L’economia USA sta bene, Wall Street la prende male


I dati sul mercato del lavoro diffusi ieri hanno dato ragione alla Federal Reserve: il rialzo tassi non ha intaccato un quadro macroeconomico più che florido. Salgono i rendimenti delle obbligazioni, sulle attese di uno spostamento in avanti del primo taglio tassi, soffrono i tech e scende il Nasdaq. La banca centrale del Giappone lascia tutto come prima e non dice nulla sulla fine della politica monetaria ultra espansiva. Rimbalzano le borse della Cina. I bond, soprattutto quelli a più breve scadenza, sono una buona opportunità, dice Janus Henderson.


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I mercati si adeguano alla lunghissima stagione dei tassi alti prefigurata dalla Federal Reserve nelle comunicazioni di due giorni fa. Salgono i rendimenti delle obbligazioni di lungo periodo, mentre scendono quelli di breve periodo, in quanto è la stessa banca centrale a ritenere che il ciclo restrittivo sia alle ultime battute. Il Treasury Note a dieci anni si è spinto a 4,50%, un livello di rendimento che chi lavora sui mercati finanziari da meno di quindici anni non ha mai visto, per trovare un simile livello si deve tornare al 2007. Il biennale invece, si è portata al 5,13%, 5 punti base in meno del giorno prima.

I dati macroeconomici diffusi ieri sono coerenti alla revisione al rialzo della crescita economica presente nella previsione dei membri del Federal Open Market Committee. Le nuove richieste di sussidio di disoccupazione sono scese ancora, un’altra conferma della solidità del mercato del lavoro degli Stati Uniti. Nei primi mesi dell’anno, i mercati finanziari sono stati guidati anche dal timore di una recessione indotta dalla cura da cavallo sull’inflazione avviata dalla banca centrale. I timori di hard landing si sono rapidamente dissolti, così come quelli di soft landing, ormai siamo nelle condizioni opposte. Le indicazioni di forza del ciclo economico non sono ben accolte perché spostano ancora più in avanti il momento della discesa dei tassi.

La prospettiva di un costo del denaro alto per lungo tempo penalizzano le azioni, soprattutto quelle delle società ad alto tasso di crescita. Ieri il Nasdaq ha perso l’1,8%, nelle ultime tre sedute la flessione complessiva è stata del 3,5%: per trovare una sequenza così negativa si deve tornare a febbraio. 

Le borse dell’Europa dovrebbero aprire in ribasso, future Dax di Francoforte -0,3%. Alle 9,30 vengono pubblicati gli indici PMI della Germania, il consensus si aspetta un lieve recupero sia della componente Servizi che della componente Manifattura. Entrambi sono al di sotto della soglia che separa un quadro economico in espansione da uno in contrazione.

TASSI IN EUROPA

Il Bund tratta a 2,73% di rendimento, sui massimi dal 2011. Il capo economista della Banca Centrale Europea Philip Lane ha affermato che i tassi di interesse hanno raggiunto un livello che potrebbe aiutare l'inflazione a tornare all'obiettivo, se mantenuti per un periodo di tempo sufficiente, ma ha sottolineato che saranno comunque i dati macroeconomici a guidare le prossime mosse della BCE.

"Le nostre decisioni future assicureranno che i tassi di interesse chiave siano fissati a livelli sufficientemente restrittivi per tutto il tempo necessario", ha dichiarato Lane in un discorso a New York. “L'elevato livello di incertezza bilaterale intorno allo scenario di base significa che continueremo a dipendere dai dati”.

Ieri l’olandese Klaas Knot, del Consiglio direttivo della Bce, ha detto che molto probabilmente la Bce manterrà i tassi stabili in occasione della prossima riunione.
"Penso che i tassi di interesse siano attualmente al livello giusto per noi e non credo che sia necessario cambiarli nel breve termine", ha detto Knot in un'intervista all'emittente olandese Radio 1. "Mi aspetto che non cambieremo i tassi alla prossima riunione”. Non la pensa allo stesso modo il governatore della banca centrale belga Pierre Wunsch, che ieri ha parlato della necessità di inasprire ulteriormente la politica monetaria, vista l'abbondanza di pressioni inflazionistiche. Secondo il governatore della Banca centrale greca Yannis Stournaras, i tassi della Banca centrale europea hanno probabilmente toccato il livello massimo, e la prossima mossa dovrebbe essere un taglio.

