Elon Musk in tribunale accusato di conflitto di interesse nell'acquisizione di SolarCity


Elon Musk comparirà in tribunale nella giornata di oggi 12 luglio per difendersi dalle accuse di conflitto di interesse arrivate dagli stessi soci di Tesla per l'operazione che ha portato la società produttrice di veicoli elettrici ad acquisire SolarCity per 2,6 miliardi. Il 'vulcanico' imprenditore potrebbe essere condannato al pagamento di una multa fino a 2 miliardi di dollari in caso di sconfitta.


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L'acquisizione di SolarCity

SolarCity si occupa di produzione di pannelli solari ed è stata fondata e guidata dai cugini di Musk, Lydon e Peter Rive, mentre lo stesso Musk ha occupato il ruolo di presidente del board mentre era già CEO e presidente di Tesla.

Secondo le accuse rivolte a Musk, l'operazione di acquisizione di Tesla avvenuta nel 2016 potrebbe configurarsi come un bailout (salvataggio) di SolarCity, piuttosto che un investimento strategico, anche in considerazione delle sue 'criticità' aziendali. La società, infatti, era ancora quotata in borsa nel 2016 e il suo debito totale superava i 3 miliardi di dollari, rischiando di violare il contratto di liquidità minima. Tra le accuse arrivate dagli azionisti Tesla, ci sono quelle di non essere stati informati di tutti i dettagli dell'operazione.

Nello stesso anno, SolarCity annuncia la fusione con Tesla e le azioni della società di Musk cedono oltre il 10% come conseguenza e il suo valore di mercato perdeva 3 miliardi di dollari. Gli analisti di Goldman Sachs definivano SolarCity la “peggiore” tra le startup solari.

La 'magia' di Musk per convincere i soci Tesla

L'acquisizione, però, non rappresenta l'unica operazione collegata a SolarCity per la quale Musk dovrà rendere conto del suo comportamento. Già nel marzo 2015, infatti, la società aerospaziale di Musk, SpaceX, aveva avviato un investimento di 255 milioni di dollari in obbligazioni SolarCity, mentre quattro membri del board Tesla possedevano direttamente o indirettamente azioni della società.

Secondo alcuni scambi di email tra Musk e SolarCity visionati dalla CNBC, il patron di Tesla era a conoscenza della 'crisi di liquidità' della stessa SolarCity anche mentre stava valutandone l'acquisizione, mentre gli investitori non erano convinti completamente dell'operazione. A quel punto, però, Musk riuscì a convincerli della bontà dell'acquisizione grazie ad una dimostrazione della qualità dei prodotti di SolarCity avvenuta sul set hollywoodiano di Desperate Housewives. Con il tempo, però, è stato dimostrato che i pannelli solari utilizzati nella dimostrazione erano dei prototipi non utilizzabili e non funzionanti.

La scarsa qualità dei pannelli portò anche Tesla ad essere denunciata dalla società Walmart, dopo che uno di questi pannelli installati sul tetto di una struttura aveva preso fuoco.

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