Elon Musk vende ancora azioni Tesla. Scontro con Sanders e Jp Morgan


Il Ceo di Tesla ha venduto nuovamente azioni della sua società dopo quanto già fatto la scorsa settimana a seguito di un sondaggio pubblicato su Twitter. I guai di Musk, però, sembrano non finire e la banca americana Jp Morgan ha deciso di chiedere un risarcimento danni per 162,2 milioni di dollari.


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Vendute nuove azioni Tesla

Elon Musk sempre più al centro delle attenzioni dopo la nuova vendita di azioni Tesla. Ieri il vulcanico imprenditore sudafricano ha venduto nuovamente azioni della sua casa automobilistica, cedendo titoli per un controvalore di 930 milioni di dollari, dopo i 6,9 miliardi ottenuti la scorsa settimana dalla vendita di parte del suo pacchetto detenuto in Tesla.

La cessione di azioni della scorsa settimana era arrivata a seguito di un sondaggio lanciato dallo stesso Musk su Twitter, nel quale chiedeva l’opinione dei suoi follower circa l’opportunità o meno di vendere il 10% delle azioni in suo possesso.

“Notate bene, non percepisco nessuno stipendio o bonus. Ho solo azioni. Di conseguenza, l'unico modo che ho per pagare le tasse è vendere azioni”, erano le parole scritte su Twitter per giustificare la cessione.

Il 58% dei ‘seguaci’ di Musk aveva ritenuto opportuna la vendita, facendo scendere il prezzo dei titoli Tesla nel corso della seduta successiva di Wall Street.

Anche nell’afterhours di oggi, la vendita di azioni Tesla da parte del suo ceo attirava le vendite nel corso delle contrattazioni, con un calo dell’1%, proseguendo il trend negativo anche nel premarket odierno.

Ieri Tesla aveva chiuso la seduta con un calo del 2% e, nel corso delle contrattazioni, il capitale di mercato della casa automobilistica era scesa sotto i mille miliardi di dollari.

Lo scontro con Sanders

A mercati chiusi, Musk trovava il tempo di rispondere ad un tweet di Bernie Sanders, senatore democratico del Vermont, in passato candidato alle primarie del partito per le elazioni presidenziali.

Sanders, su posizioni più liberali all’interno del Partito Democratico americano, aveva invitato sul social network a “pretendere che chi è estremamente ricco paghi la sua giusta quota”, riferendosi al dibattito in corso sul paese circa la necessità di tassare maggiormente i redditi alti.

Feroce la risposta di Musk, sempre su Twitter: “continuo a dimenticare che tu sia ancora vivo”. Non contento, interveniva nuovamente in un successivo tweet, chiedendo al senatore: “vuoi che venda altre azioni, Bernie? Basta che tu lo dica”.


La denuncia di Jp Morgan

Nel frattempo, si apriva un altro fronte per Elon Musk vista la denuncia comunicata da JP Morgan che accusava l’imprenditore di violazione in ‘flagrante’ di un contratto che le controparti avevano stipulato anni fa e avente per oggetto alcuni warrant sulle azioni.

Da una denuncia depositata ieri presso la corte federale di Manhattan emerge una richiesta di risarcimento verso Musk pari a 162,2 milioni di dollari.

In particolare, Tesla nel 2014 ha venduto warrant a Jp Morgan che avrebbe ripagato se il “prezzo di esercizio” fosse inferiore al prezzo delle azioni Tesla alla scadenza dei warrant a giugno e luglio 2021.

La banca americana spiegava di aver ridotto sostanzialmente il prezzo di esercizio dopo il tweet di Musk del 7 agosto 2018 secondo cui avrebbe potuto rendere Tesla privata 420 dollari per azione e avere “finanziamenti assicurati”, per poi cambiare rotta quando l’imprenditore abbandonò l’idea 17 giorni dopo.

Tuttavia, il prezzo delle azioni di Tesla è aumentato di circa 10 volte prima della scadenza dei warrant e la banca d’affari statunitense ha affermato che ciò richiedeva a Tesla, in base al suo contratto, di consegnare azioni o cash. Secondo JP Morgan, l'incapacità di Tesla di farlo equivaleva ad un default, “ignorando il suo chiaro obbligo contrattuale di pagare JP Morgan per intero”.

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Titolo:
Codice: TSLA.US
Isin: US88160R1014
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