Decennale statunitense al 4%, per le borse è un problema

02/03/2023 07:30
Decennale statunitense al 4%, per le borse è un problema

Il future dell’indice Dax di Francoforte è intorno alla parità, poco mossi stamattina i mercati azionari dell’Asia Pacifico. Alle 11 esce il dato complessivo sull’inflazione in Europa, ma i preliminari di Spagna e Germania hanno già anticipato qualche sorpresa al rialzo. L’S&P500, in febbraio ha cambiato trend tra San Valentino (giorno degli innamorati) e San Faustino (giorno dei single).

Scopri le soluzioni di investimento

Con tutti i certificate di Orafinanza.it


Marzo è iniziato a Wall Street con un calo che ha portato l’S&P500 intorno ai minimi delle ultime settimane. Il calo dello 0,5% di ieri è arrivato nel giorno della pubblicazione dell’indice ISM sull’industria manifatturiera. L’indicatore ha confermato che l’economia degli Stati Uniti è sempre meno dipendente dalle fabbriche e sempre più guidata dalla spesa in servizi, quella in consumi, dalla scoppio della pandemia in avanti, arretra. La manifattura, frenata dal dollaro forte, perde colpi, ma non scendono i costi, infatti l’unica componente dell’ISM ad aver registrato in febbraio un aumento, è stata quella dei prezzi pagati. Il dato di ieri, segnala un indebolimento dell’economia, ma anche un persistere delle spinte inflazionistiche.

Dalla Federal Reserve, per bocca dei due membri votanti del Federal Open Market Committee, sono arrivati altri avvertimenti sulla stretta monetaria. Il presidente della Fed di Minneapolis, Neel Kashkari ha detto di propendere per un rialzo di cinquanta punti base nella prossima riunione del board. Il presidente della Fed di Atlanta, Raphael Bostic, si è esplicitamente dichiarato a favore dei cinquanta punti base, in modo da raggiungere quota 5%-5,25%, questo livello del costo del denaro dovrebbe poi essere confermato fino a buona parte del 2024.

Secondo BofA, la forte domanda dei consumatori statunitensi e la tensione del mercato del lavoro potrebbero spingere la Federal Reserve a combattere l'inflazione per un periodo più lungo con un tasso degli interessi che potrebbe raggiungere quasi il 6% (decisamente maggiore rispetto alle attuali aspettative dei mercati).

FEDERAL RESERVE: UN BOARD OMOLOGATO

“Negli Stati Uniti si ha come l’impressione che negli ultimi anni i banchieri centrali della Fed non abbiano quasi mai avuto opinioni contrastanti – afferma Julian Marx, Research Analyst Multi Asset e parte del team Multi Asset presso Flossbach von Storch. Tra gennaio 2020 e gennaio 2023, il Federal Open Market Committee (FOMC), l’organo decisionale più importante per la politica monetaria statunitense, ha preso in totale 27 decisioni sui tassi d’interesse. Solo tre di queste non hanno ottenuto l’unanimità. Durante il triennio sono stati espressi 286 voti, di cui solo quattro contrari alle decisioni che ne sono sortite. In confronto, il comportamento dei votanti nel Regno Unito appare piuttosto “disorganico”. Nelle riunioni della Bank of England sui tassi d’interesse di riferimento, lo scorso anno sono stati espressi 72 voti, di cui 20 contrari”. Il Treasury Note a dieci anni ha oltrepassato quota 4% di rendimento, un soglia di allerta non solo psicologica, in quanto vuol dire che ci stiamo avvicinando ad un’area che rende relativamente più interessante l’investimento in obbligazioni, rispetto alle azioni.

QUOTA 3951 PUNTI.

L’indice S&P500 si è collocato ieri a 3.951 punti. Jason Hunter, lo strategist di analisi tecnica di J.P. Morgan, ha scritto che intorno a quest’area passano un sacco di linee importanti, quella della media a cinquanta giorni, quella della media a cento giorni e quella della media a duecento giorni. A suo avviso, una rottura di questo supporto sarebbe un segnale “bearish” di una certa rilevanza, in quanto vorrebbe dire che sono state infrante cinque delle sette difese.

