Enel, fanno gola gli asset di stoccaggio di energia elettrica
Indiscrezioni di Bloomberg parlano di un’offerta da 2 miliardi ricevuta per l’80% dei suoi asset relativi ai sistemi di accumulo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili, all’interno di un piano di riduzione dei debiti da 21 miliardi per l’utility italiana.
Enel pronta a vendere
Fondi a caccia della divisione attiva di Enel impegnata nello stoccaggio di energia elettrica tramite le ‘Battery Energy Storage (BESS), pronti ad acquisirne la maggioranza.
Si tratta di indiscrezioni pubblicate da Bloomberg che riportano di offerte non vincolanti ricevuti dalla società italiana per una quota dell’80% dei suoi asset di storage, ovvero i sistemi di accumulo dell’energia prodotta da fonti rinnovabili.
Le fonti del media statunitense riferiscono che i fondi valuterebbero l’asset circa 2 miliardi di euro (2,17 miliardi di dollari) e il restante 20% resterebbe nelle mani di Enel con l’obiettivo di garantirsi un certo peso nella governance.
La vendita degli asset rientrerebbe nel piano di cessioni per 21 miliardi di euro deciso dall’amministratore delegato Francesco Starace a novembre 2022 e finalizzato alla riduzione dell’indebitamento del gruppo, quando a fine anno ammontava a circa 60 miliardi di euro.
Nascostasi dietro un ‘no comment’, Enel avrebbe già iniziato a lavorare sulla vendita con gli advisor.
La view degli analisti
Gli analisti di WebSim Intermonte ricordano che “ad oggi Enel Green Power ha in funzione sistemi di accumulo per circa 370MW” e “altri 2,900 MW sono previsti entrare in esercizio entro il 2024, di cui circa metà in Italia”, per un totale di “target di capacità istallata al 2025 pari a circa 4GW”.
“Ad oggi Enel ha completato cessioni per circa 7,2 mld” dei 21 miliardi previsti dal piano di Starace, ricordano dalla sim, la quale mantiene un giudizio ‘interessante’ sul titolo Enel, con target price a 6,50 euro rispetto ai 5,60 (-0,20%) di questa mattina.
I bandi del PNRR
Nel frattempo, ieri Enel ha comunicato di essersi aggiudicata tre bandi dal valore complessivo di 38,2 milioni di euro nell’ambito del PNRR, in particolare per la realizzazione di Hydrogen Valleys.
In sole 48 ore, la società ha ricevuto l’autorizzazione per trasformare le aree industriali dismesse di La Spezia, Corigliano Rossano (Calabria) e Brindisi in siti di produzione di idrogeno verde, alimentati esclusivamente da fonti rinnovabili (fotovoltaico o eolico), con impianti negli stessi siti che ospiteranno la produzione di idrogeno verde o in aree vicine.
Nel dettaglio, Enel ha ricevuto un contributo complessivo di 14,7 milioni di euro per la centrale di Corigliano Rossano, 13,7 milioni per quella di Eugenio Montale (La Spezia) e 9,8 milioni per quella di Brindisi.
Le centrali fossili già presenti e parzialmente chiuse saranno completamente dismesse per far spazio a impianti dalla capacità compresa tra 1 e MW ciascuno, la cui realizzazione è attesa entro il primo semestre 2026.
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