Cura cinese per Renault

Cura cinese per Renault

Alleanza con Geely in Brasile e trattative aperte con Chery: il gruppo francese punta su Pechino per rilanciare la crescita e l’efficienza industriale. Il mercato apprezza: azioni in rialzo e potenziale upside del 38% secondo il consensus

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L’attivismo del nuovo Ceo Provost

L’attivismo del nuovo amministratore delegato di Renault, François Provost, non fa per ora rimpiangere Luca De Meo, il manager che a luglio ha lasciato Boulogne-Billancourt per assumere la guida del gruppo del lusso Kering. In poche settimane Provost ha impresso un ritmo deciso alla politica industriale della casa francese, puntando su alleanze mirate nei mercati extraeuropei e su un dialogo sempre più aperto con i costruttori cinesi.

Accordo strategico con Geely in Brasile

Lunedì Renault ha annunciato un’intesa con Geely Automobile, che prevede l’ingresso del gruppo cinese con una partecipazione del 26,4% nella controllata Renault do Brasil. L’accordo consentirà a Geely di produrre veicoli nello stabilimento di Curitiba, nello Stato del Paraná, e di accedere alla rete di distribuzione e al centro di ingegneria di Renault. Per il costruttore francese, l’intesa rappresenta un passo decisivo per rafforzare la presenza in America Latina, dove il mercato sta vivendo una rapida trasformazione e la concorrenza cinese cresce a ritmi sostenuti. Grazie alla collaborazione, Renault potrà sfruttare le piattaforme multi-energia di Geely, ampliando la propria offerta di veicoli ibridi e a basse emissioni.

Secondo Fabrice Cambolive, Chief Growth Officer di Renault, l’obiettivo del gruppo è raddoppiare in cinque anni la quota di mercato in Brasile — oggi pari al 5% —, portando la capacità produttiva dell’impianto a 400.000 unità l’anno, rispetto alle 180.000 prodotte nel 2023. La nuova entità, che cambierà nome e avrà un consiglio di amministrazione con rappresentanti di entrambi i gruppi, resterà sotto il controllo di Renault, che designerà l’amministratore delegato.

Verso nuove intese con l’industria cinese

L’accordo con Geely potrebbe essere solo il primo di una serie. Renault ha infatti confermato colloqui in corso con il gruppo Chery, uno dei principali costruttori cinesi, per valutare partnership destinate alla produzione e distribuzione congiunta di automobili in altri mercati emergenti. Come ha spiegato Cambolive, “questo tipo di cooperazione è vincente perché permette di accedere a piattaforme e tecnologie complementari, migliorando l’efficienza degli impianti e la competitività dei prodotti”. Dopo gli accordi siglati negli ultimi mesi con Google, Qualcomm e la stessa Geely in Corea del Sud, Renault sembra intenzionata a costruire un network globale di alleanze, capace di ridurre i costi e accelerare la transizione verso modelli elettrificati accessibili.

Borse europee in rialzo grazie al caso Nexperia

La notizia dell’intesa franco-cinese è arrivata in una giornata già positiva per tutto il comparto automobilistico europeo. Nella mattina di lunedì 3 novembre i titoli del settore beneficiano del rallentamento delle tensioni sui semiconduttori, dopo che Pechino ha annunciato una parziale revoca delle restrizioni all’export dei chip Nexperia, azienda olandese controllata dalla cinese Wingtech. La prospettiva di un ritorno alla normalità nelle forniture sostiene gli acquisti su tutti i principali listini. L’indice Stoxx Europe 600 Auto è in rialzo di circa il 2%, con rialzi oltre il 2% per Stellantis, BMW, Mercedes-Benz, Volkswagen e Porsche. A Parigi, Renault guadagna circa il 3%, sostenuta sia dal miglioramento del sentiment generale sia dal nuovo accordo con Geely.

La decisione di Pechino di valutare esenzioni selettive al divieto di esportazione dei chip prodotti in Cina è stata accolta come un segnale di distensione nelle relazioni economiche tra Europa e Cina, dopo settimane di incertezza. Secondo analisti di Citigroup, l’apertura cinese potrebbe avere un effetto positivo sul sentiment degli investitori nel breve periodo, pur restando da chiarire i criteri con cui saranno concesse le licenze di esportazione.

Il titolo Renault e le prospettive

Nonostante il recente rimbalzo, il titolo Renault resta in ribasso di circa il 26% da inizio anno, contro il -6,8% dello Stoxx Europe 600 Automobiles.

Le previsioni degli analisti indicano un 2025 complesso, con una perdita attesa di 9,9 miliardi di euro, legata principalmente alla svalutazione della partecipazione in Nissan. Il consensus prevede tuttavia un deciso miglioramento nel 2026, quando l’utile netto dovrebbe tornare positivo a 2,1 miliardi di euro, con ricavi stimati a 58,7 miliardi, in crescita del 2% rispetto all’anno precedente.

Tra i 18 analisti che seguono il titolo, 12 raccomandano l’acquisto, mentre 4 mantengono una posizione neutrale. Il target price medio è di 46,5 euro, pari a un potenziale rialzo del 38% rispetto ai livelli attuali di Borsa.

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