Dalla City al deserto digitale: Barclays riapre in Arabia Saudita

Dalla City al deserto digitale: Barclays riapre in Arabia Saudita

La banca britannica torna a operare a Riyadh per scommettere sulla trasformazione economica del Regno. Londra punta sulla transizione tecnologica del Golfo e sul suo ruolo di hub dell’AI. Intanto i conti trimestrali battono le attese e il titolo vola in Borsa

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Grande ritorno in Arabia Saudita dopo undici anni

Barclays torna in Arabia Saudita dopo undici anni di assenza. La seconda banca britannica e quinta in Europa per totale attivi sta per ottenere la licenza per condurre attività di investment banking nel Paese e prevede di aprire un ufficio a Riyadh nel 2026. La notizia, riportata da Bloomberg, segna un ritorno strategico in un mercato in piena trasformazione, dove la finanza globale guarda con crescente interesse.

L’amministratore delegato C.S. Venkatakrishnan, in visita a Riyadh per il Future Investment Initiative Summit, ha spiegato che Barclays “sta costituendo la propria sede regionale e completando i passaggi necessari per ottenere le licenze bancarie”. L’ufficio sorgerà nel distretto finanziario della capitale, “abbastanza grande da crescere insieme alle nostre attività nella regione”, ha aggiunto il Ceo.

Il ritorno arriva a oltre un decennio dal ritiro deciso nel 2014, quando l’allora Ceo Antony Jenkins aveva scelto di ridimensionare le ambizioni internazionali del gruppo in seguito alla crisi finanziaria. Oggi, però, il contesto è radicalmente cambiato: il Regno saudita sta attirando massicci investimenti globali grazie al suo piano di diversificazione economica.

Arabia Saudita, la nuova frontiera dell’intelligenza artificiale

Il ritorno di Barclays si inserisce in un contesto economico in rapida evoluzione. L’Arabia Saudita vuole diventare un hub mondiale per l’intelligenza artificiale, sfruttando l’enorme disponibilità di energia a basso costo. Come sottolineato da CNBC, il Paese intende usare l’energia in eccesso per alimentare data center e infrastrutture di calcolo, rendendosi un esportatore di “dati” oltre che di petrolio.

Jonathan Ross, Ceo della società di chip Groq, ha spiegato che nel regno “è più economico far funzionare i chip per l’AI che in alcuni Paesi nordici”. Il progetto rientra nella Vision 2030, l’ambizioso piano di modernizzazione e diversificazione economica promosso dal principe ereditario Mohammed bin Salman. Per le grandi banche d’investimento internazionali, la possibilità di partecipare al finanziamento di questo processo è un’occasione da non perdere.

I conti di Barclays: solidità e fiducia del mercato

Il ritorno in Arabia Saudita arriva in un momento favorevole per la banca londinese, che ha chiuso il terzo trimestre 2025 con risultati superiori alle attese.La settimana scorsa Barclays ha annunciato un buyback da 500 milioni di sterline e ha alzato l’obiettivo di redditività per il 2025, stimando ora un ritorno sul capitale superiore all’11%. Il trimestre si è chiuso con un utile ante imposte di 2,1 miliardi di sterline, in linea con le previsioni, ma se si escludono alcune poste straordinarie legate a vecchi contenziosi, il risultato operativo è stato del 13% migliore del consenso.

L’area investment banking ha registrato un incremento dell’8% dei ricavi, con un balzo del 15% nelle attività di global markets, mentre le commissioni da deals e fusioni sono leggermente diminuite rispetto ai concorrenti americani. Il comparto retail statunitense, invece, si è distinto per un +19% dei ricavi, grazie anche all’acquisizione del portafoglio di carte co-branded con General Motors.

Azioni in rally e prospettive per il 2025

Il titolo Barclays ha messo a segno un’ottima performance in Borsa: +46% da inizio anno e +62% negli ultimi dodici mesi. La banca capitalizza oggi circa 54 miliardi di sterline. Il consenso degli analisti è ampiamente positivo: su 15 case d’investimento che seguono il titolo, 11 consigliano l’acquisto, mentre la media dei target price, a 427 pence, implica un potenziale rialzo del 10% rispetto al prezzo attuale di 391 pence.

Le previsioni per il 2025 indicano un utile netto di 6,1 miliardi di sterline, in crescita del 15% sul 2024, e ricavi totali pari a 28,8 miliardi di sterline (+7,8% anno su anno). Numeri che confermano il ritorno di fiducia verso una banca che, dopo anni di ristrutturazione, sembra aver ritrovato un equilibrio solido tra crescita e disciplina dei costi.

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