Disputa su giacimento in Kazakistan. Eni e soci trovano un accordo con il governo


Eni, insieme a un consorzio di compagnie attive nell’oil, ha trovato un accordo con il ministero dell’Energia kazako sulla compartecipazione agli utili per la gestione di un giacimento di gas condensato situato nel Paese. Pagati 1,3 miliardi di dollari al Kazakistan. Il titolo bene in Borsa sostenuto anche dai guadagni sul petrolio.


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Trovato l’accordo sulla compartecipazione agli utili

Dopo anni di contenzioso, Eni trova un accordo con il Kazakistan in merito a una disputa sulla compartecipazione agli utili per la gestione di un giacimento di gas condensato situato nel Paese. A dare l’annuncio dell’accordo il ministero dell’Energia kazako, secondo cui il Paese riceverà una compensazione di 1,3 miliardi di dollari dal consorzio impegnato nella gestione del giacimento (oltre a Eni sono presenti Shell, Chevron e Lukoil) e una percentuale più alta degli utili futuri.

La disputa riguardava la joint venture pubblico-privato impegnata nella gestione del giacimento di Karachaganak da cui dovrebbe partire un progetto da un miliardo di dollari volto a prolungare la produzione di picco del campo.

Nel 2015 il Kazakistan aveva presentato un reclamo da 1,6 miliardi di dollari contro le società straniere impegnate nello sviluppo del giacimento, sostenendo di non aver ricevuto una giusta percentuale degli utili. Il Kazakistan riceverà 600 milioni di dollari extra entro il 2037, l’ammontare degli utili sarà comunque legato a un valore del greggio compreso tra 40 e 50 dollari il barile.

Eni cresce in Borsa spinto anche dall’ottimismo sul petrolio

Eni detiene il 29,25% di quota nel campo di Karachaganak per cui la sua quota potrebbe aggirarsi in un range di 300-400 milioni di dollari. Tuttavia, sostengono gli analisti di Equita Sim (buy con tp 10 euro), «l’annuncio del governo Kazako non implicherebbe immediatamente un pagamento diretto per la risoluzione della disputa in quanto in quei contratti ci sono spesso investimenti compensativi».

Alle 12 il titolo Eni guadagna l’1,51% scambiato a 8,93 euro, spinto verso l’alto anche dalle quotazioni del petrolio: il greggio è in guadagno dell’1,18% a 47,16 dollari al barile, mentre il Brent supera la soglia dei 50,61 dollari in crescita dell’1,34%.

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