Creval: l’offerta di Credit Agricole non è «congrua»
Creval rispedisce al mittente l’offerta di 10,5 euro per azione dell’Opa lanciata da Credit Agricole. L’istituto ritiene che il progetto di fusione «abbia una valenza strategica» ma non siano stati tenuti in considerazione nell’offerta «gli elementi distintivi». Per gli adviser il prezzo corretto di collocherebbe tra 12,95 e 22,7 euro con modello dividend discount.
L’istituto riconosce i benefici di un M&A ma il prezzo non è congruo sotto il profilo finanziario
Il Credito Valtellinese ha definito «non congruo» sotto il profilo finanziario il prezzo offerto da Credit Agricole Italia per acquisire l'istituto. Come ipotizzato nei giorni scorsi dunque, il Creval rispedisce al mittente l’Opa promossa dal braccio italiano del colosso francese: dopo l’esame dei termini dell’offerta con i propri adviser, riconosce che un'operazione di integrazione tra i due istituti possa generare benefici, tuttavia ritiene che «il corrispettivo dell'offerta pari ad 10,5 euro per azione Creval (cum dividendo) non sia congruo da un punto di vista finanziario».
Le motivazioni del rifiuto
«Riteniamo che ci sia una valida valenza strategica nel progetto della potenziale fusione con Credit Agricole, ma riteniamo giusto che siano valorizzati gli elementi distintivi di Creval. A nostro avviso non sono stati tenuti in considerazione nell’offerta». Ha affermato alla stampa Luigi Lovaglio, Ceo di Creval.
Il piano industriale di Creval «potrà portare buoni frutti anche in futuro», ha aggiunto il manager. Tra le motivazioni con cui Creval ha rispedito l’offerta al mittente si segnalano: il potenziale rafforzamento della politica dei dividendi legato all’elevato capitale in eccesso (CET1 ratio FL al 19,6%); un gross Npe ratio al 5,8%; il raggiungimento degli obiettivi 2021 con un anno di anticipo; un progressivo miglioramento dell’attività commerciale; oltre ai benefici sul fronte delle Deferred Tax Assets (Dta) «anche in ottica stand alone». «Il 31 dicembre 2020 Creval presenta Dta non iscritte in bilancio da perdite fiscali ed eccedenze Ace per circa 181 milioni. Le aspettative reddituali dovrebbero consentire la possibilità di iscrivere tali Dta negli esercizi futuri, per un ammontare stimato in circa 30 milioni medi annui (nel periodo 2021-2026)», ha precisato Lovaglio.
Creval? «Un gioiello»
«Creval è un gioiello, ha un enorme valore intrinseco. Realtà come la nostra sono uniche. Se fossi io al posto di Credit Agricole farei di tutto per cercare di combinare l’operazione», ha aggiunto. Inoltre, sempre stando alle parole dell’ad «una quota importante di azionisti non intende aderire a Opa».
Secondo il manager, anche nel caso in cui l’Opa venisse ritirata e Credit Agricole si accontentasse del 20% di Creval, la banca francese sarebbe comunque interessata alla creazione di valore e alla crescita dell’istituto. Il percorso di Creval continuerebbe quindi «con un azionista importante nella compagine sociale».
Il titolo tratta a premio, per gli adviser prezzo congruo tra 12,95 e 22,7 euro
Inoltre il titolo creval questa mattina segna +0,73% scambiato a 12,11 euro. A seguito dell'annuncio dell'Opa da parte di Credit Agricole, come riconosciuto dalla stessa banca il titolo ha «trattato costantemente a significativo premio» rispetto al prezzo offerto. Una dimostrazione del fatto che «il mercato appare ritenere il corrispettivo dell'offerta non espressivo di una valorizzazione adeguata di Creval».
Secondo quanto riportato dagli adviser il prezzo corretto di collocherebbe tra 12,95 e 22,7 euro con modello dividend discount. Nello specifico per Bofa Securities il prezzo congruo di offerta credit agricole è in un range di 15,2-22,7 euro; per Mediobanca tra 12,95 e 19,36 euro a secondo del metodo utilizzato.
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