Crociere, il business c’è. Carnival ha più prenotazioni che cancellazioni


Le prenotazioni per vacanze nel 2022 hanno già superato in valore quelle del 2019, l’ultimo anno pre-Covid. La società ha in cassa 11,5 miliardi di dollari e ne brucia 500 milioni a trimestre: “Ripartiremo il prima possibile”. Le autorità Usa chiedono che i viaggi riprendano solo con passeggeri vaccinati, ma per il Ceo Donald è “impraticabile”.


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Nel primo trimestre rosso di 2 miliardi di dollari che si aggiunge ai 10 miliardi persi nel 2020.

Nel mercato del turismo la pandemia da Covid ha lasciato un potente desiderio di vacanza in crociera, un desiderio represso che da qualche tempo ha iniziato a sfogarsi sotto forma di prenotazione di nuovi viaggi per questa estate o per il 2022. E’ questo il quadro cautamente ottimista fornito giovedì 7 aprile da Arnold Donald, Ceo dell’americana Carnival, primo gruppo crocieristico al mondo.

Dopo avere annunciato che il primo trimestre 2021 si è chiuso con una perdita di 2 miliardi di dollari, che va ad aggiungersi al rosso di 10,2 miliardi dell’intero 2020, Donald ha detto che le prenotazioni per vacanze nel 2022 hanno già superato in valore quelle del 2019, l’ultimo anno pre-Covid.

La Borsa continua a scommettere su Carnival, quotata sia a Londra che a New York. Dall’inizio dell’anno il titolo è salito del 33% assestandosi a 29 dollari. I livelli di quotazione di prima della pandemia sono ancora lontani: nel gennaio del 2020 l’azione Carnival quotava circa 50 dollari, prima di effettuare una drammatica caduta verticale che l’ha portata a toccare un minimo di 7 dollari il 30 marzo 2020.

Per gli analisti il fatturato tornerà ai livelli pre-Covid nel 2023.

Secondo il consensus degli analisti, la società dovrebbe realizzare quest’anno ricavi per 4,4 miliardi di dollari, che sono solo una frazione dei 20,8 miliardi del 2019. Nel 2022 il fatturato dovrebbe risalire a 17 miliardi di dollari e soltanto nel 2023 tornerà a superare la soglia dei 20 miliardi. Nel frattempo, però, il debito sarà cresciuto a livelli pericolosi arrivando alla fine di quest’anno a sfiorare i 24 miliardi di dollari, dai 10,9 miliardi di fine 2019.

Lara Hoy, analista del broker inglese Hargreaves Lansdown, commenta: “I dati mostrano che la domanda per crociere non è completamente morta. Adesso per Carnival si tratta di stare a galla abbastanza a lungo per poterla intercettare”.

In cassa 2,2 miliardi di dollari di caparre versate dai clienti per future crociere.

Grazie a un aumento di capitale e ai nuovi debiti, la società si trova ora con una dotazione di liquidità di 11,5 miliardi di dollari, dopo avere bruciato cassa nel primo trimestre per 500 milioni di dollari (100 milioni in meno del previsto). Alla fine di febbraio nelle casse della società c’erano 2,2 miliardi di dollari di caparre versate dai clienti per prossime crociere, di cui più del 50% sono crediti di clienti per viaggi che sono stati cancellati a causa della pandemia. La buona notizia è che nel corso del primo trimestre le caparre incassate per nuove prenotazioni hanno superato in valore i rimborsi dovuti per cancellazioni.

“Il nostro intento è di fare ripartire l’attività il prima possibile”, ha detto il Ceo Donald, che gestisce una flotta di 88 navi, quasi tutte ancora ferme. Ma non sarà un’impresa facile. Negli Usa, primo mercato di Carnival, vige ancora il divieto di utilizzare i porti per viaggi di turismo e la società è pronta a trasferire le sue basi al di fuori degli Stati Uniti se il divieto non verrà tolto.

Il confronto con le autorità Usa sulle nuove regole sanitarie.

Il problema sono le norme sanitarie che verranno imposte all’attività crocieristica dai diversi Paesi. In America le recenti indicazioni del Center for Disease Control and Prevention (CDC) dicono che le crociere potranno ripartire soltanto con passeggeri tutti vaccinati, una regola che Donald definisce “impraticabile”.

Mentre il confronto prosegue con gli esperti del CDC, la compagnia ribadisce la sua linea: “Se non possiamo navigare negli Usa, porteremo le nostre navi da qualche altra parte”, ha detto il Ceo in una conference call con gli analisti.

I principali concorrenti, Norwegian Cruise e Royal Caribbean, hanno annunciato che le loro navi lasceranno i porti della Florida e le loro crociere ripartiranno direttamente dai Caraibi nella seconda parte dell’anno con passeggeri vaccinati.

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