Elezioni, risultati e scenari futuri nel commento degli analisti


La coalizione di centrodestra vince le elezioni politiche con il 44% dei consensi e apre una nuova fase per l’Italia, tra guerra, crisi energetica e debito alto, ma con l’opportunità dei fondi provenienti dal PNRR.


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The day after

Apertura positiva a Piazza Affari nel giorno dopo le elezioni politiche che hanno visto trionfare Giorgia Meloni alla guida della sua Fratelli d’Italia.

Il Ftse Mib guadagna mezzo punto dopo pochi minuti per poi accelerare a +1,5% dopo il forte calo di venerdì scorso (-3%), mentre il Btp decennale italiano scatta al rialzo fino a toccare 4,495% rispetto a 4,362% della precedente chiusura.

Sul tratto più breve della curva il titolo di stato a 2 anni aumenta a 3,153% da 3,0334% di venerdì e quello a 5 anni apre a 3,835%, anche questo in rialzo dal 3,705%, e il trentennale si attesta a 4,150% (da 4,048%).

Risultati e commenti

A pochi voti dal completamento dello scrutinio, i risultati indicano un centrodestra cresciuto fino al 44% dei voti in entrambe le Camere, guidato da Fratelli d’Italia arrivato al 26% dei consensi, seguito dalla Lega (9%) e Forza Italia (8%).

In difficoltà il Partito Democratico, sotto la soglia psicologica del 20%, con il Movimento 5 Stelle intorno il 15%, mentre il terzo polo si rivela in realtà essere il quarto, appena sopra il 7%.

Si tratta di “una vittoria netta da parte di una coalizione che rende più probabile che il prossimo governo duri più a lungo di quelli visti di recente”, sottolineano da Citigroup, accelerando anche “la nomina del nuovo governo, probabilmente entro la fine di ottobre”.

“Giorgia Meloni vince le elezioni e probabilmente diventerà premier”, prevede Lorenzo Codogno di Lc Macro Advisors, con la Lega “crollata mentre Forza Italia è andata abbastanza bene e il suo ruolo potrebbe essere cruciale per la coalizione di centro-destra, offrendo qualche garanzia sulle alleanze internazionali e a livello europeo”.

Se il “Pd si è indebolito molto mentre il M5s è andato bene rispetto ai sondaggi”, aggiunge Codogno, “nel complesso, al netto di alcuni aggiustamenti limitati ma importanti, non ci sono stati cambiamenti di peso. I primi passi della nuova coalizione saranno fondamentali per vedere se effettivamente i segnali rassicuranti saranno confermati”, anche se “molte domande restano senza risposta”.

Il contesto incerto

Il nuovo governo si troverà ad agire in un contesto caratterizzato da difficili situazioni macro, con la guerra e la crisi energetica che frenano la crescita e alimentano l’inflazione, aumentando la pressione sul governo perché indennizzi famiglie e imprese.

Inoltre, questi fattori spingono la Banca centrale europea ad alzare i tassi e potrebbe non riacquistare più circa 25 miliardi di euro di debito italiano quando scadranno nel 2023.

“Il prossimo governo si troverà ad affrontare sfide molto difficili”, spiega Silvia Ardagna di Barclays, e “ci aspettiamo una contrazione dell’economia dal quarto trimestre del 2022 al secondo trimestre del 2023 e un debito pubblico che aumenta l’anno prossimo, anche se probabilmente non di molto”.

In questo contesto, “la tentazione politica sarà di fare un’espansione di bilancio, ma se ciò avvenisse pensiamo ci sarebbero contrasti con l’Europa”, aggiunge Ardagna.

La spinta verso un forte allentamento di bilancio non è attesa “immediatamente” da parte di Citigroup, i quali comunque vedono “il rischio a medio termine che l'agenda politica della destra si scontri con gli obiettivi dell’Unione europea”.

Tra le prime decisioni importanti per Meloni ci sarà la nomina del ministro delle Finanze e “al momento sembra probabile la scelta di una personalità pro-Europa e prudente a livello di bilancio”, aggiungono dalla banca.

L’euro

Questa mattina lo scambio EUR/USD recupera e torna a 0,9694 dopo aver ceduto fino allo 0,7%, dopo quattro giorni di cali consecutivi.

L’andamento dell’euro “sembra confermare il fatto che non c'è una particolare sorpresa né una preoccupazione esagerata per questo outcome che è abbastanza scontato se vengono confermati questi numeri”, secondo Giuseppe Sersale di Anthilia.

Spread

Poco movimenti anche per lo spread, sostanzialmente poco mosso, a 231 punti dai 232 precedenti e per il futuro Fabio Balboni, senior economist di Hsbc non si attende “che le elezioni allarghino sostanzialmente gli spread, anzi potrebbe persino esserci un recupero per il ridursi dell’incertezza”.

“Rispetto al 2018”, sottolinea l’esperto, “lo scenario che consideriamo più probabile è meno di tipo anti-establishment e meno euroscettico, almeno sulla carta”.

Anche Silvia Ardagna, capo economista europea per la banca londinese Barclays, non vede strappi dello spread stamattina: “il margine di vittoria del centrodestra è in linea con le attese”, quindi “non ci aspettiamo una reazione particolare sui mercati”.

Debito e PNRR

Se da Credit Suisse si attendono “che il nuovo governo mantenga un dialogo costruttivo con le istituzioni europee” e che il rischio di una Italexit “sia trascurabile”, tuttavia “i programmi della Meloni di modificare il PNRR e di aumentare la spesa potrebbero creare frizioni con l'Ue nel breve termine”.

Credit Suisse si aspetta un programma di governo espansivo sotto il profilo fiscale anche se alcuni punti potrebbero essere messi da parte a causa del contesto complessivo segnato dall'incremento dei tassi di interesse e dalla “volontà di rispettare i parametri per l'accesso ai fondi del Recovery Fund e dello scudo anti-spread della BCE”.

Il debito, concludono gli analisti, sarà “un fattore sotto la lente degli investitori e gli strumenti a disposizione della BCE dovrebbero contenere eventuali allargamenti dello spread”, mentre, “al contrario, un eccessivo incremento della spesa o una situazione di tensione politica elevata potrebbero non consentire alla BCE di acquistare i Btp in caso di necessità”.

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