Debito russo declassato a ‘speculativo’ da Fitch e Moody’s

Continuano i downgrade della Russia da parte delle agenzie di rating che ormai valutano come ‘spazzatura’ il suo debito a seguito delle sanzioni occidentali decise in risposta all’invasione dell’Ucraina da parte di Putin.
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Le agenzie declassano la Russia
La ‘guerra economica’ dichiarata alla Russia dai paesi occidentali, Europa e Stati Uniti in testa, abbassa le prospettive economiche russe, soprattutto a seguito delle sanzioni decise a seguito dell’invasione dell’Ucraina, convincendo le agenzie di rating a ritenere il paese guidato da Vladimir Putin a rischio insolvenza.
La prima è stata Moody’s, la quale ha abbassato la sua valutazione su debito a lungo termine della Russia da Baa3 a B3, aggiungendo di voler mantenere alta l’attenzione sulle sanzioni imposte al paese dall’Occidente.
Già la scorsa settimana S&P Global Ratings aveva rivisto al ribasso il rating russo, declassato a ‘spazzatura’ e di fatto rientra tra gli investimenti speculativi, come parte di un’ampia revisione per valutare la solidità della salute finanziaria del gigante dopo l’invasione dell’Ucraina.
L’analisi di Fitch
Stessa decisione per Fitch, con il rating russo ridotto da BBB a B, deciso a causa della “severità” delle sanzioni internazionali in risposta all’invasione militare.
Le sanzioni, spiegano dall’agenzia, aumentano i rischi di stabilità macrofinanziaria e rappresentano un enorme shock per i fondamentali del credito della Russia, minando anche la sua volontà di sanare il debito pubblico.
Secondo l’agenzia, i prossimi sviluppi potrebbero indebolire ulteriormente le finanze esterne e pubbliche della Russia, limitando fortemente la sua flessibilità di finanziamento, riducendo anche la crescita tendenziale del PIL e spargendo incertezza sul suo futuro.
Particolarmente “pesanti” le conseguenze delle sanzioni USA e UE, sottolineano da Fitch, in quanto proibiscono le transazioni con la Banca centrale russa (CBR) e avranno impatto maggiore sui fondamentali del credito russo rispetto a qualsiasi sanzione precedente.
La piena attuazione delle sanzioni, avvertono questi esperti, potrebbe rendere gran parte delle riserve internazionali della Russia inutilizzabili per gli interventi nel forex, visto che il 32% delle riserve di rubli sono denominate in euro e il 16% in dollari USA, mentre più della metà sono detenute da paesi partecipanti alle sanzioni.
Banche russe ancora a rischio
Dopo le recenti decisioni occidentali sulle banche russe, da Fitch si attendono un ulteriore inasprimento delle sanzioni sugli istituti, nonostante le misure annunciate siano già molto “severe”.
Tra gli istituti colpiti c’era Sberbank, a cui è stato proibito effettuare transazioni in dollari USA, oltre a VTB, esclusa dal sistema SWIFT e sottoposta al congelamento dei beni.
L’impatto sul sistema finanziario, spiegano da Fitch, dipenderà dalla misura in cui i pagamenti in valuta estera potrebbero essere reindirizzati attraverso altre banche russe e le esposizioni passate ad altre valute o regolate con controparti estere.
Tuttavia, dall’agenzia prevedono un’estensione di queste misure ad altre banche, con grandi costi attraverso gravi interruzioni a breve termine e vincoli più duraturi all'efficienza dell'esecuzione delle transazioni.
La prossima revisione programmata per il rating sovrano di Fitch sulla Russia è prevista per il 27 maggio 2022, ma da Fitch ipotizzano che gli sviluppi nel paese potrebbero portare a nuovi giudizi prima di tale data, compresi ulteriori downgrade.
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