L’economia si scalda e Wall Street si raffredda

La borsa degli Stati Uniti ha iniziato il secondo trimestre con la peggior sequenza del Dow Jones da ottobre: l’indice delle blue chip ha perso l’1% a 39.170 punti, dal -0,6% della prima seduta di aprile. Marzo si era chiuso con il Dow Jones vicino alla cifra tonda di quota quarantamila punti.

L’indice S&P500 ha perso lo 0,7%, il Nasdaq, zavorrato da Tesla, è sceso dell’1%.

Anche ieri sono state le evidenze dell’accelerazione del ciclo economico a raffreddare Wall Street. Gli ordini di fabbrica, in febbraio sono saliti più del previsto e le offerte di lavoro si sono mantenute a un livello molto alto. Sono stati in particolare i dati emessi dal Dipartimento del Lavoro statunitense a spingere ancora in alto il tasso di rendimento del Treasury decennale, arrivato sui massimi da novembre a 4,34%. Il mercato dei capitali stima ormai 65 punti base di taglio tassi da qui a fine anno, dieci punti base in meno di quel che si aspettano i membri del Federal Open Market Committee.

"Il nostro scenario di base prevede che la Fed costruisca un atterraggio morbido e cominci a tagliare i tassi nella seconda metà dell'anno", ha detto a Bloomberg Gargi Chaudhuri di BlackRock. "I rischi negativi per la crescita economica sono diminuiti, per cui il rischio di due soli tagli dei tassi della Fed sembra ora più elevato rispetto all'ipotesi di quattro tagli”.

La presidente della Fed di San Francisco Mary Daly e la sua omologa di Cleveland, Loretta Mester hanno invece ribadito ieri pomeriggio di aspettarsi tre tagli nel 2024, anche se non c’è alcuna fretta di iniziare ad allentare.

Le offerte di impiego sono aumentate di 8.000 unità a 8,756 milioni. I dati di gennaio sono stati rivisti al ribasso a 8,748 milioni di posizioni non coperte da 8,863 milioni. Gli economisti intervistati da Reuters avevano previsto 8,740 milioni di posti di lavoro vacanti a gennaio. Queste cifre si confrontano con un livello record di 12 milioni di posti di lavoro disponibili a marzo 2022. I posti vacanti sono scesi ma su livelli poco coerenti con un quadro di rallentamento dell’economia.

Le assunzioni sono aumentate a febbraio di 120.000 unità a 5,818 milioni. Il numero di lavoratori che hanno dato le dimissioni, probabilmente in cerca di migliori opportunità, è aumentato di 38.000 unità a febbraio, a 3,484 milioni.Venerdì il Dipartimento del Lavoro pubblicherà i dati sugli occupati non agricoli, stimati in rialzo di 200.000 a marzo. L'economia ha aggiunto 275.000 posti di lavoro a febbraio. Il tasso di disoccupazione è previsto invariato al 3,9%.

Il produttore di chip ha fornito indicazioni supplementari sull’andamento delle sue attività, il mercato non le ha prese bene, il titolo è arrivato a perdere il 4% nel dopoborsa.

L'anno scorso l'attività da conto terzista, quella che il management sta separando dall’area di vendita del prodotto chip, ha registrato una perdita operativa di 7 miliardi di dollari, ma il peggio arriverà quest’anno. La perdita operativa di Intel nel settore delle fonderie è aumentata nel 2023 rispetto al rosso di 5,2 miliardi di dollari registrato nel 2022. I ricavi sono stati pari a 18,9 miliardi di dollari da 27,5 miliardi di dollari del 2022.

L’indice MSCI Asia Pacifico scende sui minimi delle ultime due settimane, in calo dello 0,7%. Perde lo 0,5% la borsa di Taipei. Taiwan è sta colpita stanotte dal peggior terremoto degli ultimi venticinque anni: due scosse, la prima di magnitudo 7,4 e la seconda 6,5 hanno devastato il territorio. Nel Sud del Giappone è arrivata un’onda anomala di tre metri.

Sono in calo di circa lo 0,5% le borse di Shanghai e di Hong Kong.

Ieri c’è stata una lunga telefonata tra Joe Biden e Xi Jinping: nel comunicato diffuso al termine della conversazione si parla di un dialogo “franco” e “costruttivo”. La formula diplomatica usata indica che tra i due antagonisti ci sono ancora molte aree di scontro, a partire dall’economia. Quest’ultimo tema sarà affrontato probabilmente a breve dal segretario del Tesoro americano Janet Yellen, a Pechino dal 4 al 9 aprile. La visita è stata ufficializzata dal ministero delle Finanze cinese dopo la telefonata: ”Ci auguriamo che questa visita promuova ulteriormente lo sviluppo solido e costante dei legami economici e commerciali tra Cina e Stati Uniti, il che sarebbe vantaggioso per i due Paesi e per il mondo in generale", ha precisato il ministero in una nota. 

Intanto il petrolio Brent è sui massimi di periodo, a 89 dollari il barile. Oro sempre più in alto, stamattina nuovo record a 22.855 dollari l’oncia.

Euro a 1,077 su dollaro, +0,2%.

Banco BPM. Moody’s Ratings ha confermato tutti i rating e le valutazioni, l'outlook è stabile. In particolare il rating Baa1 sui depositi a lungo termine e Baa2 come emittente a lungo termine. Moody's ha tenuto conto della capacità della banca di generare un "livello di ricavi più elevato, che sarà mantenuto nel prossimo futuro nonostante alcune pressioni negative derivanti da un'attività più contenuta", spiega una nota. Anche se una quota significativa degli utili netti di Banco Bpm sarà distribuita agli azionisti, gli attuali "buoni cuscinetti di capitale non dovrebbero subire variazioni sostanziali", conclude Moody’s.

Telecom Italia. A Palazzo Chigi l'A.d Pietro Labriola si è confrontato con il Comitato golden power. Non è la riunione, tecnica e di routine, a far notizia quanto l'assenza di Vivendi. Il primo azionista del gruppo era stato invitato a partecipare ma, secondo quanto si apprende, ha giustificato con una lettera la sua assenza spiegando che, non ha più il controllo di fatto (non esercita attività di direzione e coordinamento) e nemmeno rappresentanti nel board da quando il suo ceo Arnaud de Puyfontaine si è dimesso. Su queste basi, argomenta la lettera, non ha ritenuto di dover partecipare a una riunione tecnica anche se è evidente il peso che i francesi avranno in assemblea il prossimo 23 aprile quando si voterà il rinnovo del board e del collegio sindacale, e quindi della governance del gruppo.

Stellantis. Brembo, Pirelli. Le immatricolazioni di auto nuove in Italia a marzo sono scese del 3,71% a 162.083 vetture rispetto allo stesso mese del 2023, secondo i dati diffusi dal ministero dei Trasporti. Il gruppo Stellantis, che comprende tra gli altri i marchi Fiat, Jeep, Lancia, Chrysler, Alfa Romeo, Peugeot, Opel, Citroen/Ds, ha visto un calo delle immatricolazioni dell'11,49% con una quota di mercato del 32,24%, sulla base di calcoli Reuters, contro il 33,2% di febbraio.