L’economia degli Stati Uniti sta troppo bene

A parte le difficoltà dell’industria, il resto tira. La recessione mite attesa da chi ha puntato sul rialzo di Wall Street, è sempre meno probabile.
Scendono per il quarto mese le esportazioni cinesi. Esce stamattina la produzione industriale tedesca. Peggiorano i conti pubblici italiani. Tod’s chiude il trimestre con un utile operativo triplicato rispetto a un anno fa.
In Europa il ciclo economico sta frenando un po’ ovunque, soprattutto in Germania ed in Italia, negli Stati Uniti invece, è solo l’industria a stentare, il resto, come ha rivelato l’indice ISM Servizi di agosto, sta tornando a tirare. Tutta questa vivacità non fa bene alle azioni, perché allontana il momento dell’inversione della politica monetaria e riporta su i tassi di mercato. Ieri il governativo biennale degli Stati Uniti è arrivato a 5,02%, solo tre punti base sotto i massimi delle ultime cinquantadue settimane toccati in marzo. Il Nasdaq ha perso l’1,1%: Apple ha chiuso in calo del 3,6%, Nvidia del 3%.
ASIA
Stamattina le borse dell’area sono deboli. La variazione negativa più ampia è registrata dall’indice S&P ASX 200 di Sidney, -1,2%. Scendono i mercati azionari della Cina e ripiegano i titoli delle società immobiliari, tutti su ieri per effetto delle indiscrezioni sull’arrivo di nuovi provvedimenti a sostegno dell’acquisto della casa di proprietà. Indice Shanghai Composite -0,7%.
Le esportazioni della Cina sono scese per il quarto mese consecutivo in agosto, un’altra indicazioni delle difficoltà del settore manifatturiero. Il -8,8% del mese scorso è meno peggio del -14% di luglio ed è di poco meglio delle aspettative.
Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in calo, future del Dax di Francoforte -0,2%. Alle 8 esce la produzione industriale tedesca, il dato di ieri mattina sugli ordini di fabbrica ha mostrato quanto sia serio il rallentamento, in luglio il calo è stato dell’11,7% mese su mese, una caduta a piombo che non ha precedenti dai tempi dello scoppio della pandemia.
ITALIA
Penalizzata dal ribasso delle banche, la borsa di Milano è stata ieri una delle peggiori in Europa, Ftse Mib -1,5%, contro il -0,7% dell’indice EuroStoxx. Lo spread Bund BTP si è allargato a 174 punti base. Bloomberg dava conto ieri pomeriggio di un drastico peggioramento dei conti pubblici. Il target di un rapporto deficit/Pil sotto il 4,5% a fine anno è a rischio, non solo per la falla del Superbonus ma anche perché il rallentamento del ciclo espansivo nei servizi è sempre più evidente e preoccupante. Il Corriere della Sera scrive stamattina che la Commissione Ue terrà conto di queste difficoltà nelle sue previsioni di lunedì prossimo. A fine anno il disavanzo del 2023 sarà attorno al 5%, prima ancora di aggiungere i costi dei bonus-casa che continuano ad affluire. Per quanto riguarda questi ultimi però, il Tesoro spera di essere autorizzato dall’agenzia statistica europea Eurostat a contabilizzarli il più possibile quest’anno: non vuole doverli gestire nei deficit degli anni prossimi, quando le regole europee torneranno in vigore.
ORO
Stamattina le quotazioni sono poco mosse a 1.920 dollari. “L’impennata dei rendimenti nominali dei Treasury decennali a livelli che non si vedevano dal 2007, non l’ha penalizzato. Questa resistenza ai venti contrari è particolarmente degna di nota se si considera il sell-off delle obbligazioni e il sentiment da falco del Federal Open Market Committee (FOMC). Sebbene il prezzo dell'oro abbia oscillato di recente, scendendo anche brevemente al di sotto della soglia psicologicamente significativa dei 1900 dollari l’oncia, il metallo prezioso di riferimento è rimasto più forte del previsto alla luce dei segnali del mercato obbligazionario. Nonostante i venti contrari derivanti dal rafforzamento del dollaro USA, la performance dell'oro nell'ultimo mese ricorda la sua resistenza alle sfide che ha dovuto affrontare nel 2022”, afferma Nitesh Shah, Head of Commodities and Macroeconomic Research di WisdomTree.
TITOLI
Tod’s ha chiuso il primo semestre con un Ebit di 60,3 milioni di euro, più che triplicato rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso, dice una nota. In una call, il Cfo Emilio Macellari ha detto di vedere qualche spazio per un utile operativo ed un fatturato del 2023 migliori del consensus. Il manager si è poi detto fiducioso di avere il nuovo direttore creativo per la prossima collezione.
Aeroporto di Bologna ha chiuso il primo semestre con ricavi consolidati a circa 67 milioni (-0,7% rispetto al 2022 e +13,7% sul 2019) e un utile di 6,8 milioni, in crescita dai 4,2 mln del 2022 ma in calo del 27,7% sul 2019.
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