Enel costruisce fabbrica di pannelli solari in Usa
L’impianto sarà una copia di quello di Catania dove il gruppo realizza pannelli di nuova generazione in grado di competere con le produzioni asiatiche. In Nord America l’obiettivo è installare nei prossimi tre anni nuova capacità rinnovabile per 6,5 GW.
Alla base del progetto l’innovazione della multi-giunzione di silicio a film sottile.
Enel intende rafforzare la propria presenza in Nord America nel business dell’energia rinnovabile e all’interno di questo obiettivo costruirà una fabbrica di pannelli solari negli Stati Uniti. Lo ha annunciato Salvatore Bernabei, Direttore Enel Green Power and Thermal Generation. L’intenzione della principale utility europea è di realizzare negli Usa una copia della fabbrica di pannelli di Catania. In questo impianto Enel è impegnata nella realizzazione di una nuova generazione di pannelli in grado di competere con le produzioni asiatiche.
Quella siciliana è la prima fabbrica al mondo di produzione di moduli fotovoltaici bifacciali in HJT (Hetero Junction Technology), che produrrà 200 MW di pannelli l’anno. L’impianto è di proprietà di Enel Green Power e scaturisce dal progetto di ricerca e innovazione 3SUN 2.0. L’innovazione tecnologica si basa sulla multi-giunzione di silicio a film sottile e garantisce alte prestazioni e un basso degrado del modulo fotovoltaico.
Enel, il principale produttore privato di energia rinnovabile a livello globale, da tempo ha incluso gli Stati Uniti fra i Paesi in cui intende ampliare la sua capacità green. Bernabei ha detto a Reuters che Enel intende realizzare nei prossimi tre anni in Nord America nuova capacità produttiva di energia rinnovabile per 6,5 Gigawatt.
Investimenti per 170 miliardi di euro da qui al 2030.
Il piano industriale di Enel presentato lo scorso novembre indica un obiettivo di 170 miliardi di euro di investimenti da qui al 2030 per arrivare ad avere in tutto il mondo 154 GW di capacità rinnovabile. Oggi la capacità rinnovabile di Enel è di 54 GW.
Anche l’Asia ricopre una grande importanza nei progetti di Enel, che sta studiando nuovi mercati come la Corea e il Vietnam. “Abbiamo grandi ambizioni in India”, ha detto Bernabei, che invece ha escluso ogni interesse per il mercato cinese.
Enel ha anticipato i target di decarbonizzazione di dieci anni, dal 2050 al 2040, fissando l’uscita a livello globale dal carbone nel 2027 e dal gas nel 2040.
Il dividendo salirà del 13% all’anno.
L’Ebitda è previsto crescere a 21/21,6 miliardi nel 2024 rispetto a 18,7-19,3 miliardi del 2021 (5,4-5,6 miliardi l’utile netto atteso a fine anno). Il dividendo è destinato salire del 13% all’anno per passare da 0,38 a 0,43 euro nel 2023 e nel 2024.
Dall’inizio dell’anno la quotazione di Borsa di Enel registra un calo del 7%. Su 26 analisti censiti da MarketScreener, 19 consigliano di comprare le azioni e solo uno raccomanda di vendere. La media dei target price è 8,83 euro, vale a dire il 31% più alta dell’attuale quotazione di 6,68 euro.
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