Draghi: Whatever it takes II, Reloaded

Il presidente della Bce rilancia il discorso celebre del 26 luglio 2012. La Banca centrale europea farà tutto il necessario per stimolare l’economia.
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Tutto ciò che è necessario
Chi si aspettava un Mario Draghi rinunciatario a fine mandato dovrà ricredersi. Al simposio delle banche centrali a Sintra in Portogallo, il presidente della Bce ha rilanciato senza esitazioni il suo ormai celebre "whatever it takes" (26 luglio 2012): tutto ciò che è necessario verrà messo in campo.
La Bce dispone di armi non convenzionali ed è pronta ad usarle nel caso in cui non ci fosse un miglioramento delle prospettive dell'economia. Da allora i mercati europei per sei anni consecutivi sono solo saliti, interrotti solo l’anno scorso con l’Eurostoxx che ha lasciato sul terreno il 14%.
Le parole di Draghi
Senza miglioramenti dell’economia, "in una situazione tale da minacciare il ritorno dell'inflazione al target, ulteriori stimoli saranno necessari", ha detto Draghi, sottolineando che "siamo impegnati a raggiungere il nostro target di inflazione e non siamo rassegnati a un tasso di inflazione basso per sempre, o anche solo per adesso". Draghi ha anche voluto rassicurare sulle munizioni a disposizione.
"Il programma di acquisti di asset ha ancora un considerevole spazio disponibile", ha aggiunto Draghi. Il banchiere centrale ha sottolineato anche che "i limiti che stabiliamo per i nostri strumenti sono specifici per le situazioni particolari che ci troviamo ad affrontare". Draghi ha detto: "Se il passato ha mostrato qualcosa, è che siamo pronti a usare tutta la flessibilità concessa dal nostro mandato per raggiungere i nostri obiettivi".
"I rischi per l'outlook restano orientati al ribasso e gli indicatori sui prossimi mesi indicano una debolezza persistente" e la lunga durata di questi rischi "ha pesato sull'export e sul settore manifatturiero".
La reazione dei mercati
Immediata la reazione dei mercati alle parole di Draghi con l’Eurostoxx ieri in rialzo dell’1,8%. Ha approfittato il Ftse Mib ha chiuso in rialzo del 2,2%
L'euro si è indebolito a fronte di un possibile futuro taglio dei tassi. Mentre hanno accelerato i rialzi le borse europee.
La reazione di Trump
Non solo i mercati hanno reagito immediatamente anche il presidente Usa, Donald Trump, ha accusato il numero uno della Bce di svalutare l'euro sul dollaro con il sue parole.
Accuse respinte al mittente da Draghi: "Abbiamo un mandato che è quello della stabilità dei prezzi e siamo determinati a usare tutti gli strumenti a nostra disposizione per rispettare il nostro mandato. I tassi di cambio non sono un nostro target".
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