Deal nel settore dei semiconduttori europeo, Renesas compra Dialog

La società anglo-tedesca ha accettato la proposta da 4,9 miliardi di euro (67,5 euro per azione) della giapponese Renesas Electronics. Il titolo Dialog schizza su del 17% alla Borsa di Francoforte e si avvicina al prezzo di acquisizione. Dialog è una delle società indicate nei giorni scorsi come possibili prede per un’espansione europea di StM.
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Sfuma la prima ipotesi su un deal europeo per StMicroelectronics
La giapponese Renesas Electronics ha fatto un passo in avanti rispetto alla società italo-francese, con una proposta da 4,9 miliardi di euro per Dialog Semiconductor. Nei giorni scorsi indiscrezioni di stampa davano per certa l’intenzione di StM di rafforzarsi in Europa con un’acquisizione da 4 miliardi di euro e Dialog era, appunto, una delle società nel mirino (restano in campo Melexis e Siltronic).
L’azienda anglo-tedesca ha accettato la proposta pari a 67,5 euro per azione con pagamento cash del colosso giapponese, corrispondente a un premio del 20% rispetto alla chiusura di venerdì alla Borsa di Francoforte. Renesas e il chip designer Dialog lavorano insieme da 10 anni e condividono tra i clienti di punta anche la californiana Apple.
Prosegue intanto l’allarme del mercato (da quello dell’elettronica all’automotive) sulla carenza nella produzione di semiconduttori con possibili effetti negativi sul mercato dell’elettronica e dell’automotive. Nell’industria automobilistica, in particolare, la carenza di chip sta costringendo le case a interrompere le linee di produzione (compresa Stellantis).
StM in positivo a fine mattinata. A Tokyo Renesas chiude in calo del 3,6%
Alle 12 StM scambia in positivo dello 0,47% a 33,89 euro. Mentre Dialog schizza 65,37 euro allineandosi al prezzo di acquisizione in rialzo del 17% a Francoforte. Renesas, invece, ha chiuso in calo del 3,6% a Tokyo.
L'operazione conferma il fermento nel comparto dopo il maxi deal da 40 miliardi di dollari tra Nvidia e Arm dello scorso settembre, anche se questo accordo è finito nel mirino delle autorità garanti della concorrenza.
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