Dazi, ridotti quelli sull’auto. Stellantis principale beneficiario secondo analisti

Dazi, ridotti quelli sull’auto. Stellantis principale beneficiario secondo analisti

Per gli esperti l’impatto derivante dalle tariffe potrebbe ridursi sensibilmente per la casa automobilistica italo-francese che, nel frattempo, ha ridotto la sua produzione di auto elettriche negli USA.

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Accordo USA-UE sui dazi

Arrivato ieri l’accodo sui dazi tra Stati Uniti e Unione europea, con una tariffa unica del 15% “di miglior favore” da parte statunitense che comprende anche il settore dell’automotive, oltre ai prodotti farmaceutici e la componentistica appena in Europa verranno recepiti i termini dell’intesa.

“A partire dal primo settembre 2025, gli Stati Uniti si impegnano ad applicare solo l’aliquota tariffaria di miglior favore ai seguenti prodotti dell’Unione europea: risorse naturali non disponibili (compreso il sughero), tutti gli aeromobili e le loro parti, i farmaci generici e i loro ingredienti e precursori chimici”, scrivono le due parti in una nota congiunta.

Gli Stati Uniti e l’Unione europea “convengono di prendere in considerazione altri settori e prodotti importanti per le loro economie e catene del valore da includere nell’elenco dei prodotti ai quali si applicherebbe solo l’aliquota tariffaria di miglior favore”, prosegue la nota.

Il vantaggio dell’automotive

L’accordo finale favorisce il settore dell’automotive, in quanto i dazi del comparto vengono così ridotti dal 25% al 15%. “La decisione non sorprende, considerando che i dazi per le auto importate dal Giappone sono stati fissati al 15%, pur non avendo una quota rilevante di componenti ‘made in US’”, scrivono gli analisti di Equita.

Secondo la sim, però, il beneficio per i car maker europei “è comunque modesto poiché l’esposizione diretta degli scambi US-Europa è mediamente small single digit con la sola eccezione di Ferrari che comunque ha dimostrato di essere resiliente con l’immediata implementazione di aumenti di prezzo”.

L’impatto su Stellantis

Gli analisti di Equita ritengono che il principale beneficiario sia Stellantis, “in quanto l’impatto negativo di 1,5 miliardi a livello di Ebit ajdusted stimato dalla società per il 2025 (riferito a soli 9 mesi, ovvero da quanto sono entrati in vigore i nuovi dazi) riteniamo possa ridursi fino ad un quarto”.

“L’impatto più rilevante resta comunque quello dei dazi verso Messico e Canada, pari al 25% sebbene alleviati dai crediti fiscali per due anni per chi assembla negli USA”, proseguono.

“Per gli altri componentisti all’interno del nostro coverage, con la sola eccezione di Eurogroup, l’impatto diretto sarebbe minore in quanto in buona parte rientrano nelle esenzioni USMCA per l’import da Messico e Stati Unici o comunque, allo stato attuale hanno dichiarato di non essere esposte a maggiori pressioni sui prezzi da parte dei clienti", concludono da Equita.

Ridotta la produzione in USA

Intanto, questa mattina MF riporta che Stellantis ha ridotto la produzione e limitato gli ordini di alcuni modelli di veicoli elettrici e ibridi plug-in negli Stati Uniti. Tra i modelli coinvolti Jeep Wagoneer S, Dodge Charger Daytona, Jeep Wrangler, Grand Cherokee e Chrysler Pacifica. La decisione è legata al calo atteso della domanda di questi veicoli, in vista della rimozione dal prossimo 30 settembre del credito d’imposta federale da 7.500 dollari, che finora aveva sostenuto le vendite.

Se “il calo delle vendite era prevedibile alla luce della fine degli incentivi”, sottolineano da WebSim Intermonte, “tuttavia, tale trend non rappresenta un problema per Stellantis: i volumi di vendita di questi veicoli sono già limitati, il contributo agli utili è marginale e le recenti modifiche normative hanno azzerato la multa in relazione ai target sulle emissioni”.

Da WebSim confermano la raccomandazione neutral sulle azioni Stellantis e il target price di 8,50 euro rispetto agli 8,371 euro di questa mattina (+0,90%).

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Aziende citate nell'Articolo

Codice: STLA.MI
Isin: NL00150001Q9
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