Deutsche Bank dimezza le previsioni di crescita dei ricavi dopo il piano di ristrutturazione
L’istituto tedesco riconosce che lo sforzo di risanamento potrebbe avere un impatto significativo sulla crescita della banca dimezzando le sue aspettative sui ricavi
Deutsche Bank dimezza le sue previsioni di crescita dei ricavi
Mentre prosegue la realizzazione del piano di risanamento, Deutsche Bank riduce le sue previsioni sulla crescita dei ricavi. L’istituto tedesco, infatti, si attende un +1% dei ricavi che rappresenta la metà di quanto il board prevedeva solo lo scorso luglio.
Non bastano, dunque, i “progressi significativi in ogni dimensione” di cui parla il CEO della banca, Christian Sewing, che portano Deutsche Bank ad essere in “anticipo in diverse aree del piano”.
Secondo la banca tedesca, tra le cause del rallentamento ci sarebbero i bassi tassi di interesse nella zona euro, che starebbero danneggiando il proprio business. In particolare, questi starebbero impattando sia sull’attività retail che sul corporate banking nel medio termine, con la crescita della banche che riuscirebbe solo in parte a compensare il calo.
Le negatività aziendali non hanno impedito a Deutsche Bank di confermare l’impegno di un Common Equity Tier 1 (CET1) ratio al 12,5%, con una possibile crescita al 13% per la fine dell’anno.
Il piano di ristrutturazione
La banca tedesca aveva annunciato il piano di ristrutturazione, con tagli al personale di oltre 4 mila unità e una riduzione dei costi per 6 miliardi di euro. Altri licenziamenti potrebbero arrivare entro il 2022 per un totale di 18 mila posti di lavoro.
All’interno del piano si inserisce anche la cessione di crediti deteriorati per 50 miliardi di dollari di asset all’istituto americano Goldman Sachs. Nella vendita ci sono derivati e debiti dai mercati emergenti con un elevato sconto e si aggiunge a tre pacchetti di derivati azionari già venduti da Deutsche Bank.
Il riconoscimento dei risultati da parte della BCE
La Banca centrale europea ha “riconosciuto i progressi fatti” da Deutsche Bank, secondo le parole del CFO della banca, James von Moltke, il quale sottolinea gli sforzi di “un bilancio più conservativo e forti controlli interni”.
Per questo motivo, ha ridotto il requisito patrimoniale per l’istituto tedesco dall’11,84% all’11,59% a partire dal primo gennaio 2020.
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