Delusione Bce, aumentano le stime sull’inflazione Usa


La Bce non ha convinto i mercati. Rialzo di 25 punti base dei tassi a luglio e poi, forse, 50 a settembre. Taglio delle stime sul Pil e rialzo delle proiezioni sull’inflazione. Molte ombre sullo scudo anti spread e tanta incoerenza tra aumenti di tassi e il proseguimento degli acquisti di bond, come a dire che sei a dieta ma continui a mangiare dolci.


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Il timore più grande oggi si chiama inflazione negli Usa con le aspettative a sole 24 ore riviste in rialzo e soprattutto annullando il calo tecnico fino a ieri atteso da tutti gli economisti.

I Future aprono la strada a una giornata difficile per le Borse. Il derivato sull’Euro Stoxx arretra dello 0,8% In positivo quello si Wall Street a +0,2% sul mini S&P500 ma la Borsa americana ieri ha chiuso in pesante calo: S&P 500 -2,3% Nasdaq -2,75%.

In Asia Pacifico, il Nikkei di Tokyo perde l’1,33%. L’Hang Seng di Hong Kong lo 0,3%.
Csi 300, indice che riunisce i listini di Shanghai e Shenzen +0,6% (+2,5% la settimana).

Il future sul petrolio di qualità Brent, mare del Nord Europa, non trova la forza di correggere con decisione e arretra dello 0,4% rimanendo sui 122,48 dollari al barile.

Delusione Lagarde

Alla delusione ieri dopo l’intervento di Madame Lagarde poco chiara sullo scudo antispread oggi si aggiungono le preoccupazioni per il dato sull’inflazione Usa in uscita alle 14.30, il tutto dopo che Wall Street ha chiuso la seduta con gli indici in profondo rosso.

Cosa non è andato dal meeting della Bce? Non tanto l’indicazione di un rialzo di tassi di 25 punti base, ci aspettavamo qualcosa di più, ma il board ha parlato di aumenti più sostenuti da settembre a fronte di dati ancora caldi sul fronte inflazionistico.

Il mercato è rimasto deluso sia dalle prospettive di crescita tagliate nell’area euro mentre sono state rialzate quelle sull’inflazione spostando ancora più in là il target del 2% e soprattutto la poca chiarezza sullo scudo antispread.

Gli economisti come Antonio Tognoli di Integrae Sim fanno notare l’incoerenza di un rialzo di tassi e un piano di riacquisti dei titoli periferici, da un lato acquisto bond su cui vado a ridurne il valore alzando il tasso.

Stesso discorso per il piano di riduzione degli acquisti di asset. Lagarde ha ribadito che alla scadenza dei titoli acquistati il programma App, la BCE continuerà ad investire integralmente il capitale per un periodo di tempo prolungato ben oltre la data in cui inizierà ad aumentare i tassi di interesse e in ogni caso per tutto il tempo necessario a mantenere condizioni di liquidità in linea con l’orientamento della politica monetaria. Stesso discorso ma con una scadenza temporale al 2024 per il programma d’acquisto Pepp, gestendo comunque il roll-out (riacquisto dei titoli scaduti a scadenze più lontane) al fine di evitare interferenze con l'orientamento della politica monetaria.

Molto concreto il commento di Anna Stupnytska, Global Macro economist di Fidelity: “pensiamo che sia difficile per la Bce tornare rapidamente a tassi positivi che il percorso possa essere meno in salita e più breve di quanto attualmente implicito nei prezzi di mercato” ovvero, i suoi timori sono legati a una recessione in arrivo in area euro che fermerà da sola l’inflazione.

Le previsioni di Francoforte

Ora Francoforte valuta che l’inflazione salirà fino al 6,8% quest’anno nella zona euro in media rispetto al 3,3% previsto pochi mesi fa, per poi scendere al 3,5% nel 2023 e al 2,1% nel 2024. Escludendo energia e alimentari, l’inflazione sarà pari al 3,3%. Quanto alla crescita, l’aumento del Pil nell’eurozona si fermerà al 2,8% in media quest’anno, e poi frenerà al 2,1% nei due anni successivi.

