Creval, domani si chiude la possibilità di aderire all’Opa. Il cda di ieri ha votato contro

20/04/21 10:50

Credit Agricole ha preso atto del voto contrario del cda di Creval sulla proposta di 12,20 euro per azione (12,50 in caso di adesione oltre il 90%) e ribadisce che il prezzo dell’offerta è da considerarsi «finale e definitivo». Questa mattina è arrivata la defezione di Petrus Advisers (3% del capitale). Il cda di Creval riunitosi ieri, ha giudicato il prezzo non adeguato a riconoscere il valore della banca e ha respinto la proposta di rinviare la nomina degli organi sociali alla fine dell’Opa. Oggi gli analisti di Equita Sim confermano la loro raccomandazione di adesione all’Offerta.

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Petrus Advisers non aderirà all’Opa

Conto alla rovescia per l’Opa di Credit Agricole Italia sul Credito Valtellinese. Domani si chiuderà la possibilità di aderire all’operazione pubblica di acquisto annunciata dal braccio italiano della Banque Verte lo scorso novembre. Questa mattina è arrivata la defezione di Petrus Advisers, socio di Creval con poco più del 3% del capitale, secondo cui il nuovo prezzo offerto la scorsa settimana (12,20 euro), «è ancora lontano dal giusto valore». Il fondo aggiunge in una nota che «la promessa di 0,30 euro per azione aggiuntivi non è rilevante, in quanto il raggiungimento del 90% dell’offerta è irrealistico» e sottolinea: «Riteniamo scorretto dire che l’offerta è da 12,50 euro, in quanto potrebbe trarre in errore in particolare i piccoli azionisti». Il fondo riporta a sostegno delle sue affermazioni la valutazione di Creval fatta da BofA Securities e Mediobanca, in un range compreso tra 12,95 a 22,7 euro per azione.

Per il cda, l’offerta di Credit Agricole «non riconosce il valore della banca»

L’annuncio di mancata adesione di Petrus arriva a valle del cda di Creval di ieri. I soci hanno «apprezzato» l’incremento dell’offerta da parte di Credit Agricole Italia, pur ritenendo il nuovo prezzo non sufficiente a riconoscere «in maniera adeguata il valore della banca». Per parte sua Credit Agricole Italia, «nel ribadire la valenza strategica e industriale di un’operazione che porterà crescita e benefici per i clienti, le imprese e il territorio» conferma «che il corrispettivo di 12,200 euro (cum dividendo) per azione, con l’integrazione di 0,300 euro nel caso in cui sia superata la soglia del 90%, e così per complessivi massimi 12,500 euro (cum dividendo) per azione, è da considerarsi finale e definitivo».

Secondo le comunicazioni di Borsa Italiana rese note ieri, è stato apportato in adesione il 17,28956% delle azioni oggetto dell’offerta (11.831.056 titoli il totale a oggi, 759.593 apportati ieri 19 aprile). Le azioni ordinarie acquistate sul mercato nei giorni 20 e 21 aprile 2021 non potranno essere apportate in adesione all’offerta.

Creval nomina il board per il prossimo triennio

L’assemblea degli azionisti di Creval ha anche respinto la proposta individuale presentata dal socio Credit Agricole Italia di rinviare la nomina degli organi sociali alla fine dell’Opa e ha nominato il Board per il prossimo triennio al 2023.

La lista numero 1, presentata da Dgfd, fondo facente capo all’imprenditore francese Denis Dumon, ha ottenuto il maggior numero dei voti espressi (42% del capitale presente e 25,2% del capitale sociale complessivo). Da questa lista sono stati tratti come consiglieri Alessandro Trotter, Luigi Lovaglio, Massimiliano Scrocchi, Stefano Caselli, Fausto Galmarini, Livia Aliberti Amidani, Paola Bruno, Jacob Kalma, Paolo Ciccarelli, Teresa Naddeo, Annalisa Donesana, Maria Giovanna Calloni.

La lista numero 2 (presentata congiuntamente da Arca Fondi Sgr, Eurizon Capital, Eurizon Capital Sgr, Fideuram Asset Management Ireland, Fideuram Intesa Sanpaolo Private Banking Asset Management Sgr, Interfund Sicav, Mediolanum Gestione Fondi Sgr, Pramerica Sgr, per conto dei fondi rispettivamente gestiti), ha ottenuto un numero di voti corrispondente al 30,3% del capitale presente e al 18,2% del capitale complessivo. Da tale lista sono stati tratti Anna Doro, Serena Gatteschi, Stefano Gatti.

La proposta di Credit Agricole Italia è stata respinta con il voto del 64,2% del capitale presente (38,6% del capitale sociale complessivo).

L’assemblea ha anche approvato i compensi del Cda e il bilancio d’esercizio al 31 dicembre con l’assegnazione di un dividendo ai soci, in ragione di 0,23 euro per ciascuna delle 70.149.688 azioni ordinarie in circolazione (escluse n. 6 azioni proprie), in pagamento in data 28 aprile 2021 (con data stacco 26 aprile 2021 e record date 27 aprile 2021).

«Aderire all’offerta». Equita ribadisce la raccomandazione

Alle 12 a Piazza Affari il titolo cede l’1,72% a 12,02 euro, collocandosi poco al di sotto dell’ultima offerta di Credit Agricole Italia (12,20 euro). L’indice di settore cede il 2,20%.

Nonostante le riserve del Cda e di Petrus, gli analisti di Equita Sim (rating reduce e target price a 12,2 euro) ribadiscono la raccomandazione di adesione all’offerta. In primo luogo per il premio del 41% (45% in caso di adesioni oltre il 90%) rispetto al valore del titolo il giorno prima di annuncio dell’Opa lo scorso autunno.

Inoltre, sostengono gli esperti, l'offerta valuta l’istituto a un multiplo prezzo/capitale tangibile di 0,47 volte, il 20% superiore rispetto a quello dei competitor più diretti (come Bper o Bpm) e a un multiplo prezzo/utile 2021-2022 pari a 18,4-12,4 volte, ben superiore rispetto ai best-in-class del settore, come Intesa. Infine l’offerta riconoscerebbe il 100% dell'eccesso di capitale del Creval al netto dei costi di ristrutturazione, rappresentando l'unica possibilità per gli azionisti della banca valtellinese di vedersi riconosciuto un buffer di capitale altrimenti difficilmente distribuibile su base standalone.