Crisi profonda per il mercato dell’auto in Europa: -34% rispetto al periodo pre-pandemia

I dati dell’Acea relativi al mese di ottobre mostrano il proseguire della profonda crisi per il settore dell’auto in Europa, colpita particolarmente dalla crisi dovuta alla mancanza di semiconduttori.
Male anche i dati di Stellantis che ha visto calare ancora la sua quota di mercato nel mese di ottobre a causa di una riduzione delle vendite superiore a quella del mercato europeo.
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Le immatricolazioni in Europa
Continua la crisi del mercato dell’auto in Europa, colpita pesantemente dalla pandemia e dalla carenza globale di microchip.
Secondo i dati diffusi dall’European Automobile Manufacturers Association (ACEA), le immatricolazioni di vetture nei paesi dell’Europa Occidentale (UE+ETFA+UK) sono crollate del 34,3% rispetto allo stesso mese pre-pandemia del 2019.
La contrazione ha riguardato tutti i paesi dell’area, con l’eccezione soltanto dei piccolissimi mercati come Irlanda, Islanda e Norvegia.
Per quanto riguarda il mese di ottobre, le vendite hanno segnato il quarto mese consecutivo di cali, con 798.693 auto immatricolate e una flessione del 29,3% rispetto a 1.129.211 dello stesso periodo del 2020.
Dall’inizio dell’anno, però, il bilancio resta positivo, con una crescita del 2,7% nei primi dieci mesi del 2021.
Nell’Unione europea il crollo è stato pari al 30,3% (665.001 unità) ad ottobre, rappresentando il risultato più debole in termini di volumi per il mese dall’inizio della serie storica. Ancora peggiore il dato italiano (-35,7%), seguito dai tedeschi (-34,9%) e francesi (-30,7%), mentre più attenuata risulta la flessione in Spagna (-20,5%).
I risultati di Stellantis
Non è andata molto meglio al gruppo Stellantis, comprensivo tra gli altri dei marchi Fiat, Jeep, Lancia/Chrysler, Alfa Romeo, Peugeot, Opel/Vauxhall, Citroen e Ds.
Il gruppo nato dalla fusione tra FCA e PS ha visto una flessione del 31,6% ad ottobre nei mercati Ue, Efta e Gran Bretagna, con 165.866 vetture vendute rispetto alle 242.476 unità di un anno fa, mentre nei primi dieci mesi dell’anno le vendite restano positive (+3,2%).
Alla luce di questi risultati, la quota di mercato di Stellantis ad ottobre è risultata ridotta al 20,8%, rispetto al 21,5% di un anno prima.
Le cause del continuo calo
Il mercato dell’auto sta facendo i conti a livello mondiale con la carenza dei semiconduttori che continua a frenare la produzione in molti impianti, compresi quelli delle principali case produttrici.
Sul fronte della domanda, il ritorno dei casi di Covid 19 si aggiunge ad un generale indebolimento della fiducia dei consumatori in atto anche a causa del rialzare della testa dell’inflazione, e in qualche paese anche da aumenti della tassazione.
In controtendenza l’elettrico
Secondo il Centro studi Promotor, in questo contesto buio sta brillando una sola luce: “la crescita delle quote di mercato delle auto elettriche pure e delle auto ibride con la spina per la ricarica elettrica”.
A fronte di un generale calo delle immatricolazioni, infatti, il settore dell’elettrico ha raggiunto una quota di mercato ai massimi storici, corrispondente al 30% in Germania e al 15,2% nel Regno Unito.
In Italia, la quota di elettriche ‘pure’ ad ottobre cresce al 7% e quella delle ibride con la spina sale al 5%, “ma le forti contrazioni degli acquisti di auto a benzina e gasolio vanno a vantaggio delle auto ibride senza spina, che utilizzano come carburanti benzina o gasolio”, spiega il rapporto del Centro studi Promotor
“Non si comprende per quale motivo l'Italia, che dispone in questo momento di risorse eccezionali, non abbia fin qui varato un piano per sostenere il settore dell'auto che è in fortissima difficoltà e che ha bisogno di interventi molto significativi per affrontare la transizione all'elettrico”, sottolinea Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor.
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