Crolla la lira turca, Borse prudenti


La valuta di Ankara perde il 15% dopo che il presidente Erdogan ha licenziato in tronco il governatore della banca centrale, colpevole di avere alzato i tassi per fronteggiare l’inflazione galoppante. In Asia listini poco mossi, scende Tokio. Il rendimento del T-Bill americano a 10 anni torna sotto 1,7%. Oro in calo, arretra ancora il petrolio.


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La Borsa di Tokio perde il 2%, Hong Kong e Seul invariate, Shanghai +0,6%.

Le Borse europee sono indirizzate verso un’apertura prudente, condizionate dalla caduta della lira turca che sta perdendo circa il 15% nei confronti del dollaro e dell’euro, dopo che ieri a sorpresa il presidente Erdogan ha licenziato il governatore della banca centrale Naci Agbal , “colpevole” di avere alzato i tassi di interesse per frenare un’inflazione galoppante, ormai oltre il 16%.
Il future sull’indice europeo EuroStoxx 50 è in calo dello 0,3%.

In Asia stamattina Borse incerte con gli investitori preoccupati per le sempre più frequenti azioni autoritarie del presidente Erdogan nella gestione della crisi dell’economia turca. Agbal è il terzo presidente della banca centrale licenziato da Erdogan in meno di tre anni.

La Borsa di Tokio ha chiuso in calo del 2%, Hong Kong e Seul sono invariate, la Borsa di Shanghai è in rialzo dello 0,6%.

Citigroup: non c’è il rischio di contagio della crisi turca ad altre valute emergenti.

Molti investitori si chiedono se il governo di Ankara non stia per varare un controllo dei capitali per bloccare il rischio di una precipitosa uscita dal Paese degli investitori esteri. In risposta, il ministero del Tesoro ha comunicato che la Turchia continuerà a partecipare al libero mercato “e a un regime libera del cambio”. L’interrogativo è anche se un’eventuale crisi valutaria di Ankara potrà espandersi arrivando a colpire altre valute di Paesi emergenti, e su questo si registra l’opinione tranquillizzante di Citigroup, che esclude la diffusione della crisi oltre i confini turchi.

Non c’è corsa a comprare oro, tanto è vero che le quotazioni del metallo giallo sono in calo a 1.733 dollari l’oncia (-0,5%).

Il cambio euro/dollaro vede rafforzarsi il biglietto verde con la valuta europea in calo dello 0,1% a 1,188.

Sul mercato dei titoli di Stato salgono le quotazioni del bond governativo Usa a 10 anni, con il rendimento a 1,67%, in calo di 5 punti base da venerdì.

Dopo una settimana in cui ha perso il 7%, il petrolio è debole anche stamattina con il Brent che scivola a 64,2 dollari al barile (-0,4%) e il Wti in calo dello 0,3% a 61,2 dollari.

Il Bitcoin è scambiato a 57.650 dollari, in calo rispetto a venerdì (58.000).

Fra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:

Saipem – Ha vinto una commessa in Quatar da 1 miliardo di dollari per la realizzazione di una serie di opere di collegamento tra siti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.

Stellantis - Ha annunciato che la carenza di chip la costringe a fermare gli impianti in Nord America dove produce il pickup RAM. 

Atlantia - Avrebbe chiesto la cancellazione di circa un miliardo e mezzo di euro di clausole sui rischi legali dall'offerta da 9,1 miliardi presentata dalla cordata capeggiata da CDP. Lo riporta Il Messaggero. La durata del negoziato è stata estesa al 27 marzo.

Unicredit E’ fra le società italiane quotate più esposte alla lira turca, in quanto detiene il 20% di Yapi Kredit.

DiaSorin - Nell’intervista pubblicata stamattina dal CorrierEconomia, l’amministratore delegato parla delle opportunità di crescita in Cina e negli Stati Uniti.

De’ Longhi – Ha acquistato il 60% della società svizzera Eversys che produce macchine per il caffè ad uso professionale. Possedeva già il 40%. Per salire al 100% ha pagato 110 milioni di franchi.

Avio - Ha chiuso il 2020 con un'EBITDA reported pari a 35,2 milioni di euro, in calo del 17,4%. In occasione dell'incontro di venerdì tra il ministro dello Sviluppo Economico, Giancarlo Giorgetti, e il ministro francese dell'Economia e Finanze, Bruno Le Maire, è stato firmato un un accordo tra la transalpina Arianespace e Avio per avviare la produzione di un lotto di 10 nuovi lanciatori Vega C per il periodo 2023-2026.

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