De Guindos (BCE): “sui tassi tutte le opzioni sono aperte”

De Guindos (BCE): “sui tassi tutte le opzioni sono aperte”

Il vicepresidente della Banca centrale europea avvisa però che il livello di incertezza resta enorme a causa della situazione geopolitica e della debolezza dell’economia dell’eurozona.

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De Guindos e le opzioni aperte sui tassi

Un contesto incerto e volatile che rende poco chiaro il percorso futuro sui tassi di interesse della Banca centrale europea. lo ha ribadito oggi anche il vicepresidente dell’istituto di Francoforte, Luis de Guindos, parlando in un’intervista rilasciata a Bloomberg Tv a margine dei lavori del forum BCE a Sintra, in Portogallo.

"Abbiamo ridotto i tassi d'interesse otto volte, passando dal 4% al 2%. Penso che, come ha indicato la Presidente Lagarde, siamo in una buona posizione per affrontare il futuro, ma il livello di incertezza è enorme”, spigava il banchiere.

“Sta diventando un cliché, ma credo che dobbiamo restare aperti e mantenere tutte le opzioni aperte per il futuro", proseguiva de Guindos, ricordando, “come esempio, dopo la pubblicazione delle nostre proiezioni, si è verificato il conflitto tra Israele e Iran, che ha aggiunto un ulteriore livello di incertezza".

Accettabile livello euro a 1,20 sul dollaro

De Guindos ha poi parlato degli alti livelli attuali dell’euro nei confronti del dollaro statunitense. “Il livello di cambio EUR/USD a 1,20 è "perfettamente accettabile", mentre oggi la coppia scambia a 1,17.

"Penso che il livello non sia un problema”, aggiungeva il banchiere, ritenendo “che sia perfettamente accettabile secondo le nostre proiezioni”.

“La vera questione è che dovremmo cercare di evitare qualsiasi tipo di eccesso. Conta molto di più la velocità dell'aggiustamento rispetto al livello. Ma penso che 1,17, anche 1,20 siano livelli che possiamo accettare, qualcosa oltre quel livello sarebbe molto più complicato. Ma 1,20 secondo me, è perfettamente accettabile", concludeva de Guindos.

Rischi per l’economia

Passando all’economia dell’eurozona, de Guindos ritiene che “l’economia non stia andando bene”, citando “il tasso di crescita dell'area euro che sarà inferiore all'1% nel 2025 e leggermente superiore nel 2026. Ritengo che i rischi siano chiaramente orientati al ribasso".

Secondo il vicepresidente il livello di incertezza stia danneggiando l'andamento dell'economia: "Vediamo che gli investimenti sono piatti e anche i consumi non stanno recuperando. Credo che il primo trimestre dell'anno sia stato un po' un'illusione, nel senso che lo 0,6% era una cifra distorta”.

“Riteniamo che nel secondo e nel terzo trimestre i tassi di crescita saranno molto più vicini allo zero. Questa è la situazione, ma un ulteriore taglio dei tassi di interesse non aiuterà a migliorare l'economia", mentre "Quello di cui abbiamo bisogno è certezza: certezza sulle politiche commerciali, sui dazi, sulla politica fiscale. Questo è il tipo di riforme di cui abbiamo bisogno in Europa per cercare di stimolare la crescita".

"Penso che l'Europa sia a un bivio nel senso che penso che il futuro sia nelle nostre mani. Se iniziamo a mettere in atto e a perseguire le politiche corrette, penso che l'Europa possa cominciare a riprendersi", concludeva de Guindos.

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