In Asia Pacifico rimbalzano le borse della Cina. Hang Seng di Hong Kong +1,2%. Nikkei di Tokyo -0,2%.

GIAPPONE

La Banca centrale (BoJ) mantiene la politica monetaria ultra espansiva invariata, rispettando le previsioni della vigilia, a fronte dell'incertezza ancora esistente sull'andamento dell’inflazione. Al termine della riunione di due giorni il comitato guidato dal governatore Kazuo Ueda ha scelto di lasciare i tassi a breve in territorio negativo al meno 0,1%, e mantenere inalterata la curva di controllo dei rendimenti (YCC) - in vigore dal settembre 2016, quando la BoJ decise di fissare un obiettivo dello 0% per i titoli governativi a 10 anni. L’assenza di indicazioni su un eventuale abbandono della politica monetaria dei tassi negativi, penalizza lo yen.

L’ASIA SENZA CINA BATTE L’EUROPA

L’indice MSCI Emerging Markets segna da inizio anno un rialzo del 4,3%, contro il +15% del super indice delle borse mondiali, MSCI World. La sottoperformance del primo rispetto al secondo, pari a oltre il 10%, è secondo Goldman Sachs dovuta alla sottoperformance dell’indice MSCI China rispetto all’S6P500, -23%.

Gli analisti Caesar Maasry e Jolene Zhong segnalano che l’indice MSCI Emerging Markets al netto della Cina ha battuto di due punti percentuali l’indice MSCI delle borse dei paesi sviluppati senza Wall Street, +2%. Sulla base di questi elementi, oltre che sulle previsioni della banca d’affari sulle economie e sulle borse delle diverse aree del pianeta, il report consiglia di puntare sulla possibilità che l’indice MSCI Emerging Markets senza Cina vada meglio dell’indice MSCI Europe.

BOND A BREVE

Jim Cielinski, responsabile globale del reddito fisso di Janus Henderson scrive in una nota che la Fed non può sbilanciarsi sul taglio tassi in quanto il quadro economico non lo permette. “La resilienza forse sorprendente dell'economia statunitense è evidente nel fatto che la Fed ha modificato nel corso delle ultime tre riunioni la sua valutazione della crescita da "modesta" a "moderata" e ora a "solida". Lo strategist spiega l’aggiornamento del SEP (documento di previsione economica) riflette la riluttanza della banca centrale a dare il “via libera” al ritorno delle condizioni espansive. Il mercato aveva messo in conto una Fed concentrata sul tentativo di porre fine a questa fase di inflazione, ora, con la probabile fine dei rialzi comunque all’orizzonte, “le obbligazioni a breve scadenza presentano interessanti opportunità di rendimento che non esistevano due anni fa”.

TITOLI

Telecom Italia ha comunicato di aver concluso con successo la riapertura del bond emesso a luglio per un importo di 750 milioni di euro. Secondo alcuni pareri legali che dovrebbero arrivare al cda, TIM non avrebbe bisogno di convocare un'assemblea per approvare la vendita della rete. Lo riferisce a Reuters una fonte vicina al dossier. Due altre fonti vicino al dossier riferiscono che altri tre pareri legali richiesti dal primo azionista Vivendi affermano invece che servirebbe un'assemblea straordinaria, dando ai francesi la possibilità di bloccare l’operazione.

Snam, Italgas. Snam ha annunciato l'avvio del collocamento di senior unsecured bond per un importo totale di 500 milioni di euro con scadenza 2028, convertibili in azioni ordinarie Italgas esistenti.

Iren ha presentato un'offerta vincolante nell'ambito della procedura indetta dalla multiutility di Alba Egea.

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