Il tema non è solo il rialzo dell’inflazione quest’anno ma l’aver posticipato il target del 2%. Oggi pochi lo ricordano ma le stime precedenti erano un’inflazione quest’anno al +5,1%, +2,1% nel 2023 e di un +1,9% nel 2024. Insomma il target del 2% è stato spostato di un anno!

Commenta Tognoli: “non siamo quindi d’accordo con le previsioni della BCE. Il perdurare delle problematiche che hanno trasformato l’inflazione da temporanea a stabile continueranno infatti a far sentire i propri effetti per l’intero 2023 e parte del 2024: il 10,3% (11,5% le nostre stime) di inflazione in due anni (e quindi il 10,3% o l’11,5% di potere d’acquisto più basso), secondo il nostro modello avrà un impatto maggiore sulla variazione del PIL, che potrebbe arrivare nell’intorno dello zero nel 2023 nello scenario peggiore”

La reazione dei mercati

Oltre alle pesanti perdite di ieri dei mercati azionari europei, le tensioni si sono riverberati sui rendimenti dei titoli di stato volati a segnare nuovi massimi in area euro. Oggi il Btp a 10 anni rende il 3,588%, Il Bund tedesco l’1,43%. Il Bonos spagnolo il 2,6%. Invariato il rendimento del Treasury a 10 anni al 3% a sottolineare che le tensioni si registrano in area euro.

L’Inflazione Usa

Il dato più importante non è più cosa farà la Bce ma gli occhi degli investitori sono tutti puntati sull’inflazione Usa. Janet Yellen ha già anticipato che l’inflazione potrebbe correre più delle previsioni. Le stime raccolte da Bloomberg sono state riviste proprio ieri da quel 8,1% atteso e, soprattutto, incalo rispetto all'8,3% precedente e sono state alzate all'8,3% annulando la stima di un calo dei prezzi

Il diavolo si vede nei dettagli e i dettagli parlano non di un calo della crescita dei prezzi che sarebbe stato l’andamento più naturale possibile difronte a una base di comparazione, più facile. Spieghiamo meglio questo concetto da aprile, l’inflazione Usa si confronta con una base di prezzi sull’aprile dell’anno precedente che aveva già registrato un incremento importante. Se ad esempio un anno fa il prezzo della pasta era salito del 10%, sarà più difficile quest’anno vedere un prezzo altrettanto forte perché si parte da una base di paragone già alta.

E da qui arriva la delusione, le stime macro ci dicono che nonostante i forti aumenti dei prezzi dell’anno scorso “la pasta” continuerà a correre.

Shanghai torna in parziale lockdown

Dopo solo 10 giorni di apertura e oltre due mesi di precedente chiusura forzata, Shanghai torna in parziale lockdown, 26 milioni di abitanti e il maggiore porto al mondo si ferma ancora.

Il lockdown, infatti, riguarda per ora 14 dei 16 distretti di Shanghai.

Il tasso di inflazione annuale della Cina è stato del 2,1% a maggio 2022, invariato rispetto al massimo degli ultimi cinque mesi toccato ad aprile e rispetto alle previsioni di mercato del 2,2%. La Cina ha fissato un obiettivo di Cpi (Consumer Price Index) intorno al 3% per quest'anno, lo stesso del 2021.

Tra i singoli titoli a Piazza Affari

Eni porterà in borsa Plenitude, la controllata per il retail e le energie rinnovabili, che sarà quotata su Euronext Milan attraverso un'Ipo attesa nelle prossime settimane. Sul mercato dovrebbe andare il 30% del capitale, come aveva annunciato l'AD di Eni, Claudio Descalzi, lo scorso novembre, a seconda delle condizioni di mercato. Eni continuerà a detenere una quota di maggioranza in Plenitude.

L'AD Claudio Descalzi ha detto che il prossimo inverno non ci sarà un problema di volumi di gas, ma è possibile che ci sia a livello di stoccaggi se i prezzi continueranno a restare su questi livelli.

La Fondazione di Sardegna ha ridotto la sua quota in Bper al 10,2% dal 10,6%, secondo quanto emerge dalle partecipazioni Consob.

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