Difficile dire se i tassi hanno raggiunto il picco


È difficile dire se i tassi di interesse abbiano raggiunto il picco, ma è chiaro che la FED è concentrata su quanto a lungo i tassi resteranno restrittivi piuttosto che sulla necessità o meno di un altro aumento.

A cura di Antonio Tognoli, Responsabile Macro Analisi e Comunicazione presso Corporate Family Office SIM


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Richiesta USA di sussidi settimanali alla disoccupazione attesi oggi alle 14:30 (stima 215k contro 217k della scorsa settimana).

Ieri l’inflazione della Germania YoY di ottobre è risultata in linea con le attese al 3,8% e in flessione rispetto al 4,5% di settembre. Le vendite al dettaglio MoM di settembre dell’Italia sono scese dello 0,3% (-0,2% atteso e -0,4% in agosto). Vendite al dettaglio dell’Europa di settembre in flessione dello 0,3% (-0,2% le attese e -0,7% in agosto). I dati evidenziano le difficoltà di crescita dell’Europa e dei diversi paesi.

Ieri Powell ha fatto il discorso di apertura ad una conferenza che celebrava il centenario della creazione della Divisione di Ricerca e Statistica della Fed nel 1923.2. Il presidente della FED non ha commentato la politica monetaria o le prospettive economiche. No news good news

È difficile dire se i tassi di interesse abbiano raggiunto il picco, ma è chiaro che la FED è concentrata su quanto a lungo i tassi resteranno restrittivi piuttosto che sulla necessità o meno di un altro aumento. La decisione, l'attenzione e il tono della FED nel meeting di novembre riteniamo abbiano posto le basi per condizioni di mercato che dovrebbero inviare un messaggio chiaro agli investitori: preparati ad una riduzione dei tassi, ma resta vigile.

Le condizioni finanziarie, guidate dall’aumento dei rendimenti lungo tutta la curva, si sono notevolmente inasprite a cominciare dalla riunione di settembre e hanno fatto più di quanto la maggior parte dei membri del FOMC avesse previsto fino alla fine dell’anno. Dal nostro punto di vista, finché l’inasprimento delle condizioni finanziarie rimane persistente, riteniamo improbabili nuovi aumenti dei tassi. C’è infatti un enorme valore nell’iniziare a bloccare i tassi. Gli investitori si pongono però la domanda di quanto a lungo i tassi rimarranno elevati. Indipendentemente da questo però, anche se dovesse scattare un nuovo aumento a dicembre (noi non lo stimiamo), sarebbe sicuramente l’ultimo. La mossa successiva della FED sarebbe infatti al ribasso. Quindi, anche se al momento i tassi elevati sconsigliano di allungare la duration, in realtà gli investitori a lungo termine potrebbero trarre interessanti rendimenti agendo opportunisticamente sulle diverse scadenze.

Come sappiamo la missione della FED è riportare l'inflazione al suo obiettivo del 2% e purtroppo alcuni mesi di buoni dati sono solo l'inizio di ciò che servirà per creare fiducia sul fatto che l'inflazione stia scendendo in modo sostenibile verso l’obiettivo. E’ probabile che, come abbiamo già avuto modo di vedere negli ultimi due mesi, i progressi sul fronte dell’inflazione avverranno probabilmente in modo discontinuo e accidentato.

Questo potrebbe essere un punto di riferimento importante in quanto esiste il rischio che il tasso anno su anno dell’inflazione, soprattutto core, si appiattisca nei prossimi mesi, prima di evidenziare una netta discesa. E, stando ai commenti del presidente della FED di Atlanta, tale appiattimento sarebbe fonte di preoccupazione per il FOMC.

Il movimento nella parte anteriore della curva dovrebbe essere un campanello d'allarme per gli investitori che sono indebitati verso i fondi del mercato monetario, che i tassi possono anche scendere. E se il mercato si coalizza attorno all’idea che la FED ha finito di aumentare i tassi, probabilmente assisteremo a una mossa ancora più grande. Sarebbe quindi opportuno che gli investitori preparino la lista della spesa.

La chiave è sempre quella: cercare la qualità. Esistono infatti interessanti opportunità nel reddito fisso corporate che in qualche caso raggiunge rendimenti del 9% (non tutto l’high yield è spazzatura essendoci una enorme differenza tra le obbligazioni con rating CCC e BB). Questo è un ambiente che favorisce l’essere selettivi e la stagione degli utili ci ha fornito una lente aggiornata attraverso la quale possiamo vedere le aziende di altissima qualità.

Il momento è incredibilmente interessante per discutere di diversificazione, traendo vantaggio da alcuni dei migliori rendimenti degli ultimi dieci anni e da valutazioni altamente interessanti nel mercato azionario.

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