La debolezza dell’oro e le politiche della FED

La perdita di area 1.950 USD sul futures ha indebolito la struttura rialzista di breve periodo. La politica della FED non aiuta il metallo giallo a riprendere vigore.
Come già scritto, il trend rialzista ha rallentato. La politica di rialzo dei tassi da parte della FED da un lato aumenta il 'costo' di detenere un bene che non produce dividendi o cedole e dall’altro lato, tendendo (o dovendo tendere) a moderare l’inflazione, fa venir meno l’appeal di investimento in un bene rifugio che, storicamente, protegge dai periodi inflattivi.
A sostegno dell'oro, lo spread tra i rendimenti dei Treasury statunitensi a due e a dieci anni ha raggiunto l’ampiezza più ampia dal 1981, riflettendo i timori che il prolungato ciclo di rialzo dei tassi FED possa spingere l'economia statunitense verso la recessione.
La perdita di area 1.950 USD potrebbe portare l’oro a testare area 1.850 USD. Solo il pronto recupero e mantenimento di area 1.950 USD sarebbe il segnale della vera ripresa di un trend rialzista, almeno di breve periodo.
I prezzi sono poco sotto la media esponenziale a 200 periodi.
Su timeframe giornaliero: 2 indicatori tecnici su 18 sono rialzisti, 8 neutrali e 8 ribassisti.

Nel brevissimo termine, il trend sul futures GOLD rimane ribassista
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