Deutsche Bank apre positiva dopo accordi su causa Postbank

L’istituto ha raggiunto un accordo con oltre la metà dei querelanti che in passato l’avevano accusata di non averli pagati in maniera appropriata al momento dell’acquisizione della principale banca tedesca al dettaglio.

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Deutsche Bank apre positiva

Accordi che permettono a Deutsche Bank di superare un contenzioso legale che si trascinava da diversi anni, con un impatto sui risultati trimestrali passati, e potenzialmente futuri, dovuti agli accantonamenti decisi per affrontarne le conseguenze.

Spiragli che permettono al titolo della banca tedesca di aprire la seduta di questa mattina a Francoforte in rialzo di oltre il 2%, a 14,433 euro per azione, portando così al 18% la crescita del valore dei titoli ottenuta nel 2024.

L’accordo

La principale banca tedesca ha annunciato ieri sera tramite una nota di aver raggiunto un accordo con oltre 80 dei querelanti che in passato l’avevano accusata di non averli pagati in maniera appropriata al momento dell’acquisizione risalente al 2010 di Postbank, principale banca al dettaglio tedesca e nata nel 1990.

Gli accordi coprono il 60% delle richieste totali e sono stati conclusi ad un prezzo di 31 euro per azione, lo stesso proposto dalla stessa banca. Tra i querelanti che hanno accettato c’è anche il maggior querelante individuale, che rappresenta un terzo circa di tutte le richieste.

Deutsche Bank prevede che gli accordi di transazione conclusi finora consumeranno in media circa il 45% delle riserve complessive che erano state accantonate in relazione alle richieste dei querelanti coperti dagli accordi, mentre le rimanenti riserve relative a questi specifici querelanti saranno rilasciate.

L’istituto tedesco si attende da questi accordi un impatto positivo di circa 430 milioni di euro sul suo utile ante imposte nel terzo trimestre ma se dovesse concludere accordi di transazione con altri querelanti, ciò potrebbe comportare ulteriori implicazioni positive sulle riserve complessive accantonate per la controversia.

L’impatto dell’accantonamento

Per affrontare una sentenza potenzialmente sfavorevole sulla vicenda Postbank, la banca aveva deciso un maxi accantonamento da 1,3 miliardi annunciato già ad aprile, confermato poi quando a luglio aveva approvato i conti del secondo trimestre.

Il capitale accantonato aveva portato il secondo trimestre di Deutsche Bank a chiudersi con una perdita netta di 143 milioni di euro, rispetto all’utile netto di 763 milioni dello stesso periodo dell’anno precedente, prima perdita trimestrale per la banca dopo quattro anni.

Nonostante fosse un accantonamento già conosciuto, la notizia aveva attirato forti vendite sul titolo al momento della diffusione dei numeri al 30 giugno dell’istituto.

“Il miglioramento della performance e un ambiente operativo costruttivo per la banca passano in secondo piano a causa delle controversie legali risalenti a molto tempo fa”, evidenziavano all’epoca gli analisti di Rbc in una nota ai clienti.

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