Crescita moderata delle buste paga agricole negli USA

Il dato macro più importante di questa settimana mostra una creazione di posti di lavoro inferiore alle previsioni, mentre a Wall Street si valutano ancora i risultati trimestrali di Apple e Amazon.
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Dati macro USA
L’economia statunitense accenna un qualche rallentamento e per qualcuno potrebbe sostenere le tesi di uno stop ai rialzi dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve.
A confermare lo stato del mercato del lavoro a stelle e strisce è stato l’atteso rapporto sul lavoro in agenda oggi, secondo il quale a luglio sono state create 187 mila buste paga non agricole, non lontane dalle 185 mila del dato precedete (rivisto dal precedente 209 mila) e dalle previsioni di Bloomberg (200 mila).
Il tasso di disoccupazione è sceso al 3,5% dal 3,6% anteriore, mentre la retribuzione oraria media è aumentata dello 0,4% (+0,3 prevista) rispetto al mese precedente e del 4,4% su base annua (+4,2% previsto).
Freno per la Fed?
“Tutti temevano che il numero di posti di lavoro sarebbe stato superiore al previsto, cosa che oggi non è avvenuta”, spiega Peter Andersen, fondatore di Andersen Capital Management.
Questo “dà agli investitori un po' di sollievo e anche un ulteriore incoraggiamento sul fatto che la Fed molto probabilmente rifletterà su questi numeri in modo positivo e, si spera, sosterrà la loro decisione di smettere di alzare i tassi in futuro”.
Per Brian Jacobsen, Chief Economist di Annex Wealth Management, “la crescita dei salari potrebbe essere stata un po' più alta del previsto, ma se combinata con una settimana lavorativa più corta, il reddito settimanale aggregato era tiepido. Ci sono ampi indicatori che indicano che il mercato del lavoro sta raffreddamento. L'indice di diffusione per il settore manifatturiero mostra lotte in corso per quel settore. È un mondo con sacche di forza e aree di debolezza. Basandosi solo su questo rapporto, la Fed non ha argomenti validi per giustificare ulteriori manovre con il tasso sui fondi federali”.
Wall Street piatta
Dopo una mattinata intorno la parità, i dati sul lavoro non cambiano di molto l’andamento dei future di Wall Street.
Il contratto sul Nasdaq scambia appena sopra la parità a meno di un’ora dall’avvio delle contrattazioni ufficiali, mentre quello sul Dow Jones e quello sullo S&P500 restano piatti.
Il dollaro cede terreno nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD aggiunge lo 0,30% a 1,098, mentre l’indice del dollari cede di poco (-0,20%) a 102,44.
Trimestrali big tech
Ieri sera Apple ha comunicato un eps di 1,26 dollari per azione, oltre le previsioni di 1,19 dollari, mentre il fatturato è arrivato a 81,8 miliardi, lievemente meglio degli 81,69 miliardi attesi, ma in calo dell’1% su base annua.
Scesi i ricavi legati alle vendite di iPhone (-2% su base annua) a 39,67 miliardi, livello inferiore rispetto ai 39,91 miliardi previsti, in flessione del 2% su base annua.
Se il titolo Apple cede il 3% nel pre-market, molto diversa è la situazione di Amazon, altra grande big tech protagonista di oggi, in crescita dell’8% prima del suono della campanella.
Amazon ha annunciato un secondo trimestre dell’anno con un eps di 65 centesimi, quasi il doppio rispetto ai 35 centesimi per azione attesi dagli analisti intervistati da Refinitiv, mentre il fatturato si è assestato a 134,4 miliardi, rispetto ai 131,5 miliardi attesi dal mercato.
Notizie societarie e pre-market USA
Apple (-3%): registrato un fatturato trimestrale di 81,8 miliardi di dollari, in calo dell'1% rispetto all'anno precedente, ma superiore alle stime degli analisti di 81,69 miliardi di dollari.
Amazon (+8%): prevede vendite nette per il 3° trimestre comprese tra 138 e 143 miliardi di dollari contro le stime degli analisti di 138,25 miliardi di dollari (Refinitiv).
DigitalOcean (-22%): ha dichiarato di non essere ancora in grado di comunicare l'utile netto del secondo trimestre, l'utile per azione e la guidance per gli utili del terzo trimestre a causa di errori nelle spese fiscali. Prevede un fatturato nel terzo trimestre di 172,5-174 milioni di dollari, inferiore al consenso degli analisti di 175,7 milioni di dollari (Refinitiv).
DraftKings (+12%): alzate le previsioni di fatturato per l'intero anno a 3,46-3,54 miliardi di dollari, rispetto al precedente range di 3,14-3,24 miliardi di dollari.
Booking Holdings (+11%): ha alzato a oltre il +20% le previsioni per il terzo trimestre per quanto riguarda le prenotazioni lorde, dato che la domanda repressa di viaggi ha superato l'aumento dei costi e le preoccupazioni per un'economia incerta.
Registrato un utile rettificato per il secondo trimestre di 37,62 dollari, superiore alle stime degli analisti di 28,90 dollari (Refinitiv).
Tupperware Brands (+53%): ha finalizzato un accordo di ristrutturazione del debito, rinvigorendo l'interesse degli investitori individuali per l'azienda.
Raccomandazioni analisti
Apple
Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo in calo a 220 USD dai precedenti 225 dollari.
UBS: ‘neutral’ e target price fermo a 190 dollari.
Bank of America: ‘neutral’ e prezzo obiettivo ancora a 210 dollari.
Amazon
UBS: ‘buy’ e target price alzato da 150 USD a 175 dollari.
JP Morgan: ‘buy’ e prezzo obiettivo incrementato a 180 USD dai precedenti 145 dollari.
Goldman Sachs: ‘buy’ target price aumentato da 165 a 180 dollari.
Jefferies: ‘buy’ e prezzo obiettivo alzato da 150 USD a 175 dollari.
Robinhood Markets
Deutsche Bank Securities: ‘neutral’ e target price alzato da 10 USD a 11 dollari.
Leonardo DRS
Truist Securities: ‘buy’ e prezzo obiettivo aumentato da 19 USD a 21 dollari.
T-Mobile US
Morgan Stanley: ‘buy’ e target price cresciuto da 178 USD a 179 dollari.
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