un corrispettivo complessivo fino a 500 milioni di euro.”.

Il CEO Ulrich Koerner, che poche ore prima aveva detto alla stampa che i bilanci erano solidissimi esprime la sua gratitudine per l’aiuto ricevuto. “Ringraziamo la BNS e la FINMA mentre eseguiamo la nostra trasformazione strategica. Io e il mio team siamo decisi ad andare avanti rapidamente per offrire una banca più semplice e mirata, costruita intorno alle esigenze dei clienti”.

La paura di un dissesto finanziario molto più grave di quello di Silicon Valley, aveva messo a terra anche Wall Street, ieri l’S&P500 ha chiuso in ribasso dello 0,7%, ma prima del comunicato di SNB e FINMA, la variazione negativa era parecchio più ampia.

Stamattina il future del Nasdaq sale debolmente.

In Asia Pacifico prevale il ribasso, scendo sia le borse del Giappone che della Cina. Ha aperto in rialzo il BSE Sensex di Mumbai.

Per il mercato delle obbligazioni è stata un’altra giornata di convulsioni. I movimenti più vorticosi sono stati sulla parte a breve della curva: il governativo degli Stati Uniti a due anni ha toccato i minimi dalla scorsa estate. La curva dei tassi in via di irrigidimento anticipa una prossima frenata dell’economia.

In una nota di due giorni che faceva il punto sulla grana finanziaria della scorsa settimana, quella di Silicon Valley Bank, Goldman Sachs escludeva la possibilità di contagio alle banche europee, ma segnalava che queste ultime presteranno meno all’economia reale, “amplificando così un rallentamento del ciclo economico già in atto”.

Il team di analisti guidato da Sven Jari Stehn aggiungeva nonostante le turbolenze, la BCE non avrà tentennamenti nell’alzare oggi i tassi d’interesse di cinquanta punti base. Nel comunicato di Francoforte non ci dovrebbero essere indicazioni sulla traiettoria dei tassi e spazio alle considerazioni sull’andamento dell’economia: queste ultime dovrebbero diventare nei prossimi mesi la guida primaria. La BCE potrebbe anche soffermarsi sulle sugli indicatori della stabilità finanziaria.

L’euro, ieri in calo dell’1,5% su dollaro, stamattina rimbalza a 1,064.

DOLLARO

Goldman Sachs dice che la valuta degli Stati Uniti continuerà ad apprezzarsi, ”a meno che le preoccupazioni del sistema bancario non si attenuino e la Fed non decida di terminare il ciclo di rialzi prima di quanto previsto”, si legge in una nota di ieri.

Gli analisti Karen Reichgott Fishman e Sid Bhushan affermano che "Un nuovo e sostenuto deprezzamento del dollaro richiede ancora fiducia nelle prospettive di crescita globale e un rinnovamento delle tendenze disinflazionistiche in grado di limitare la volatilità dei tassi, ma questa chiarezza sembra ancora lontana”.

TITOLI

Telecom Italia ritiene che l'offerta non vincolante presentata dal consorzio Cdp-Macquarie per la rete non rifletta il valore dell'asset e chiede proposte migliorative sia al consorzio sia a Kkr entro il 18 aprile.
Il Cda, avendo ritenuto di non esprimere alcuna proposta per la nomina di un consigliere il cui posto rimane tuttora vacante, ha invitato gli azionisti a formulare delle candidature.

Brunello Cucinelli ha chiuso il 2022 con risultati in forte crescita e, anche alla luce del buon andamento dei primi mesi di quest'anno, ha alzato le stime sui ricavi 2023, adesso visti in aumento di circa il 15%.

CNH Industrial prevede nuove importanti operazioni di fusione e acquisizione per perseguire l'innovazione nei settori delle macchine agricole e delle attrezzature per le costruzioni, ha detto a Reuters Michele Lombardi, responsabile della divisione investimenti. 

Saras archivia il 2022 con risultati in forte crescita per effetto dell'incremento dei prezzi e dei margini dei prodotti petroliferi e della performance operativa della raffineria.

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