Enel, debito ai massimi nel 2022 e S&P riduce il rating a lungo termine

Enel, debito ai massimi nel 2022 e S&P riduce il rating a lungo termine

L’agenzia ha però confermato quello a breve termine e il titolo ha aperto positivo questa mattina a Piazza Affari, mentre alcuni analisti restano positivi sulle prospettive della società.

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I rating di Enel

Ieri sera a mercato chiuso Enel ha comunicato le decisioni dell’agenzia S&P Global Ratings, la quale ha mantenuto il rating di breve termine di Enel a ‘A-2’, ma ha ridotto quello a lungo termine portandolo dal precedente ‘BBB+’ a ‘BBB’, con un outlook stabile.

La riduzione del rating riflette il giudizio di S&P sul debito della società italiana, evidenziando un aumento dell’indebitamente finanziario netto del gruppo arrivato al valore massimo nel corso del 2022.

L’outlook stabile, invece, riflette le attese della fine con successo del “restante programma di dismissioni e che mitigherà parzialmente la diminuzione degli utili conseguente alla cessione di asset” grazie alla “riduzione dei costi e ad una crescita sostenibile degli utili derivante da investimenti più selettive”, spiega l’agenzia.

Pertanto, su Enel sottolinea che alla luce di queste considerazioni S&P ritiene che il gruppo “si posizioni agevolmente rispetto al nuovo livello di rating assegnatole, con adeguati margini derivanti da un atteso miglioramento dei parametri di credito”.

L’impatto sul titolo

A Piazza Affari, intanto, il titolo Enel sembra non risentire del giudizio di S&P e apre appena sopra la parità (+0,20%), salendo a 6,56 euro, ai massimi dal febbraio 2022, confermando così il suo buon andamento nel 2023 (+29%).

La notizia del downgrade dell’agenzia “non dovrebbe avere conseguenze sul titolo a lungo termine”, ritengono da WebSim Intermonte, i cui analisti confermano la loro view positiva e il target price di 7,8 euro con giudizio ‘interessante’.

Ottimisti anche gli analisti di Equita Sim che, nonostante giudichino la notizia come “negativa”, questa risulta già “indirizzata dal nuovo piano Enel che prevede la conferma del piano di cessioni con 11,5 miliardi attesi contribuire nel 2023-24 (di cui la maggior parte nel 2024) ed un D/ebitda atteso sotto le 2,5 volte (2,3 volte a fine piano) rispetto al valore di 2,75 volte atteso a fine 2023 su base "reported" (senza il contributo delle cessioni già effettuate ma con cash in posticipato)”.Alla luce di questa analisti, dalla sim confermano la loro view “positiva sul titolo che a 10 volte il p/e 6 volte ev/ebitda 2024 e con uno yield tra il 7-8% (sulla nuova guidance di payout al 70%) ha un profilo interessante e una crescita visibile dei profitti operativi (cagr ebitda 5% e cagr utile 7% al 2026): raccomandazione ‘buy’ e target price di 7,30 euro.

Il buyback

Prosegue il programma di acquisto di azioni proprie di Enel e nel periodo compreso tra il 27 novembre e il primo dicembre 2023 sono state aggiunte altre 274 mila azioni, al prezzo medio ponderato per il volume di 6,4566 euro ciascuna, per un controvalore complessivo di 1.769.101,200 euro.

L’operazione era stata avviata a seguito della comunicazione il 5 ottobre in attuazione dell’autorizzazione conferita dall’Assemblea degli azionisti del 10 maggio 2023 e deliberato a servizio del Piano di incentivazione di lungo termine per l’anno che sta per finire.

Dall’inizio del programma, Enel ha acquistato 2.282.224 azioni proprie (pari allo 0,0224% circa del capitale sociale), per un controvalore complessivo di 13.745.782,938 euro.Considerando le azioni proprie già in portafoglio, il gruppo detiene complessivamente al 1° dicembre 2023 8.167.330 azioni proprie, pari allo 0,0803% circa del capitale sociale.

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