Economia USA ancora resiliente, Wall Street peggiora


Il report sul lavoro di dicembre mostra una crescita delle buste paga private superiore alle attese, mitigando così le aspettative di rapidi tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve quest’anno.


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Il report sull’occupazione

Arrivato il report più atteso della settimana, quello sul lavoro negli Stati Uniti, una sorta di ‘termometro’ utilizzato dalla Federal Reserve nel prendere le sue decisioni, oltre all’inflazione, fino a questo momento parametro principale visionato dall’istituto centrale.

Dai dati emersi oggi l’economia statunitense resta forte, mitigando così le aspettative di rapidi tagli dei tassi di interesse da parte della Federal Reserve quest’anno.

Nel dettaglio, secondo il Bureau of Labour Statistics USA a dicembre i nuovi posti di lavoro sono cresciuti di 216 mila unità, ben oltre le 175 mila attese dagli analisti e al +199 mila del mese di novembre.

Il tasso di disoccupazione resta al 3,7% quando le previsioni erano per un 3,8%, mentre la paga media oraria sale a +0,4% dal +0,3% del mese precedente.

I dati di oggi arrivano dopo quelli pubblicati ieri dall’ADP, i quali mostravano un aumento maggiore del previsto per i lavori privati il mese scorso, mentre rallenta la crescita dei salari fornendo un elemento positivo verso la lotta all’inflazione.

“Stiamo tornando ad un mercato del lavoro molto in linea con le assunzioni pre-pandemia”, spiegava il capo economista dell'ADP, Nela Richardson, in un comunicato stampa. “Anche se i salari non hanno guidato la recente ondata di inflazione, ora che la crescita salariale si è ritirata, ogni rischio di una spirale salari-prezzi è quasi scomparso”, ha aggiunto.

Il commento degli analisti

I numeri diffusi oggi “respingono l’idea di imminenti tagli dei tassi”, spiega Gregory Faranello, responsabile del trading e della strategia dei tassi statunitensi per AmeriVet Securities

Secondo l’economista statunitense capo di Bloomberg Economics, Anna Wong, “il tasso di disoccupazione è rimasto al 3,7%, ma per le ragioni sbagliate: è dovuto a un calo della partecipazione alla forza lavoro. La Fed vuole vedere un aumento dell’offerta di lavoro, fornendo un impulso per una continua disinflazione salariale. La strada per riportare durevolmente l’inflazione al 2% sarà probabilmente lunga e accidentata”.

Wall Street

I future sui principali indici di Wall Street accelerano al ribasso dopo la diffusione del report prospettando un’apertura al ribasso per la borsa di New York.

I contratti sul Nasdaq restano i più deboli, con un -0,50%, seguiti sulla stessa scia da quelli sul Dow Jones (-0,30%) e quelli sullo S&P500 (-0,40%).

Il dollaro balza nei confronti dell’euro e la coppia EUR/USD si contrae (-0,60%) fino a scendere sotto quota 1,09 e il rendimento del decennale USA sale del 2%, tornando sopra il 4%.

Azionario debole

Questa debole apertura dei mercati azionari nel 2024 “suggerisce che gli investitori stanno vivendo i postumi di una sbornia dopo l'esuberanza di dicembre, rendendosi conto che la ripresa ottimistica di questi mesi potrebbe essere stata eccessiva e prematura”, ipotizza Lewis Grant, senior portfolio manager per le azioni globali presso Federated Hermes.

I trader vedono oggi una probabilità di 2 su 3 che la Fed inizierebbe a tagliare il tasso sui fondi dal massimo di 22 anni del 5,25% al 5,5% già a marzo, in calo rispetto alla probabilità del 71% prevista una settimana fa, secondo lo strumento Fedwatch del Gruppo CME.

Il presidente della Fed Jerome Powell “si spingerà solo fino a quando i dati glielo permetteranno, quindi la domanda sui prezzi è se i sei tagli dei tassi previsti non siano troppi”, secondo Joe Kalish, capo stratega globale di Ned Davis, aggiungendo che “potrebbero essere troppi o non abbastanza, ma tutto dipenderà dai dati”.

Notizie societarie e pre-market USA

Apple (-0,8%): Foxconn di Taiwan, maggior produttore di elettronica su commessa al mondo e il principale assemblatore di iPhone di Apple, ha previsto che il primo trimestre di quest'anno dovrebbe essere altrettanto debole rispetto allo stesso periodo dei tre anni precedenti e i ricavi dovrebbero diminuire.

Tesla (-1%): sta richiamando 1,62 milioni di veicoli tra cui il modello S, il modello X, il modello 3 e il modello Y in Cina, secondo quanto comunicato oggi dall’Amministrazione statale cinese per la regolamentazione del mercato.

Costco Wholesale (+1%): vendite nette aumentate del 10% a 26,15 miliardi di dollari nelle cinque settimane terminate il 31 dicembre 2023, grazie ad un maggior numero di clienti nei suoi negozi per acquistare generi alimentari a prezzi più bassi in un contesto di inflazione elevata.

Medical Properties (-15%): nessuna garanzia dalla società di servizi sanitari Steward Health Care System per il recupero degli affitti di alcune attività ospedaliere.

Applied Therapeutics (-30%): ha comunicato ieri che i risultati del suo farmaco AT-001 non sono statisticamente significativi rispetto al placebo in uno studio di fase avanzata per il trattamento di pazienti con cardiomiopatia diabetica ad alto rischio di insufficienza cardiaca.

Voyager Therapeutics (-16%): ha venduto 11,1 milioni di azioni, compresi 3,3 milioni di warrant prefinanziati, a 9 dollari per una raccolta di 100 milioni di dollari: il prezzo presenta uno sconto del 17% rispetto all'ultima chiusura di ieri (10,84 dollari).

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