Eli Lilly trova la pillola che mantiene la perdita di peso

Eli Lilly consolida ulteriormente la propria posizione di leader nel mercato globale dei farmaci contro l’obesità. Il gruppo farmaceutico statunitense ha annunciato giovedì 18 dicembre risultati molto positivi da uno studio di fase avanzata su orforglipron, per una pillola orale progettata per mantenere la perdita di peso nei pazienti che hanno già seguito una terapia con farmaci iniettabili come Zepbound di Lilly o Wegovy di Novo Nordisk. Si tratta di una novità clinica rilevante e di un tassello strategico che rafforza la traiettoria di crescita del gruppo anche sul piano finanziario.

Il problema clinico è noto: molti pazienti che interrompono i trattamenti iniettabili a base di GLP-1 tendono a recuperare rapidamente il peso perso. Orforglipron nasce proprio per risolvere questo passaggio critico, offrendo una terapia di mantenimento orale, più semplice e potenzialmente più accettabile nel lungo periodo.

Nello studio ATTAIN-MAINTAIN, durato 52 settimane, i pazienti che erano passati da Wegovy alla pillola hanno recuperato solo il 5% del peso perso, mentre quelli provenienti da Zepbound ne hanno recuperato circa il 20%. Il farmaco ha centrato tutti gli endpoint primari e secondari, mostrando anche un profilo di tollerabilità coerente con gli studi precedenti. Eli Lilly ha già presentato la domanda di approvazione alla FDA, beneficiando di una procedura accelerata che potrebbe portare al lancio commerciale già nel 2026.

Dal punto di vista industriale, la pillola apre un nuovo segmento di mercato. Goldman Sachs stima che entro il 2030 i farmaci orali possano rappresentare il 24% del mercato globale dell’obesità, atteso raggiungere i 95 miliardi di dollari. All’interno di questo segmento, gli analisti prevedono per Eli Lilly una quota dominante, pari a circa il 60%, con ricavi potenziali superiori a 13 miliardi di dollari.

Secondo David Risinger di Leerink Partners, i nuovi dati “rafforzano il potenziale commerciale di orforglipron e introducono un upside rispetto alle stime di consenso”. L’analista prevede vendite per 2 miliardi di dollari entro il 2026, in rapida accelerazione negli anni successivi.

Giovedì Wall Street ha reagito positivamente alla notizia con l’azione Eli Lilly in rialzo di circa il 2%. Eli Lilly si avvia a chiudere il 2025 con un rialzo del 37%, portando la capitalizzazione a 946 miliardi di dollari. Il titolo tratta a circa 46 volte gli utili attesi per il 2025, un multiplo elevato in termini assoluti, ma coerente con una dinamica di crescita molto veloce.

Per l’intero 2025 il consensus stima ricavi per 63,5 miliardi di dollari, in crescita del 41% sul 2024, e un utile netto di 20,4 miliardi, all’incirca raddoppiato. Nel 2026 i ricavi sono attesi salire a 76,5 miliardi (+20,5%), mentre l’utile dovrebbe crescere del 38% a 28,2 miliardi, confermando una leva operativa molto pronunciata.

Goldman Sachs ha ribadito la raccomandazione Buy su Eli Lilly, con un target price di 1.145 dollari, sottolineando come la pillola rafforzi la strategia di lungo periodo nel mercato delle incretine. La media dei target price dei 30 analisti che coprono Eli Lilly è 1.093 dollari, con 22 raccomandazioni di acquisto (Buy o Outperform).

Anche BMO Capital Markets evidenzia l’opportunità di “erodere quote di mercato ai trattamenti cronici a base di semaglutide”, cuore dell’offerta della concorrente Novo Nordisk.

In sintesi, orforglipron non è solo una buona notizia clinica, ma un elemento che allunga la vita commerciale dei trattamenti anti-obesità e rafforza il modello di crescita di Eli Lilly.