Dopo i record le Borse tirano il freno
Passata la festa per l’insediamento di Biden, gli investitori tornano con i piedi per terra e prevalgono le preoccupazioni per la difficoltà di contenere la diffusione del virus e i problemi delle campagne di vaccinazione. Primo lockdown a Hong Kong, l’indice Hang Seng scende dell’1,3%. In calo le quotazioni di oro e petrolio.
Deboli gli indici in Asia, in calo il future dell’EuroStoxx 50.
Battuta d’arresto delle Borse di tutto il mondo dopo i record di due giorni fa a Wall Street e in Asia. Passata la festa per l’insediamento di Biden, gli investitori tornano con i piedi per terra e prevalgono le preoccupazioni per la difficoltà di contenere la diffusione del virus, aggravate dai problemi che stanno emergendo sulla capacità delle industrie farmaceutiche di fornire sufficienti quantitativi di vaccino.
Stamattina in Asia tutte le Borse sono deboli mentre scendono i future sull’indice europeo EuroStoxx 50 (-0,4%) e sull’S&P500 (-0,3%).
La Borsa di Hong Kong (indice Hang Seng) ha perso l’1,3% dopo che le autorità locali hanno deciso per la prima volta di confinare in lockdown alcune decine di migliaia di persone che abitano in alcune zone della città.
La Borsa di Tokio è scesa dello 0,4%, Shanghai -0,2%.
Ieri sera a Wall Street la seduta è terminata con l’S&P500 invariato e il Nasdaq in crescita dello 0,5%.
Biden: possibili altri 100mila morti il mese prossimo.
Ieri la presidente della Bce, Christine Lagarde, ha avvertito che il virus continua ad essere un serio rischio per i Paesi della zona euro. Il consiglio direttivo della Banca centrale europea ha confermato l’attuale politica ultra-accomodante per dare sostegno all’economia.
Il presidente Joe Biden Biden ha avvertito che negli Usa il mese prossimo potrebbero esserci altri 100mila morti da Coronavirus, anche se il responsabile della politica contro l’infezione, Anthony Fauci, ha detto che la curva della diffusione si avvicina a un plateau.
Il ritorno alla prudenza degli investitori ha conseguenze su tutti i mercati.
In calo le quotazioni di oro e petrolio.
Il petrolio di qualità americana Wti segna stamattina un altro calo dell’1,2% a 52,4 dollari al barile, dopo avere perso ieri l’1,3%.
Il calo l’oro a 1.859 dollari l’oncia (-0,3%).
Netta flessione anche del Bitcoin, con le quotazioni tornate stamattina attorno a 30.000 dollari, dopo alcune scivolate sotto la soglia.
Anche le vicende della politica italiana tornano a ingarbugliarsi dopo il successo di Giuseppe Conte che martedì ha portato a casa la fiducia al Senato. L’avviso di garanzia al segretario dell’Udc Lorenzo Cesa toglie un possibile puntello al governo.
Conte di nuovo a caccia di voti. I titoli di Piazza Affari.
Conte deve trovare una maggioranza convincente al Senato entro mercoledì prossimo, quando si voterà la relazione del ministro Bonafede sulla riforma della giustizia: il no dei renziani stavolta è certo e per il governo sarebbe la fine, senza più scappatoie.
Quindi il presidente del Consiglio deve inventarsi la "quarta gamba" del governo prima di quell’appuntamento. Se ci riuscisse, potrebbe anche anticipare i giochi e andare prima al Quirinale per lanciare la terza versione del suo premierato. Ma è difficile: non c’è la corsa a salire sul suo carro che Conte sperava.
Stamattina il Btp decennale è scambiato a un rendimento dello 0,68%, lo spread con il Bund è a 118 punti base.
Tra i titoli di Piazza Affari segnaliamo:
Enel - Per Société Générale vale 9,80 euro.
Generali - Berenberg porta il target price a 19,50 euro.
Ferrari - JP Morgan innalza il target price a 195 euro.
De’ Longhi - Berenberg alza il target price a 35 euro, da 16,5 euro. Il nuovo giudizio è Buy, da Hold.
Mediobanca - Vincent Bolloré ha ridotto ancora la sua partecipazione al 2,7% dal 4,3%, si legge negli aggiornamenti Consob sulle partecipazioni rilevanti.
Mediaset - Ha portato la sua quota diretta in ProSiebenSat.1 appena sopra il 12%, tramite l'acquisto sul mercato da parte della controllata spagnola Mediaset Espana TL5.MC del 3,43% del capitale del gruppo tedesco. La partecipazione potenziale complessiva di Mediaset è appena oltre il 24%. ProSiebenSat.1 ha annunciato ieri sera risultati 2020 superiori alle attese grazie a una ripresa della pubblicità nel quarto trimestre
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