È record per il nuovo Btp a 15 anni

Il secondo collocamento realizzato dal Mef ha visto una forte domanda internazionale e ora sarà il turno del Btp Più, atteso per lunedì prossimo dopo che venerdì saranno comunicati i tassi minimi garantiti.
Il collocamento del Btp a 15 anni
Un’emissione da record per un titolo a 15 anni. Ieri il Ministero dell’Economia e Finanze (Mef) ha comunicato i risultati dell’emissione del nuovo Btp con scadenza al 1° ottobre 2040 (godimento al 18 febbraio 2025) con ISIN IT0005635583 per un importo emesso di 13 miliardi di euro.
Il titolo, spiega la nota del Mef, è stato emesso con un tasso annuo del 3,85%, pagato in due cedole semestrali, ed è stato collocato ad un prezzo pari a 99,375, corrispondente ad un rendimento loro annuo all’emissione del 3,942%. Il regolamento dell'operazione è fissato per il prossimo 18 febbraio.
Forte la domanda estera: ieri circa il 76% della richiesta è stata alimentata da un centinaio di investitori istituzionali provenienti da fuori Italia, con una presenza significativa di Paesi nordici e Stati Uniti, oltre ad una quota elevata di banche e asset manager.
Il collocamento è stato effettuato mediante sindacato, costituito da cinque lead manager, Barclays Bank Ireland, Deutsche Bank, Intesa Sanpaolo, Morgan Stanley Europe e Nomura Financial Products Europe e dai restanti specialisti in titoli di Stato italiani in qualità di co-lead manager.
Il record
La domanda di circa 133 miliardi di euro registrata dall’operazione rappresenta un record per un Btp sindacato a 15 anni, visto che non aveva mai raggiunto un volume di richieste come questo.
Non lontano il record del decennale collocato a gennaio, la cui richiesta era arrivata fino a 140 miliardi. Ieri il Btp a dieci anni ha chiuso al 3,53% dal 3,45% della chiusura di lunedì, seguendo un movimento generalizzato.
“Ancora una volta a soffiare il vento nelle vele dei bond governativi italiani è stata la miscela fra un rischio percepito sostanzialmente a zero, al pari degli emittenti-rifugio”, spiega Il Sole 24 Ore, anche “per la prudenza nella politica fiscale fin qui difesa dal titolare dell’Economia Giancarlo Giorgetti, accompagnato però da un rendimento un po’ più elevato, figlio di rating inferiori per il debito/Pil più alto degli altri big europei”.
In questo scenario, che alimenta l’appeal dell’Italia nel quadro di generale incertezza sulle prospettive dei tassi, “il panorama in evoluzione dell’Eurozona rischia semmai in prospettiva di rendere un po’ più fitta la concorrenza, animata soprattutto da una Francia che sta sperimentando livelli di instabilità politica inediti per Parigi”, aggiunge il quotidiano finanziario.
Il collocamento di gennaio e il Btp Più
Con questa seconda emissione sindacata, il Tesoro è arrivato a collocare 31 miliardi di euro, corrispondente al 23% dei 135 miliardi netti previsti per il 2025, consolidando così la sua posizione internazionale.
A questo punto si attende il collocamento del Btp Più, atteso per lunedì prossimo dopo che venerdì saranno comunicati i tassi minimi garantiti.
La Finestra sui Mercati
Tutte le mattine la newsletter con le idee di investimento!