Gabriel Debach, market analyst di eToro segnalava ieri in una nota che la borsa degli Stati Uniti aveva iniziato relativamente bene febbraio, il rialzo ha toccato il suo apice il giorno di San Valentino, il 14, il movimento che è costato all’S&P una calo del 4,6%, è iniziato il 14 febbraio, data nella quale si festeggia San Faustino, il santo dei single.

AFTER HOUR

Tesla ha perso il 5%. Nel corso dell’invertor day tenutosi nella giga factory di Austin, Elon Musk ha presentato la sua visione strategica: "Il mondo di muovera' verso un'economia basata sull’energia sostenibile” ha detto il ceo e fondatore della casa automobilistica. Gli investitori hanno ascoltato e poi hanno venduto, in quanto si aspettavano indicazioni precise sui nuovi modelli, su questo aspetto invece, poco è stato detto.

SalesForce ha comunicato di aver chiuso il suo quarto trimestre con un utile per azione di 1,68 dollari, trenta centesimi sopra le stime del consensus. I ricavi sono saliti del 14% anno su anno a 8,38 miliardi di dollari, quasi quattrocento in più dei quel che prevedevano gli analisti. Il primo trimestre dell’esercizio fiscale gennaio 2023-gennaio 2024 si dovrebbe chiudere con 1,60 dollari per azione di utile e 8,17 miliardi di dollari di ricavi, meglio del previsto.

TITOLI

Stellantis. A febbraio in Italia il gruppo ha registrato una flessione delle immatricolazioni dello 0,87% a fronte di un rialzo del mercato del 17,5%. Stellantis ha siglato un accordo con la turca Koç Holding per il rafforzamento della joint venture Tofaş e il consolidamento del potenziale delle sue attività in Turchia.

Unicredit porterà in assemblea la proposta del consiglio di amministrazione di aumentare del 30% la retribuzione dell'amministratore delegato Andrea Orcel, secondo quanto riferito da una fonte a conoscenza della situazione.

Telecom Italia. Il ministro per le Imprese Adolfo Urso ha detto che il governo sta seguendo con la "massima attenzione" gli sviluppi dell'offerta di Kkr per gli asset di rete fissa di Tim, fermi restando l'autonomia dell'azienda e i poteri attribuiti dalla normativa golden power, e che i tavoli di lavoro si svolgono in un clima di "piena collaborazione" con il primo azionista Vivendi.

Maire Tecnimont chiude il 2022 con un utile netto consolidato di 90,4 milioni, in aumento di oltre il 12% rispetto all'anno precedente. Il board ha approvato la proposta in merito alla destinazione del risultato di esercizio e distribuzione del dividendo per complessivi 40,7 milioni, con un dividendo unitario di 0,124 euro.I ricavi ammontano a 3,46 miliardi, in aumento del 21% sull'anno precedente.

La Finestra sui Mercati

Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!

Leggi la nostra guida sugli ETF

Bond a 20 anni in sterline

Ogni anno cumula cedole del 10%. Richiamabile dal secondo anno.

Chi siamo

Orafinanza.it è il sito d'informazione e approfondimento nel mondo della finanza. Una redazione di giornalisti e analisti finanziari propone quotidianamente idee e approfondimenti per accompagnarti nei tuoi investimenti.

Approfondimenti, guide e tutorial ti renderanno un esperto nel settore della finanza permettendoti di gestire al meglio i tuoi investimenti.

Maggiori Informazioni


Feed Rss

Dubbi o domande?

Scrivici un messaggio e ti risponderemo il prima possibile.




Orafinanza.it
è un progetto di Fucina del Tag srl


V.le Monza, 259
20126 Milano
P.IVA 12077140965


Note legali
Privacy
Cookie Policy
Dichiarazione Accessibilità

OraFinanza.it è una testata giornalistica a tema economico e finanziario. Autorizzazione del Tribunale di Milano N. 50 del 07/04/2022

La redazione di OraFinanza.it