Dove investono le mani forti

La ricerca di Bank of America mostra forte ottimismo sull'equity USA, con basse allocazioni in liquidità e focus su soft landing. I grandi fondi privilegiano azioni americane rispetto a Eurozona e mercati emergenti.

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La ricerca di Bank of America rivolta ai principali gestori internazionali evidenzia un forte ottimismo verso l’equity, con particolare riferimento alle azioni americane. Gli investitori mostrano un livello record di allocazione sull’equity degli Stati Uniti, abbandonando gradualmente la liquidità e i mercati emergenti.

In termini di liquidità, l’allocazione di cash è diminuita al 3,9%, il livello più basso registrato da anni, segnalando una decisa esposizione al rischio.

Parallelamente, le aspettative di crescita economica continuano a crescere, passando dal 5,2% al 7%. Questo ottimismo è accompagnato da previsioni di incremento degli utili aziendali, sostenute da possibili politiche di deregolamentazione anticipate con il ritorno di Trump.

Un focus importante della ricerca riguarda le aspettative sull'andamento economico post-aumenti dei tassi da parte delle banche centrali.

  • Soft Landing (atterraggio morbido): L’economia rallenta in modo controllato senza entrare in recessione. Attualmente, questa ipotesi è la più sostenuta dai gestori, con una probabilità del 60%.
  • Hard Landing (atterraggio duro): Un rallentamento drastico che porta a una recessione economica. Questa possibilità è considerata marginale, con solo il 6% delle aspettative.
  • No Landing: L’economia continua a crescere senza rallentamenti significativi, una situazione prevista dal 33% dei gestori. Questo scenario riflette l’idea di un’espansione economica ininterrotta, nonostante il contesto di tassi elevati.

A livello geografico, gli investitori sovrappesano nettamente l’equity americano, preferendolo non solo ai mercati emergenti ma anche all’Eurozona. Nonostante un contesto globale complesso, i settori finanziari, come banche e assicurazioni, rimangono tra i preferiti, nonostante l’attesa di un calo dei tassi di interesse. Al contrario, settori come le utilities, le commodities e l’equity europeo restano sottopesati, evidenziando una chiara preferenza per gli Stati Uniti.

In conclusione, la posizione dei grandi fondi mostra una chiara scelta a favore dell’equity americano, in contrasto con l’approccio più conservativo e liquido di investitori come Warren Buffett. Questa discrepanza potrebbe diventare determinante nel medio termine.

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