Delivery Hero torna a pedalare in Germania. Il risiko del food delivery
Dopo avere puntato tutto sull’espansione internazionale, la società tedesca è oggi leader mondiale del cibo a domicilio con attività in 50 Paesi, ma non è presente a casa propria, il Paese dove le consegne sono più redditizie. A Berlino una concorrenza agguerrita fra start-up e società già consolidate.
Quotazioni di Borsa in calo, ma il settore è in fermento. In Italia sbarca Gorillas.
Con l’arrivo della bella stagione e l’avanzata dei vaccini le persone tornano ad affollare bar e ristoranti e diminuiscono gli ordini per le piattaforme di consegna di cibo a domicilio. Gli investitori non hanno esitato a tirare le loro conclusioni e nell’ultimo mese le quotazioni delle due società leader, la tedesca Delivery Hero e l’olandese Just Eat Takeaway, hanno perso quota, scendendo entrambe del 9%. Assestata a 109 euro, l’azione di Delivery Hero registra un calo dell’11% dall’inizio dell’anno. Per Just Eat la discesa del primo gennaio è del 18%.
Se la Borsa si prende una pausa di riflessione, nel settore il fermento è altissimo, con un alternarsi di mosse e di accordi in cui ciascuno degli operatori tenta di ridisegnare la geografia del proprio business nel modo più congeniale.
In Italia registriamo in questi giorni l’arrivo della start-up tedesca Gorillas, che, con la sua app di delivery ha raggiunto nel giro di un anno lo status di “unicorno”, superando la valutazione di mercato di un miliardo di euro. Fondata poco più di un anno fa a Berlino, Gorillas offre agli utenti italiani più di mille prodotti che verranno consegnati “in soli 10 minuti” da biker che si muovono su bicicletta elettrica. Il servizio è appena partito a Milano e nelle prossime settimane sono previste nuove aperture a Roma, Torino e Genova.
Il vero campo di battaglia è in Germania: Berlino capitale del delivery.
Ma il vero campo di battaglia per le società del food delivery è la Germania. Dopo due anni di assenza dal mercato domestico, Delivery Hero lancerà questa estate il proprio servizio di consegna di prodotti alimentari e di pasti preparati da ristoranti. L’iniziativa innalza il tasso di concorrenza in un mercato già molto competitivo e ben presidiato dal leader Just Eat, che ha messo radici profonde e profittevoli in Germania dopo aver comprato nel 2018 per 930 milioni di euro proprio le attività di Delivery Hero, che allora decise di puntare tutto sullo sviluppo internazionale della sua piattaforma.
Berlino, insieme a Londra, è diventata l’epicentro della competizione fra le società di food delivery. Il mese scorso, Uber ha annunciato l’imminente lancio del suo servizio di consegna in Germania con marchio Eats. All’inizio di quest’anno nella capitale tedesca ha avviato l’attività la finlandese Wolt. E in Germania sta per sbarcare la turca Getir, il più grande operatore europeo di consegna rapida di prodotti alimentari. Senza contare le due promettenti start-up Gorillas e Flink, che hanno sede proprio a Berlino.
“In Germania c’è un grande mercato che secondo noi ha ancora spazi di sviluppo”, ha detto recentemente al Financial Times Niklas Ostberg, il Ceo di Delivery Hero. Il servizio partirà a giugno a Berlino e da agosto inizierà l’espansione in tutta la Germania con il marchio Foodpanda. “Nessuno può vantare un’esperienza come quella che abbiamo accumulato noi in questi anni in Medio Oriente e in Asia”, ha aggiunto.
Delivery Hero opera in 50 Paesi con consegne in meno di 10 minuti.
Fondata nel 2011, Delivery Hero oggi gestisce la piattaforma più diffusa a livello mondiale per la consegna di cibo a domicilio con attività in 50 Paesi in Asia, Europa, SudAmerica, Medio Oriente e Nord Africa. In tutti questi Paesi Delivery Hero ha creato una rete di “Dmarts”, piccoli depositi di prodotti alimentari e altri articoli di consumo, che possono essere consegnati in meno di 10 minuti dall’ordine. La stessa piattaforma gestisce la consegna di piatti pronti dai ristoranti. A Berlino sperimenterà da questa estate la “cucina cloud”, un nuovo concept di ristoranti che preparano pasti esclusivamente per il delivery.
Per concentrare le risorse sulla Germania, Delivery Hero ha deciso di uscire dai mercati balcanici e a fine maggio ha venduto alla spagnola Glovo delle sue attività in Bosnia, Erzegovina, Bulgaria, Croazia, Montenegro, Romania e Serbia. Il prezzo concordato è di 170 milioni di euro.
Il suo prossimo obiettivo potrebbe essere la spagnola Glovo.
La stessa Glovo, fondata a Barcellona nel 2015, potrebbe essere il prossimo boccone di Delivery Hero, che già possiede il 37% della società spagnola. Anche se il fondatore e Ceo Oscar Pierre, 28 anni, ha recentemente detto a Reuters che non intende cedere al gruppo tedesco il controllo e tantomeno favorire una fusione. Per raccogliere i capitali necessari a restare indipendente Glovo punta alla quotazione in Borsa, ma il giudizio della banca d’investimento Jefferies è netto come una sentenza: “Glovo è più che mai destinata a sparire, inglobata da Delivery Hero”.
Dopo avere chiuso il 2020 con un fatturato di 2,8 miliardi di euro e una perdita di 1,4 miliardi, Delivery Hero dovrebbe più che raddoppiare quest’anno i ricavi: il consensus prevede un fatturato 2021 di 5,8 miliardi di euro con una perdita di 1,1 miliardi. Nel 2022 è stimato un fatturato di 7,9 miliardi con una perdita di 800 milioni.
Nonostante una capitalizzazione di Borsa con valori stellari (27,5 miliardi di euro), gli analisti continuano a scommettere sul rialzo del titolo: su 21 esperti, 19 raccomandano di comprare le azioni Delivery Hero e la media dei target price è 153 euro.
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