Dalla Bce altri 600 miliardi per il Qe pandemico

05/06/2020 05:15
Dalla Bce altri 600 miliardi per il Qe pandemico

Ieri Francoforte ha aumentato la dotazione del programma di acquisti d’emergenza: lo ha portato a 1.350 miliardi di euro e lo ha esteso di altri 6 mesi. Restano invariati i tassi di interesse mentre quest’anno il Pil dell’Eurozona è visto in calo dell’8,7%. Rally dei Btp, lo spread scende a quota 174 punti.

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La Bce mette in campo aiuti imponenti

La Banca centrale europea supera le aspettative e mette in campo un piano di aiuti rafforzato per rilanciare l’economia. Ieri Francoforte ha aumentato la dotazione del Pandemic Emergency Purchase Programme (Pepp) di altri 600 miliardi di euro, portandolo a quota 1.350 miliardi e ha esteso il programma al 30 giugno 2021, sei mesi oltre la scadenza inizialmente prevista a dicembre di quest’anno.

Una decisione legata a due fattori: la possibilità che a metà del prossimo anno l’inflazione possa riprendere a salire, e un margine di tempo maggiore per garantire ulteriori “aggiustamenti”.

Sempre ieri, la Bce ha confermato i tassi di interesse: 0,25% sulle operazioni marginali e -0,50% sui depositi delle banche presso la stessa istituzione.

La conferenza stampa della Bce

Nel corso della conferenza stampa la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha parlato di un «crollo senza precedenti nel secondo trimestre» e della necessità di un «orientamento ambizioso e coordinato delle politiche di bilancio alla luce della netta contrazione dell'economia dell'area dell'euro».

La numero uno dell’Eurotower ha anche annunciato le nuove stime per l’Eurozona.

Nello scenario base il Pil è visto in calo al ritmo dell'8,7% nel 2020, con una revisione di nove punti e mezzo rispetto alle ultime previsioni.

Nel 2021 dovrebbe arrivare un rimbalzo del 5,2%, seguito da un +3,3% l'anno dopo. Tagliate anche le stime sull'inflazione dell'Eurozona: nel 2020 si posizionerà allo 0,3%, nel 2021 allo 0,8% mentre nel 2022 salirà all'1,3%.

Nel comunicato sulle previsioni per l’anno in corso, la Banca centrale ha parlato anche di due scenari alternativi, uno più ottimistico (mild) e uno negativo (severe).

Lo scenario mild ipotizza uno shock temporaneo, con un rapido ed efficace contenimento del virus e una rapida rimozione delle restrizioni: in questo quadro il Pil calerebbe del 5,9% quest'anno, con una solida ripresa nel 2021 a +6,8% e +2,2% nel 2022, mentre l'inflazione raggiungerebbe l'1,7% nel 2022, dopo lo 0,4% di quest'anno e l'1,1% del prossimo.

Lo scenario severe tiene conto di una seconda ondata di contagi di Coronavirus con misure di contenimento più stringenti: in questo quadro il Pil crollerebbe del 12,6% nel 2020, per risalire solo del 3,3% nel 2021 e del 3,8% nel 2022. L'inflazione si attesterebbe solo allo 0,2% quest'anno, allo 0,4% l'anno prossimo e allo 0,9% nel 2022.

Rally dei Btp sul secondario

Lagarde ha sottolineato come tra gli obiettivi del Pepp ci sia quello di evitare la frammentazione. E il rafforzamento del piano va a sostenere i titoli dei Paesi che hanno maggiormente sofferto in questi mesi.

I titoli italiani in particolare hanno beneficiato del massiccio aumento del piano di sostegno della Bce. Lo spread tra i BTp decennali (titolo benchmark agosto 2030) e i Bund di pari durata si è ridotto ai minimi da fine marzo: 174 punti base dai 194 della vigilia. I rendimenti dei decennali italiani sono calati all'1,41% dall'1,59% di mercoledì con una progressione di 18 punti base.

Si fa più vicina la possibilità di un ulteriore calo dello spread fino ad area 150 punti base entro luglio, per effetto congiunto calo tassi Btp/rialzo tassi Bund.

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